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1 Giugno 2008 11:23

dialogo tra Cina e Taiwan

824 visualizzazioni - 0 commenti

di paolo de gregorio

- dialogo tra Cina e Taiwan - a cura di Paolo De Gregorio, 31 maggio 2008 - 250.000 soldati - 6 portaerei - 35 fregate - 55 cacciatorpediniere - 45 navi anfibie - 60 sottomarini - 2.000 aerei (caccia e bombardieri) queste le forze USA nel Pacifico, tra cui la base aerea di Hualien sita proprio nell’isola di Taiwan, con altre basi militari in Indonesia, Filippine, Corea del Sud, Giappone. Quei giornalisti che, per non essere licenziati, mettono tra virgolette “l’imperialismo Usa”, come se fosse una calunnia inventata dai comunisti, ci dovrebbero spiegare il perché della presenza di queste immense forze militari nel Pacifico, visto che nessuno minaccia gli Usa con una simile potenza nelle vicinanze del territorio americano. La risposta è semplice, gli imperialisti esistono e cercano, inutilmente, di impedire l’emergere di un mondo multipolare che frantumerà per sempre l’egemonismo mondiale Usa sostenuto dalla forza militare. Questa massiccia presenza militare nell’area, il sostegno al passato governo nazionalista di Taiwan, le massicce forniture militari in vista di un conflitto con la Cina, non sono servite a nulla e l’integrazione economica tra Taiwan e la madrepatria cinese hanno raggiunto livelli tali che una riunificazione appare possibile e utile, e ciò sarebbe già avvenuto senza la presenza militare Usa che resta in quella vasta area del Pacifico in esclusiva chiave anticinese. Qualcuno, magari qualche giornalista, dovrebbe cominciare a spiegare agli americani, quelli che continuano a vincere solo nei film di Rambo, dopo ciò che ha dimostrato il Vietnam, che il colonialismo non è più quello di una volta, dove si facevano passeggiate con le bande musicali e gli invasori applauditi dalle popolazioni, ma è un terreno da abbandonare, e che la Cina, oltre a essere una grande potenza militare, ha tanti dollari in cassa che, se volesse far fallire l’America, non avrebbe che chiedere la conversione in oro o in Euro. Se il popolo americano sapesse con esattezza quanto viene speso per quell’inutile apparato militare che non è servito a contenere l’espansione economica della Cina, sono sicuro che con il voto metterebbe fine alle gesta imperiali e chiederebbe di usare tutto quel denaro per migliorare la vita dei cittadini americani, visto che 40 milioni di loro sono lasciati senza assistenza medica. Qui in Europa, se volessimo accelerare l’agonia imperialista, non sarebbe male sciogliere la Nato, chiudere tutte le basi militari e ripensare una Europa, indipendente, che si difende da sola (soprattutto con una politica di pace e di integrazione economica con la Russia e i nostri vicini del Medio Oriente), diventata ormai una economia e una moneta di peso maggiore degli Usa e del dollaro, falsi amici di cui non abbiamo bisogno. Paolo De Gregorio

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