A Mantova presentato il libro bianco contro Formigoni
di Antonio Cirigliano
Con un attacco al “modello Formigoni”, la sinistra radicale a Mantova inizia a confrontarsi per tentare di giungere al più presto (il pressing del Pd è forte) all’unificazione. Giovedì sera nella sala Isabella d’Este in via Giulio Romano Mario Agostinelli dell’associazione “Unaltralombardia” e Presidente Gruppo consiliare Rifondazione Comunista della Regione Lombardia, ha presentato il libro <>, ovvero il “Libro bianco sul tramonto del ruolo trainante della Lombardia”. Il “fallimento del modello Formigoni” è stato analizzato nei diversi aspetti che riguardano: l’economia, la finanza, la società, la sussidiaretà (orizzontale), la Compagnia delle Opere, la sanità, la casa, l’ambiente, i beni comuni, il mercato, il consenso, il caso “Oil For Food”, il raffronto Lombardia-Europa, come pure le spese desumibili dal bilancio regionale. <>. Ha riportato vari esempi: dal piano case, al piano “centrali” che poterà fino al 2012 ad un incremento nella produzione d’energia elettrica di 4700 megawatt <>. Quella di Agostinelli è anche una critica contro <. Oltre ad Agostinelli sono intervenuti i politici locali Sergio Cordibella, Luigi Benevelli, Matteo Gaddi e Maurizio Sali. La sanità e l’ambiente sono i due settori dove maggiormente il modello Formigoni si è fatto sentire: dalla cancellazione del servizio di Assistenza Domiciliare Integrata alla vendita dei vaucher, dal taglio dei posti letto negli ospedali (dal ’90 ad oggi 300 posti letto in meno al “Carlo Poma”) ai direttori generali delle Asl controllati sugli equilibri di bilancio, dallo smantellamento del servizio di psichiatria, alla libertà di scelta in ambito sanitario, dalla creazione di nuove centrali a turbogas, dalla realizzazione di inceneritori (uno di questi potrebbe essere collocato a Mantova – come ha prospettato Gaddi – nell’eventualità che Tea diventasse il “bocconcino” di Aem Milano e Asm Brescia), alle escavazioni <>.