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14 Ottobre 2007 03:13

CULLE " IN AGENDA" PER L'IMPERIALISMO EUROPEO

797 visualizzazioni - 0 commenti

di pierluigi dattis

A suo tempo la nosta scuola marxista mise già in evidenza come la "campagna a difesa della vita", che la Chiesa cattolica aveva impostato sull'aborto, andasse oltre la difesa di un principio dottrinale e si collegasse strategicamente alle tendenze demografiche delle metropoli avanzate. La linea vaticana - veniva scritto - rifletteva implicitamente le preoccupazioni delle borghesie dei capitalismi "maturi", di fronte ai rischi connessi al declino demografico: gli effetti negativi che la denatalità promettteva sul mercato della forza-lavoro, sulla struttura produttiva delle maggiori economie, sulla stabilità dei sistemi di welfare. Oggi il dossier demografico è riconosciuto come fattore di potenza ed elemento non secondario della ristrutturazione sul Vecchio Continente; per questo è inserito tra i primi punti nell'agenda dell' imperialismo europeo, variamente intrecciato con l'esigenza di attirare ed assimilare forza-lavoro immigrata. "La Chiesa, sa perfettamente che le borghesie dei vari paesi industrialmente maturi si pongono il problema di aumentare la natalità e di evitare un pericoloso vuoto futuro di popolazione. Essa fornisce la sua tradizionale ideologia a tale esigenza oggettiva, certa di essere riportata così "sulla cresta dell'onda ". "Alla disanima sui dati del trimestre, Norbert Walter preferisce uno sguardo più lungo sul dinamismo dei sistemi europei. E qui, nota, entrano in gioco fattori che favoriscono la Francia sulle altre principali economie dell'area: "I transalpini hanno 1,9% bambini per ogni madre, i tedeschi 1,3%" E il fatto che in Italia il dato viaggi nei pressi dell 1,1%, si nota" che non s'arrangia nulla". "Dall'unicità della sua chiamata deriva, tuttavia, per L'Europa anche una una responsabilità unica al mondo. A questo riguardo essa innanzitutto non deve rinunciare a se stessa. IL continenete che, demograficamente, invecchia in modo rapido, non deve diventare spiritualmente vecchio" "La crisi demografica che colpisce l'Europa, sostiene, anche il Papa, con parole delicate ma inequivocaboli(" L'Europa è diventata povera di bambini"), è segno di una tragica crisi di amore e di fiducia verso il futuro. E quando il futuro diventa non più credibile, perde forza ogni impegno sociale e morale".

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