30 Giugno
di NADirinforma
> vi segnalo che a seguito dell'articolo pubblicato il 5 marzo 2008 sul > Corriere della Sera, a firma di Magdi Allam, la sottoscritta ha > dovuto passare una mattina alla Digos di Torino, interrogata sul > proprio lavoro e competenze, e sulla "lettera a Napolitano" > pubblicata su Infopal.it il 4 marzo - e ripresa dal giornalista > sopracitato. > > Ricordo che l'articolo di Allam, molto gridato e allarmistico, > denunciò "minacce" al presidente della Repubblica (minacce, > sostengono i nostri avvocati, assolutamente non presenti nella > lettera, scritta e diffusa via email dal "Comitato ricordare la > Nakba", e da me pubblicata), e compilò una sorta di "black list" con > i nominativi della sottoscritta, in qualità di direttrice > dell'agenzia stampa Infopal.it -, e di tutto il nostro Comitato di > Consulenti (composto da docenti universitari, avvocati, giornalisti, > ecc.). > > Ora mi ritrovo "attenzionata" dalla Digos, con una qualche procedura > investigativa in corso, senza aver commesso reato alcuno. Soltanto > perché un giornalista ritiene la libertà di parola e di pensiero, in > Italia, una violazione della legge. La sua. > > Mi chiedo: può mai una persona scrivere ciò che le pare su un > giornale, accusando gli altri, compilando liste di proscrizione (non > è la prima volta che lo fa. Nel 2007 mise alla berlina circa 200 tra > colleghi e accademici rei di non pensarla come lui), allertando i > servizi, le digos, le procure e le istituzioni varie italiane? > > Infopal è comparsa più volte nel suo sito e nei suoi articoli in > qualità di organizzazione "terroristica" . Ma vi pare normale? > Ma non c'è modo di tutelarsi dalle pericolose fandonie di un collega > che si arroga per sé ogni libertà, violando il diritto altrui, > mentre, allo stesso tempo, nega agli altri la stessa libertà di cui > egli si appropria? > > Allam è uomo pericoloso, funzionale al clima di caccia alle streghe > contro islamici, immigrati in genere, arabi. > > I suoi scritti hanno causato gravi problemi a cittadini italiani e > stranieri (alcuni sono stati espulsi ed estradati in Paesi dove viene > praticata la tortura), e ne stanno creando anche a me, che mai ho > violato leggi o regole, e ad altre persone. > > Non accorgersi che questo tipo di giornalismo sta minacciando le > fondamentali libertà civili italiane è un errore gravissimo. > Significa che la Storia del secolo scorso, nella sua immane > tragicità, nulla ci ha insegnato. > > Gli scritti di Allam alimentano l'odio tra le comunità presenti in > Italia e gli Italiani stessi. Fomentano la xenofobia, incoraggiano > leggi-vergogna e istigano alla violenza. E sono, strumentalmente, > "presi sul serio" da chi pianifica un clima di intolleranza > funzionale a ben altro. > > Possibile che non si veda dove stiamo finendo e che nessuno pensi di > muoversi per prevenire nuove ondate di razzismo e di anti- > qualcos'altro? > > In ogni caso, mi rivolgerò a Reporters sans frontières, > all'Europarlamento e ad altri organi internazionali per denunciare > loro una situazione divenuta ormai insostenibile per molta gente onesta. > > Vi saluto caramente, > Angela Lano 27-06-2008 Torino