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8 Luglio 2008 15:13

comunicato

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di ezio scavazzini

NESSUN UOMO E' UN'ISOLA PRIMA VENNERO A PRENDERE GLI ZINGARI E FUI CONTENTO PERCHÉ RUBAVANO POI VENNERO A PRENDERE GLI EBREI E TACQUI PERCHÉ MI ERANO ANTIPATICI POI VENNERO A PRENDERE GLI OMOSESSUALI E FUI SOLLEVATO PERCHÉ ERANO FASTIDIOSI POI VENNERO A PRENDERE I COMUNISTI ED IO NON PARLAI PERCHÉ NON ERO COMUNISTA UN GIORNO VENNERO A PRENDERE ME E NON C’ERA RIMASTO NESSUNO A PROTESTARE La sezione ANPI “Pio Zoni” di Lainate esprime tutta la propria preoccupazione ed indignazione per la schedatura e la presa delle impronte digitali dell'etnia ROM voluta da questo governo. Questa pratica ci riporta alle pagine più drammatiche e buie della nostra storia, le leggi razziali, le schedature di ebrei, omosessuali e ROM che portarono allo sterminio di milioni di persone . Il nazifascismo riservò ai Rom lo stesso trattamento riservato agli ebrei. Essi furono deportati nei campi di concentramento. Circa 500.000 Rom uomini, donne ,bambini trovarono la morte nei campi di sterminio. La scusa inventata dal governo Berlusconi e cioè di voler tutelare i minori viene poi smentita dalle azioni dei seguaci del sig. Maroni. A Mestre alcuni fascisti in camicia verde impediscono da diversi giorni la costruzione di un campo attrezzato voluto dal comune dove alloggiare una comunità Sinti cioè ITALIANI di origine Rom, negando loro un diritto garantito dalla nostra costituzione e cioè che ogni cittadino ha il diritto ad una casa. Un campo, quello di Mestre, nato per garantire quegli stessi diritti che il sig. Maroni dichiara di voler ottenere con la schedatura dei ROM e cioè una vita dignitosa in un ambiente pulito e non in baracche infestate dai topi. Alcuni mesi fa a Opera altri criminali hanno attaccato con bombe molotov un altro campo voluto dal prefetto di Milano dove alloggiare qualche decina di rom. Stessa sorte è stata riservata a diversi campi a Napoli e Roma Dove sono i diritti di questi bambini che hanno vissuto attimi di terrore, che hanno visto le loro case o meglio baracche e le loro poche cose bruciate da criminali razzisti? Ci chiediamo quali misure il sig. Maroni ha preso o intende prendere per proteggere queste persone. Perchè non si interviene per schedare, questa volta giustamente, chi,con la forza nega, diritti garantiti dalla costituzione e dalla dichiarazione dei diritti dell'uomo. L'ANPI di Lainate chiede a tutte le forze democratiche che credono nei valori della democrazia, della solidarietà e dell'antifascismo di vigilare e denunciare in ogni luogo istituzionale e no, nazionale ed internazionale, nei posti di lavoro e in qualunque altro luogo ogni tentativo di discriminazione e repressione basata su motivi razziali. Chiediamo che queste misure vengano ritirate e che si inizi veramente un cammino di integrazione con il popolo rom, che garantisca i loro diritti e i loro doveri, uguali a quelli di ogni cittadino indipendente dalla razza, dal colore della pelle dalla religione o dal loro orientamento sessuale così come garantito dalla costituzione repubblicana nata dal sacrificio di migliaia di uomini e donne. Lainate 4 luglio 2008 Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Sezione “Pio Zoni” anpilainate@libero.it c/o Villa Litta (cortile) Largo Vittorio Veneto 20020 Lainate (MI)

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