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20 Novembre 2007 18:31

Legge elettorale? serve ANTIBROGLI!!

504 visualizzazioni - 0 commenti

di Alessandro

Cari amici di Arcoiris, come mi aspettavo da tempo sono cominciate le discussioni sulla legge elettorale. Puntalmente i toni sono sempre i soliti. Si fanno grandi discorsi e pubblici show con abondante abuso di tecnicismi tipo turni (doppi o no), se proporzionali, maggioritarie o miste, con o senza premi di maggioranza o sbarramenti, alla tedesca, alla francese... Quasi nessuno parla di cose gia' piu' importanti come la definizione dei collegi elettorali e se le preferenze devono esere espresse o no. Poi non si parla di altro. In particolare non si dibatte come devono essere costituiti i seggi e le commissioni elettorali per garantire un corretto svolgimento delle elezioni. La definizione dei collegi e' importante, ed oggetto di trattative estenuanti: i collegi devono essere definiti diversamente a seconda del sistema elettorale perche' nessuno vuole perdere i suoi feudi, ed i collegi devono adattarsi in modo che, cambiando il sistema nessuno ci rimetta (insomma cambiare tutto affinche' niente cambi). L'avere o no le preferenze cambia invece il possibile modo di controllo del voto. Se ogni elettore puo' esprimere quattro preferenze da una lista con 30 candidati, si possono "targare" un miliardo di miliardi di schede (10 elevato alla 18, per i tecnici). In altre parole un mio uomo nel seggio (o tra il pubblico durante gli scrutini) puo' confermare se un elettore qualsiasi ha votato come convenuto o no prima che io paghi la mia parte del contratto "di scambio" (basta che controlli se la combinazione di preferenze stabilita in precedenza compare tra i voti espressi e validi). In mancanza di preferenze ci si deve arrangiare con la foto con il telefonino, ma in questo caso e' meno importante, perche' senza candidature, chi sono gli eletti lo ho gia determinato prima delle elezioni (alle passate elezioni si conoscevano matematicamente l'80% degli eletti prima delle elezioni, tant'e' che molti poveri candidati hanno potuto risparmiare sulle spese e le fatiche della campagna elettorale e se ne sono stati tranquilli a casa). E poi c'e' la parte VERA: la costituzione delle commissioni elettorali e dei seggi. La legge precedente ha ridotto (quasi alla meta') il numero dei componenti (un malintenzionato avrebbe dovuto pagare meno persone per ottenere lo stesso risultato) e la responsabillita' della nomina delle commissioni eletorali e' stata data alla maggioranza al potere nei vari comuni, senza alcun obbligo di rispecchiare la composizione del consiglio comunale (prima le nomine erano fatte in seduta pubblica da tutto il consiglio comunale ed i risultati ripecchiavano in genere la composizione del consiglio stesso). Alle passate elezioni in alcuni comuni tutti i quattro (e non otto come in precedenza) membri della commissione erano dello stesso partito, in altri ce ne erano tre di uno stesso partito (ed il quarto di un alleato?). Non e' strano che in queste situazioni si sia avuta la piu' anomala (statisticamente parlando) scomparsa di Bianca, la scheda smarrita. Queste commissioni nominano i componenti dei seggi "tra gli iscritti alle liste del comune" e non hanno, con la attuale legge elettorale nessun obbligo di rispettare una pluralita' di "apparteneze" all'interno dei seggi. I rappresentanti di lista sono stati banditi dai seggi e possono solo assistere agli scrutini insieme al pubblico generale, ma non partecipano agli stessi, nessuno puo' controllare dall'intrno il lavoro degli scrutatori. Una riflessione a parte meritano gli esperimenti di "voto elettronico": essi sono una vera garanzia di possibili interferenze a cosi' tanti livelli (a partire dai costruttori, distributori ed installatori delle macchine, dagli elettori stessi ai tecnici che copiano i dati e li trasportano o li inviano alla centrale di raccolta, il canale di trasmissione. Le possibilita' di controllo "extralegale" sono talmente tante che richiano discappare di mano a chiunque. Anche i sistemi elettronici di elaborazione sono, come si e' visto, possibili fonti di "inquinamenti": alle ultime elezioni si sono avuti dei risultati parziali ed un andamento del "recupero" assolutamente antistatistici, meno probabili della possibilita' che tutti i miracoli di Cristo accadano contemporaneamente nella piazza davanti a noi. Quella notte accadde un vero "miracolo" che si fermo', prima di capovolgere i risultati, solo dopo la pubblica denuncia di Fassino, una sospetta sospensione della pubblicazione dei dati durata ore e concitate riunioni a casa del premier. Ecco, non ci importa in fondo come la fate, sia pure una legge semiproporzionale con doppio turno singolo alla anglo fracese e maggioritario con salsa indonesiana e sfumature sanscrite, qello che vogliamo dalla legge elettorale e' che dia una ragionevole certezza di prevenire brogli ed indichi i mezzi per perseguire chi non si lasci scoraggiare e voglia comunque provare ad imbrogliare. Arrivare alle elezioni e dover dichiarare, durante o subito dopo le stesse che ci sono stati brogli e' democraticamente destabilizzante ed abbiamo visto che qualcuno cerco' di percorrere anche questa strada. Prevenire i brogli con una legge elettorare SERIA e' invece dimostrazione di civilta'.

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