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24 Febbraio 2008 18:35

COMUNICATO STAMPA 20/02/08: BOLOGNA, PSICOFARMACI AI BAMBINI,

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di NADiRinforma

COMUNICATO STAMPA 20/02/08: BOLOGNA, PSICOFARMACI AI BAMBINI, UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE E AUSL SONO RESPONSABILI. Nuove contestazioni all'Ufficio Provinciale del Ministero Pubblica Istruzione ed all'Azienda Sanitaria bolognese. Poma, ‘Giù le Mani dai Bambini': “sapevano eccome, conoscevano gli abusi ed ora si dichiarano estranei, comportamento grave ed irresponsabile. Se le associazioni di sedicenti psicologi che consigliavano ai genitori di dare psicofarmaci agli alunni erano accreditate come afferma l'Ufficio Scolastico Provinciale , ci spieghino sulla base di quali criteri ”. Un dossier su casi analoghi a quello di Bologna in altre città d'Italia è in corso di predisposizione per la Magistratura: “l'Agap non è certo l'unica associazione di questo tipo che tiene comportamenti ai limiti della legalità, in Italia” A seguito delle dichiarazioni di ieri nella conferenza stampa indetta dall'Ufficio Scolastico Provinciale per apportare chiarimenti sulla vicenda dei ‘presunti esperti' che consigliavano – pur non essendo medici – alcuni potenti psicofarmaci per bambini irrequieti e distratti, e facevano ‘migrare' le famiglie dall'ASL di Bologna ad altre strutture sanitarie per ottenere le ricette più facilmente, si inasprisce il confronto tra istituzioni. Luca Poma, portavoce nazionale di ‘Giù le Mani dai Bambini', il comitato nazionale per la farmacovigilanza pediatrica (www.giulemanidaibambini.org), accusa: “ Siamo davvero sconcertati per le dichiarazioni del numero uno dell'Ufficio Scolastico Provinciale dott. Luciano Chiappetta , rilasciate in occasione della conferenza stampa di ieri: sostenere che il Ministero Istruzione ‘non ha alcuna responsabilità' equivale a dire che chiunque può entrare nella scuola e porre in essere comportamenti discutibili se non addirittura illegali, e questo è preoccupante . Se quello che dice Chiappetta è vero, non appena le Camere saranno reinsediate solleciteremo delle interrogazioni urgenti in Parlamento: è necessario fare chiarezza, se la scuola italiana è diventata un ‘colabrodo', dove qualunque organizzazione può entrare senza alcun tipo di selezione , e se chiunque purchè accreditato può veicolare un messaggio anche dannoso per i bambini senza che gli uffici del Ministero entrino nel merito, esiste un problema ed è un problema grave . Le verifiche andrebbero fatte eccome, nell'interesse degli alunni, senza bisogno di attendere che esplodano polemiche ed intervenga la Magistratura per poi pronunciarsi dopo . Inoltre uno dei corsi dell'Associazione Agap, dove venivano consigliati psicofarmaci per i bimbi, era su carta intestata dell'Ufficio Scolastico Provinciale, con logo del Ministero della Pubblica Istruzione, non di una singola scuola, e la signora Pavan figurava addirittura come 'segreteria organizzativa' del corso in una circolare su carta intestata del Ministero: com'è possibile questo, dato che non ci risulta che questa signora sia una dipendente dell'amministrazione pubblica? Facciamo appello al Direttore Generale Catalano, che è persona seria e responsabile, affinchè queste preoccupanti situazioni vengano chiarite e non si ripresentino mai più. Inoltre – aggiunge Poma – Chiappetta dichiara che l'Agap era ‘accreditata presso l'ASL e l'Università” questi enti spieghino quali sono stati i criteri di accreditamento che hanno permesso l'ingresso nelle scuola di sedicenti psicologi non iscritti ad alcun albo professionale. E riguardo all'AUSL di Bologna, essi conoscevano benissimo la situazione delle famiglie ‘migranti' in Veneto alla ricerca di ‘ricette più facili' , se ne parlò persino in un convegno pubblico ad Imola il 7 dicembre 2007 : perché non è intervenuta autonomamente e per tempo? Allora è vero, nel nostro paese l'unica residua garanzia di tutela per il cittadino è la Magistratura, gli altri enti pubblici o ‘non sanno', o se sanno non s'interessano”. Gli esperti di ‘Giù le Mani dai Bambini' stanno inoltre raccogliendo le segnalazioni di casi analoghi a quello di Bologna da altre città d'Italia, e predisporranno un dossier completo che consegneranno nei prossimi giorni alla Magistratura: “ l'Agap non è certamente l'unica associazione che promuove con disinvoltura l'uso di psicofarmaci in Italia” , ha concluso Poma. Media relation 337/415305 – portavoce@giulemanidaibambini.org

COMMENTI

2 Settembre 2008 23:14

(ER) SANITA'. RITALIN, PROCURA CHIEDE ARCHIVIAZIONE: NESSUN REATO MA PM BACCHETTA USP E USR: AD INCONTRI SI INVITI MEDICO PUBBLICO (DIRE) Bologna, 1 set. - Andare nelle scuole a parlare di sindrome da iperattivita', di disturbi dell'attenzione e del farmaco Ritalin, non e' reato. Ma le autorita' scolastiche devono vigilare affinche', qualora vengano organizzati incontri di questo tipo, non si tratti di iniziative estemporanee ma sia sempre presente almeno un esperto qualificato, medico di una struttura pubblica. Si chiude dunque con una "bacchettata" all'Ufficio scolastico provinciale e a quello regionale l'indagine della Procura di Bologna sul "caso Ritalin" e sugli incontri organizzati in alcune scuole bolognesi dall'associazione Agap (Amici di Paolo) e da Monica Pavan. A far emergere la vicenda fu, nel febbraio di quest'anno, l'associazione "Giu' le mani dai bambini", accusando Agap di pubblicizzare il farmaco nelle scuole e di consigliare ai genitori strade alternative per averlo. Ora il pm Luigi Persico, sul cui tavolo era aperto un fascicolo di atti non costituenti reato, ha chiesto l'archiviazione (per "insussistenza di qualsiasi reato") ma nel farlo non tralascia di mandare un messaggio chiaro alle autorita' scolastiche. A maggior ragione oggi, quando manca poco all'apertura del nuovo anno scolastico. E' al termine di una "doverosa verifica", fatta dai Carabinieri dei Nas, che il pm Persico arriva alla conclusione di "assolvere" l'associazione Agap e la numero uno Pavan, accusata da "Giu' le mani dai bambini" anche di spacciarsi per psicologa. Alcuni incontri (pochi) si sono effettivamente svolti in alcune scuole elementari di Bologna, ma non e' stato riscontrato nessun abuso, ne' prescrizioni illecite di farmaci" (SEGUE) (DIRE) Bologna, 1 set. - A dare l'allarme sugli incontri con i genitori nelle scuole di Bologna era stato Luca Poma, portavoce di "Giu' le mani dai bambini". Si sarebbe trattato, aveva denunciato l'associazione, di riunioni in cui Agap incontrava i genitori per trattare le problematiche della "Adhd" (Attention deficit hyperactivity disorder), che nei bambini puo' provocare iperattivita' e deficit di attenzione, e sulla possibilita' di curarli con il farmaco Ritalin. Secondo "Giu' le mani dai bambini", pero', Agap si spingeva oltre, consigliando ai genitori dove rivolgersi per procurarsi piu' facilmente le medicine. Per la Procura non si tratta di reati, ma quello che piu' importa al pm Persico e' che i Nas abbiano accertato, in Emilia-Romagna, una gestione molto rigida del ricorso ai farmaci per questa rara malattia. Se per l'Adhd, studiata in Italia fin dai primi anni Novanta, esiste un protocollo specifico emanato nel 2007 dall'Istituto superiore della sanita', in Emilia-Romagna il Consiglio regionale ha votato anche una risoluzione, nel febbraio di quest'anno, proprio per invitare a maggiori controlli. E, come ha spiegato ai Nas il direttore dell'unita' operativa di Neuropsichiatria e Psicologia dell'ospedale Maggiore di Bologna, Giancarlo Rigon, le procedure diagnostiche sono molto complesse. E in ogni caso, tutte le prescrizioni di farmaci (oltre al Ritalin c'e' anche un altro medicinale denominato Stratera) vengono immediatamente trasmesse all'Istituto superiore di sanita' che tiene un apposito registro nazionale, in cui sono riportati tutti i casi di bambini affetti da Adhd e curati con farmaci sulla base di un motivato piano terapeutico. E su qusto piano terapeutico la struttura sanitaria che ha in cura il bambino ha obbligo di controllo ogni sei mesi.(SEGUE) (DIRE) Bologna, 1 set. - Dopo una serie di approfondite verifiche, i Nas hanno ritenuto che nella vicenda in esame non siano stati commessi "abusi" ne' vi siano state "illecite prescrizioni di farmaci", sospetto avanzato dall'associazione "Giu' le mani dai bambini". Il pm Persico, dunque, ha ora chiesto l'archiviazione del fascicolo (che non aveva indagati e non ipotizzava reati), anche sulla scorta della "tranquillizzante constatazione" che sia gli organi sanitari controllati da Roma (l'Istituto superiore della sanita') sia quelli regionali hanno approfondito e stanno approfondendo la tematica del ricorso ai farmaci per questa malattia. In conclusione, e' quanto importa alla Procura, in Emilia-Romagna ci sono procedure serie per diagnosticare questa malattia e rigidi meccanismi di controllo per quanto riguarda i farmaci. Vicenda risolta, dunque, anche se da piazza Trento Trieste mandano un messaggio all'Usp e all'Usr, inoltrando loro la richiesta di archiviazione. Va bene l'autonomia scolastica, fa notare il pm Persico nell'atto, ma in vista dell'apertura del nuovo anno scolastico, e' bene che gli istituti siano avvertiti che a qualsiasi iniziativa organizzata sull'argomento dovra' essere invitato un esperto qualificato, medico di una struttura pubblica. Sono argomenti delicati e tecnici, in cui e' bene stare strettamente ancorati ai dati scientifici, sostiene la Procura, per non rischiare di divulgare idee sbagliate nel pubblico. (ER) SANITA'. RITALIN, POMA: ORA ANDREMO DA GARANTE DELL'INFANZIA REBAUDENGO (PROVINCIA BOLOGNA): DECISIONE PROCURA RAGIONEVOLE (DIRE) Bologna, 1 set. - Aspettavano di sapere cosa avrebbe deciso la magistratura bolognese. Ma ora che il "caso Ritalin" si e' chiuso con una richiesta di archiviazione, l'associazione "Giu' le mani dai bambini" rilancia la sua battaglia e annuncia che fara' ricorso al Garante dell'infanzia. Lo fara' in ogni regione, spiega il portavoce Luca Poma, in cui l'associazione Agap (Amici di Paolo) continuera' la sua attivita' di propaganda del Ritalin e in generale del ricorso ai farmaci per curare la sindrome da iperattivita' nei bambini. "Dire che non ci sono estremi penali e' un conto", spiega Poma (che in ogni caso "rispetta la decisione della magistratura"), ma "un altro e' l'opportunita' di organizzare questo genere di convegni". Perche', secondo il portavoce di "Giu' le mani dai bambini", quello che non va e' che si tratta di "un'informazione parziale e faziosa, mai obiettiva". L'associazione Agap, spiega Poma, ritiene che "l'approccio farmacologico sia l'unica cura e nei loro convegni l'argomento non viene mai affrontato nel contraddittorio delle parti". Il loro prossimo convegno, annuncia, si terra' a Padova fra quindici giorni. Dunque il Veneto sara' la prima regione in cui l'associazione "Giu' le mani dai bambini" andra' a bussare alla porta del Garante dell'infanzia: "Faremo giudicare al Garante, noi siamo contrari al fatto che li organizzino e soprattutto al fatto che gli enti pubblici diano il loro patrocinio", dice Poma. La Procura di Bologna, nel chiedere l'archiviazione, ha "bacchettato" l'Ufficio scolastico provinciale e regionale dicendo loro che d'ora in poi a qualunque iniziativa su questo argomento fatta nella scuole dovra' essere presente un esperto medico di una struttura pubblica, a garanzia della correttezza delle informazioni.(SEGUE) (DIRE) Bologna, 1 set. - Per "Giu' le mani dai bambini" questo e' "un passo avanti", perche' "il fatto che ci siano medici ci rassicura". Non e' pero' sufficiente, spiega il portavoce dell'associazione, perche' "sulla somministrazione di farmaci ai bambini nei casi di "Ahdh" non esiste univocita' di pareri tra i medici". E allo stesso modo, prosegue Poma, "i protocolli dell'Istituto superiore della sanita' sono troppo interpretabili". Se la Procura di Bologna ha definito "tranquillizzante" l'esito delle verifiche dei Nas, che in Emilia-Romagna ha accertato un sistema di diagnosi e di accesso ai farmaci tuttl'altro che semplice, secondo Poma ci sono ancora cose che non vanno. "Quello dell'Emilia-Romagna e' un sistema che funziona bene- dice il portavoce dell'associazione- il problema e' che e' troppo affidato alla bonta' del singolo specialista". Ci sono "bambini a cui in Emilia-Romagna non vengono dati farmaci e che poi vanno in un'altra regione (nel mirino di Poma c'e' ancora una volta il centro di San Dona' del Piave in Veneto, ndr) dove trovano medici compiacenti che li bombardano di psicofarmaci". Per Paolo Rebaudengo, assessore all'Istruzione della Provincia di Bologna, la decisione della Procura "e' ragionevole". L'assessore giudica peraltro positiva la prescrizione della presenza di un medico negli incontri futuri, che puo' sopperire alla non sempre "massima conoscenza da parte dei genitori di certi farmaci e dei loro effetti".

NADiRinforma

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