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30 Maggio 2008 22:14

LA LEGA SI IMPUNTA SUL TRATTATO DI LISBONA

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di SOGNO

Nel dicembre 2007, due avvenimenti fondamentali hanno segnato la storia dell'Unione europea. Il 12 dicembre è stata solennemente proclamata la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. Il 13 dicembre 2007 i leader dei 27 paesi Ue hanno firmato il Trattato di Lisbona, un passo fondamentale verso l'integrazione europea, elaborato dopo un periodo di crisi causato dal fallimento del progetto costituzionale europeo nel 2005. Con il Trattato di Lisbona vengono modificati, ma non sostituiti il Trattato dell'Unione europea (TUE) e il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE). La ratifica del Trattato entro la fine del 2008 da parte di tutti gli stati membri è un passo fondamentale in vista delle elezioni europee che si terranno nella primavera del 2009.Cio’ serve a riqualificare l’ essenza e le funzioni dell’ Unione Europea anche visto l’ ingresso dei nuovi membri che oggi riguardano 27 paesi . Ma la Lega è perplessa: vuole una legge costituzionale che consenta di fare un referendum prima della ratifica. Una presa di posizione che ha lasciato perplessi anche membri del governo di centro destra che ha deciso favorevolmente al trattato . La lega rivendica una possibile limitazione d’ autonomia nazionale dagli ordinamenti nuovi che possano scaturire dal trattato che implicherebbero maggiori poteri al parlamento europeo e il voto a maggioranza , fin qui segnato invece dai veti che potevano inceppare provvedimenti attuabili solo all’ unanimita’ . Un percorso lento e prudente verso un’Europa che diventi soggetto coeso nelle decisioni internazionali che sappia esprimere scelte e indicazioni condivise sulla politica estera, oggi affidata alle differenze dei singoli paesi . La componente antieuropea è presente e ben rappresentata dalla lega che nel voto localista raccoglie gli umori e le nostalgie dei bei tempi della svalutazione a piacimento della Lira, a vantaggio delle esportazioni oggi in sofferenza degli “imprenditur “ ,segmento ben presente nell’ elettorato PADANO DEL NORD EST in particolare della piccola media impresa che non in grado di globalizzarsi e delocalizzzare, soffre della concorrenza cinese e del calo dei consumi . Poi c’è anche avversione all’ euro colpevole secondo i Leghisti , dell’ aumento dei prezzi ma se non ci fosse l’ euro che garantisce una certa stabilità monetaria la crisi della globalizzazione tra debito pubblico e sprechi con la lira sarebbe stata devastante . L’ euro ha fatto rincarare i prezzi perche’ il governo Berlusconi di cui la Lega ne ha fatto parte nel 2002 quando ci fu il passaggio,… non chiese nulla sul doveroso controllo sui rincari che da subito furono attuati proprio da tutti quegli imprenditur che oggi si lamentano . Aumento’ e raddoppio’ praticamente tutto…. tranne la tazzina di caffe’ ,e la benzina . Nel centro destra albergano forti sentimenti “stelle e strisce” ,..che non coincidono con l’ idea europea ma nel quadro bipartisan con Veltroni non era opportuno respingere l’ accettazione del Trattato di Lisbona . I segnali ci sono già anche se prudenti, del tipo della disponibilita’ a modificare le ore d’ intervento rapido delle nostre truppe in AFGANISTAN IN AIUTO AGLI ALLEATI AMERICANI da 80°a 6ore ,inoltre il recente viaggio in Israele di Maroni in cui si ribadisce con quel paese unita’ d’ intenti sulla lotta al terrorismo ,il che fa pensare che presto finita l’ emergenza Rom, tornera’ il tema islamico a riempire le cronache . Le elezioni americane del 2009 saranno fondamentali per ribadire o meno la continuita’ della linea del Partito Repubblicano USA a cui si ispira molto del centro destra italiano , anche lo stesso New Labour inglese e Sarcozy in Francia . Se tornerà la destra in Usa si vedrà un accelerazione dei processi militaristici in atto e con la possibilita’ persino d’un escalations verso l’ obiettivo che stà molto a cuore a Bush, l’ attacco preventivo all’ Iran che è tra primi produttori di petrolio nel mondo ,quindi la scellerata vittoria di questa parte politica, potrebbe avere effetti pesantissimi anche da noi spingendo il governo di centro destra a nuove scelte militariste e a creare nuove pesanti servitu’ militari nel nostro paese, oltre a quelle esistenti . Inoltre un nuovo scenario di guerra locale dividerebbe di nuovo l’ Europa tra l’ area atlantica e quella nord/ europea spingendoci sempre piu’ verso un sistema balcanico e sud italiano .,nell’ ottica di controllo e retrovia della regione mediorientale resa ancora di piu’ incandescente Se vincessero i democratici invece si verificherebbe doverosamente un’ inversione di tendenza verso un progressivo smarcamento dai bacini di guerra e la fine del progetto Bush neo cons sulla politica estera post Twin Towers , la vittoria avrebbe significati anche sulla riconsiderazione della questione energetica e il rispetto del protocollo di Kjoto, disatteso da Bush e mal visto anche dall’ establiscment Berlusconiano ,cio’ potrebbe avere effetti d’accelerazione sull’ applicazione del Trattato di Lisbona , attenuando la strenua opposizione antieuropea portata avanti da paesi come Inghilterra e Polonia. Ma molti segnali non ci consentono l’ ottimismo,… dietro allo schieramento di Bush c’è il “mucchio selvaggio” delle piu’ potenti ed incontrollabili multinazionali d’ armi e di petrolio del pianeta ,è utopistico pensare che questo formidabile crogiuolo di capitali e di ingerenza sul mondo accetti la vittoria democratica e men che meno la possibilità non remota che diventi presidente USA un nero come Obama qualora passasse le primarie contro la Clinton ,l’ esempio di come risolsero la candidatura di Robert Kennedy è…. ancora viva nei nostri ricordi . Sogno www.ilsognochecontinua.it venerdì 30 maggio 2008

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