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16 Gennaio 2008 19:03

Le dimissioni del Ministro Mastella

922 visualizzazioni - 0 commenti

di NADIRinforma

Come può un Ministro della Giustizia in carica puntare l'indice accusatorio verso la Magistratura in un Paese democratico ? Senza volere e/o potere entrare nel merito delle decisioni della Magistratura nei confronti della Sig.ra Mastella (così è stata proposta in sede Istituzionale dal marito, nonché Ministro della Giustizia ... non si parla del Presidente del Consiglio Regionale della Campania Sandra Lonardo Mastella), trovo che il baccano cui ha dato seguito un'azione giudiziaria che pare avere tutte le connotazioni di liceità denuncino qualcosa di ben più grave di ciò che il Ministro ha dichiarato in Parlamento. L'atteggiamento chiaramente vittimistico, nonchè lacrimevole tenuto dal Ministro già di per sè, al di là delle parole pronunciate, denuncia quell'ipocrisia condita con il miele che caratterizza la nostra dirigenza politica. La miscellanea di emozioni (più o meno condivisibili, ma assolutamente lecite) dell'uomo Mastella proposte in quella sede mi hanno dato il voltastomaco, esattamente come la reazione dei colleghi che più che esprimere riverenza e rispetto nei confronti dell'apparato democratico hanno dimostrato per l'ennesima volta quanto se ne facciano un baffo. Ascoltare le dichiarazioni delle parti (salverei l'on. Fini e l'on. Di Pietro per ben che ideologicamente io non sia mai stata vicina alle loro posizioni, ma l'etica dovrebbe andare al di là dell'ala parlamentare cui si siede ... sempre parlando di Paesi democratici) è stato come assistere ad una piccola rivolta in una classe di liceali uno dei quali sottoposto a punizione. A parer mio quando si ha a che fare con la Giustizia ci si difende, si disquisisce nelle aule dei tribunali, non in sedi inappropriate e, cosa ancora più grave, in Parlamento rivestendo un ruolo quale è quello del Ministro Mastella ... ma vogliamo continuare a scherzare sulla pelle di un Paese martoriato da anni di malapotica ? ma vogliamo scherzare ancora perseverando nella dimostrazione sempre più chiara che l'atteggiamento mafioso, etimologicamente parlando, è quello imperante, vincente ? questo è un teatrino, non è un Parlamento !! L'impressione che un cittadino che crede nella democrazia ne ricava è quello di essere sottoposto alle oppressioni di una sorta di clan retto dalla legge dell'omertà e della connivenza a sostituzione del pubblico potere, un clan impegnato nell'attuazione di una forma primitiva di giustizia indirizzata esclusivamente alla salvaguardia del gruppo cui fa riferimento. Qui non si parla di antipolitica o di qualunquismo, qui siamo dinanzi allo strapotere di individui arroganti e lontanissimi dai cittadini, impegnati come sono nei loro traffici di potere ... che significa la conclamata dichiarazione: “Se devo scegliere tra il potere e la famiglia, scelgo la famiglia” ... (parole ministeriali) ... il potere ? ma voi, cari signori che non volete essere definiti “la casta”, siete al servizio, non al potere, direi che è giunta l'ora di abbandonare questo atteggiamento arrogante e presuntuoso! La famiglia? ma, con tutto il rispetto per la famiglia del Ministro, a quale logica risponde l'esposizione di fatti personali in Parlamento ? scambi di lettere tra coniugi che impegnano interi palinsesti informativi ... gossip sfrenato circa le abitudini sessuali, le dipendenze più o meno lecite di questo o di quell'altro politico ... matrimoni, convenienze, fatti privati sbattuti in prima pagina ... ma perché non parliamo un po' di più di politica nazionale ed internazionale, di sociale, di spesa pubblica, ... ? I ruoli dovrebbero avere un significato, ma credo che oramai nella nostra cultura tutti possano essere tutto o niente in assoluto! Inamissibile, per esempio, le partecipazioni pseudo-goliardiche dei nostri politici agli show televisivi ... non è un gran piacere, anzi è proprio svilente, assistere alle pagliacciate pubbliche di chi invece dovrebbe impegnarsi nella salvaguardia dei diritti di tutti i cittadini! E non è seriosità, bensì serietà ... cosa ben diversa! Sto lottando contro me stessa per non perdere la fede nella democrazia, ma trovo che ogni giorno sia sempre più difficile: siamo sommersi dall'ingiustizia, dal ridicolo, dalla mediocrità sbandierata con fierezza persino a livello internazionale. Manipolazioni e franche bugie sono oramai la regola, vorrei ricordare a coloro che dovrebbero lavorare per il Paese che i cittadini non sono degli idioti e che tutto ha un limite ... ampiamente superato negli ultimi 15 anni di storia politica italiana. Luisa Barbieri

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