24 Dicembre
Nei sacchi neri della nettezza urbana, a pezzi, in un garage di Bassano del Grappa, è stato trovato stanotte il corpo di Iole Tassitani, una donna quarantenne ritrovata uccisa, figlia di un notaio di Castelfranco Veneto. Gli esecutori e il cervello di questo sequestro-massacro sono italiani, se mai questo significhi qualcosa. Qualcosa significa che il calendario religioso di questo 2007 si chiude alla vigilia di Natale con un atroce delitto, che in altri decenni avrebbe fatto parlare per anni la cronaca, e oggi è diventato abitudine alle più sciagurate notizie di morte violenta. Nel Napoletano, i rifiuti veri invadono la città e i comuni: non è una notizia. Solo lungo le strade di Napoli ci sono 2300 tonnellate di rifiuti, che sono destinati ad aumentare vertiginosamente per le prossime feste. Li danno in fiamme e la diossina si sprigiona pericolosamente, a Taranto ben conoscono questa sostanza che si libra nell'aria. Se Prodi ringrazia l'Italia e i soldati a Kabul e il Papa chi si riconosce in Maria, io non ringrazio nessuno di loro. Questa è l'Italia in emergenza rifiuti, altro che acquisti febbrili dell'ultima ora, altro che auguri da scambiare, sembra che ci ritengono tali, merce da vendere e non sapere come smaltire. Il motore che muove queste Feste e questi delitti sulle persone e la Terra, è ancora il denaro, quello promesso e sognato e quello rubato. Non sarà il caso e uno scambio di cin cin o la musica che addolcisce il cuore, sarà solo la nostra determinazione e consapevolezza a rendere più vivibile un anno nuovo che si chiude così, tra chi esce da una porta per andare al lavoro ed incontra la morte e chi magari come Iole, a fare un piccolo regalo per questo Natale. E ai bambini, quelli vostri quelli degli amici fa lo stesso perchè i bambini non sono una proprietà, raccontategli una favola non solo stasera quella di Quando nascette Ninno (http://www.youtube.com/watch?v=6xH2bOVd4qM), tutti i giorni, non lasciateli soli con i loro giochi da cui sono quasi seppelliti, dategli amore e rispetto, quello che troveranno poi, così faticosamente ma che loro sapranno ridare. In una città italiana, i bambini clandestini, figli di coloro che non hanno ancora una carta d'identità, non possono entrare nel nido, nell' asilo detto nido perchè garantisce una comune protezione civile e sociale. Spesso le loro mamme e i loro papà, lavorano in nero, come il carbone, per gli stessi che dicono no e dovrebbero mangiarne di carbone, da mane a sera. Dunque vi prego: non vi stancate di raccontare favole ma ai bambini. Doriana Goracci http://reset.netsons.org/modules/news/article.php?storyid=1306 _