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9 Ottobre 2007 08:37

ROBBE da Italiani

1098 visualizzazioni - 3 commenti

di Doriana Goracci

Le amiche e gli amici lo chiamano Robbe, lui si chiama Roberto Iacono. Anch'io sono una sua amica, la più anziana: lui ha 24 anni, Me ne vanto di essergli cara, al punto che io scrivo come sempre quello che mi passa per la testa e l'altro giorno, salendomi il sangue al cervello leggendo Grillo e Rom, gli mando una mail. Deve essere salito il sangue anche a Robbe-Roberto. Ecco quello che ha scritto, ve la inoltro. Se volete, fatelo pure voi. Qualunque sia la vostra età e provenienza. Doriana Goracci _____________________________________________________ Da quando capii che il rispetto era qualcosa di diverso da ciò che mi avevano insegnato, adottai strategie di sopravvivenza differenti. Ad oggi quella che con più facilità riesco ad applicare è quella di pensare il rispetto come una bilancia! Pensare a qualcosa di immateriale, da guadagnarsi giorno dopo giorno. Non ci sono sconti, non ci sono facilitazioni di sistema alcuno, non ci sono amicizie che tengano, nè parentele. Tanto meno "legami". Il rispetto bisogna sudarselo amaramente e personalmente. Non ho esitato a ripetere a mio padre quanto fosse stato stronzo con me e mie sorelle. Non ho titubato un solo istante nel dirgli ciò che pensavo di lui: un fallito. Dopo (quelle che oggi chiamo) pressioni durate anni, non hoi risparmiato mia madre dal sottrarmi in ogni modo ai suoi "affetti maniacali". Ho letteralmente abbandonato e tolto loro ogni diritto nei miei confronti. Ho tolto loro il rispetto ed ho girato la frittata facendoli zompare in una padella. Quella in cui io per anni ero stato sottilmente mantecato. Così per un anno, per vivere, mi sono guadagnato gli euro facendo mestieri del cazzo. Così mi sono guadagnato i soldi facendomi rispettare, facendomi il culo e frustrandomi mi sono guadagnato la stima di capi servizio inutili all'umanità. Ho cercato di farmi rispettare tra genti assurde...ma ho tenuto la testa alta ed ho mandato "a fare in culo" chiunque meritasse! E mentre cercavo di guadagnarmi il pane quotidiano, per aver rinunciato alle "delizie della famiglia italiana" a "soli" 23 anni, ho conusciuto un po di storie al limite del surreale. Un surrugato di precarietà fisiche e psicologiche oltrechè lavorative. A viverle, sempre le stesse "razze". I famosi e delicati immigrati. In tutta la mia carriera nei ristoranti, durata in tutto 7 anni circa a periodi alterni, ho evinto che un italiano su 4 immigrati lavora in uno spazio "alberghiero". Perchè?!.... Perchè?...Forse perchè non danno problemi, perchè lavorano come "negri", e non conoscono quello che anche io ho rischiato di perdere: il limite del sopportabile. Il lavoro entra nelle loro vite la mattina alle 5 e esce dai loro corpi dopo 10-12 ore. Ogni singola ora è retribuita in media 6 euro lordi. La fatica umana non ha neppure il tempo di farsi una fischiettata. Chi non produce abbastanza è OUT. E gli Italiani dove sono? gli italiani sono sul cucuzzolo di questo mondo piramidale che sta annichilendo gente che ha pensato di partire dal proprio paese per un proprio e personalissimo riscatto sociale. Una speranza delusa. Gli italiani sono al vertice di controllo, gestiscono il personale e la bacchettano. L'Empire Palace Hotel di Roma. L'albergo celebre per le sue suite e le sue sale conferenziali, per le sue quasi 5 stelle e l'attenzione per l'arte è mandato avanti da immigrati. Non un solo lavapiatti italiano: ma "Moamed" dal Bangladesh, Monica la romena, e "Jimmi" l'indiano. Non un cameriere della sera italiano: ma "skender" l'albanese e "Antonio Carlos" il brasiliano. La mattina invece le sale sono gestite dalle sorelle "Subotha" dall' Ucraina, e le uniche cameriere italiane in tutta la struttura Linda, Barbara e Caterina. Il resto, è lo zoo umano...i corridoi di moquet rossi dei quattro piani di stanze da 400 € sono costantemente puliti e presenziati da immigrati, da immigrate. Alcuni ed alcune di loro sono oramai convinti di essere realizzati coi loro 600 € lordi mensili per un full time che spesso non conosce riposi per 15 giorni di seguito. E gli italiani dove sono? sono i Propietari Sign.ri Palenca, sono il Direttore, sono il Vicedirettore, sono la Reception, sono gli Chef e sono tutti capiservizio !!! E non una voce contro tutto questo. Mai perchè si sa, gli italiani sono brava gente! tra di noi ci si fida meglio. Ci si capisce... COSì FORSE BEPPE GRILLO CREDE DI POTERVI PRENDERE TUTTI PER IL CULO. CREDE FORSE DI FARVI SALTARE SULLE POLTRONE, DAVANTI AL TELESCHERNO SOCIALE, TUTTI, FACENDOVI VOMITARI CONTINUI "è VERO"-"C'HA PROPRIO RAGIONE O". "grande beppe, cazzo è proprio vero". CREDE FORSE DI MANDARCI IN SOLLUCCHERI CON L'ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL VALORE DELL' OBBIETTIVITà. DIMOSTRANDOCI, DA UOMO DI SINISTRA D'ESSERE IN GRADO DI TOCCARE GLI ARGOMENTI DI CUI LA SINISTRA PER ANNI HA AVUTO IL TERRORE DI PARLARE! IMPROVVISAMENTE IL GRILLO PARLANTE SI ACCORGE CHE <>. E ANCORA CONTINUANDO NEL SUO BLOG ALLA PAGINA DEL 5 OTTOBRE INTITOLATA: i confini sconsacrati: DENUNCIA <>..... <>. <>. <> E, NEL FONDO DELL'INTERVENTO RIPORTA LA LETTERA DI UN BLOGGHISTA GRILLESCO CHE SOSTIENE CHE NOI ITALIANI LOTTIAMO OGNI GIORNO CONTRO LA MAFIA..... STATE SALTANDO SULLA POLTRONA. STATE SORRIDENDO ECCITATI. SIETE ABBASTANZA CARICHI DI XENOFOBIA O AVETE CAPITO CHE LA CARNE SUL FUOCO è DAVVERO TROPPA. UN BEL CASINO....E GRILLO MI RICORDA UNA VECCHIETTA CHE CERCA DI FARE LA MAGLIA E NON RICORDA IL VERSO, NON RICORDA IL PUNTO ESATTO DA CUI INIZIARE !!! ORA IL PROBLEMA DELL'ITALIA SONO I ROMENI...E CHI SOFFRE SONO I VECCHI E CHI VIVE NELLE CASE POPOLARI... GLI ITALIANI INVECE VIVONO LOTTANDO CONTRO LA MAFIA E CERCANDO DI MANTENERE I CONFINI DELLA PATRIA... Eppure Cristo Bono io sono nato alla Bastoggi e sono cresciuto nel Quartaccio: l'ultima borgata di Roma Nord Ovest, dopo la quale c'è il GRA. Nelle case popolari e ne io ne nessuno dei miei nonni siamo stati "oltraggiati" dai romeni. Eppure loro stando a quanto scrive il "baffone" invadono i confini della "nostria" patria... Vergogna! Arrivano nel nostro paese senza un lavoro e senza conoscere la lingua italiana! invadono i nostri spazi e rubano la nostra cultura sottraendoci per giunta il lavoro e noi non possiamo farci nulla! I politici se ne fregano... DUNQUE CARI AMICI PER FARLA BREVE. SE VOLETE CONTINUATE A SALTARE SULLE VOSTRE POLTRONE...MA PENSATE CHE UN CONCETTO SIMILE POTREBBE ESSERE L'ESCA PER CATTURARE QUELLA FETTA DI ITALIA: IL NORD, LEGHISTA...CHE DELL'ODIO ROMENO HA FATTO UN BUSINESS...LE ELEZIONI SI AVVICINANO LENTAMENTE E RINVIGORIRE I CONCETTI DI STATO E PATRIA E DI FAMIGLIA (gli anziani capi stirpe) FA SEMPRE BENE: CI PIACE SAPERE CHE POSSEDIAMO QUESTO PAESE DI MERDA. CI PIACE CREDERE DI LOTTARE LA MAFIA, EPPURE MOLTI DI NOI CONTINUANO A FARSI LE CANNE, A DARE QUALCHE SNIFFATINA DI TANTO IN TANTO, A INGERIRE QUALCHE PASTICCHETTA...PERMETTENDO COSì A LE STERMINATE FAMIGLIE CAMORRISTE DELL'INTERLAND NAPOLETANO (DAI CELEBRI DI LAURO IN GIù) DI AZIONARE OGNI GIORNO UNA MACCHINA FINANZIARIA CHE PORTA IN ITALIA 50 MILIONI DI EURO AL Dì ! CHE DALL'AFRICA DEL NORD E DAL MAROCCO VIAGGIANO SOTTO FORMA DI "FUMO" SU GOMMONI CHE BATTONO BANDIERA ALBANESE O ROMENA. ARRIVANO NEL PORTO DI NAPOLI E POI DA LI, VERSO L'OVUNQUE....DA IBIZA A BARCELLONA, DA PARIGI A ROMA, BERLINO, LONDRA E MILLE ALTRE CITTà ! MA QUESTO NON CI IMPORTA. NON IMPORTA SE LA DIFFERENZA CHE PASSA TRA UNA BORSA DI GUCCI DI VIA CONDOTTI ED UNA DEL PONTE VITTORIO EMANUELE ED UNA DELL'OUTLET è NESSUNA. NON CI IMPORTA SE è TRA SCAMPIA E SECONDIGLIANO CHE STILISTI,CINESI, ALBANESI E ROMENI E NAPOLETANI STANNO RIFACENDO IL GUARDAROBA DI MEZZA EUROPA....CI PIACE CREDERE DI ESSERE ALTERNATIVI...DI COMBATTERE LA MAFIA.I ROMENI E LA POLITICA.....E OGNI ANNO LA STATO VATICANO CI COSTA 5 MILIARDI DI EURO COL TRUCCHETTO DELL'8 PER MILLE. E OGNI GIORNO IN ITALIA ENTRANO CENTINAIA DI MILIONI CHE NON FINISCONO MAI NELLE CASSE DELLO STATO. VI SERVE UNA RAGIONE PER VOTARE? VI SERVE UNA RAGIONE PER FARE POLITICA DIVERTENDOVI? OPPURE VI MANCA UNA IMMAGINE DI VOI STESSI E LA STATE CERCANDO IN GRILLO? STATE SILENZIOSAMENTE E MESCHINAMENTE LASCIANDOVI SUGGERIRE COSA FACCIA E COSA NON FACCIA ITALIANO... MA IO MI DISSOCIO. E A PENSARE CHE POSSIATE CREDERE IN QUESTE GENERALIZZAZIONI MI VIENE UNA STRETTA AL POLMONE SINISTRO. QUELLO PIù VICINO AL CUORE. Matthew. il mio coinquilino americano....è stato distrutto da questo paese SENZA POSSIBILITà ALCUNA DI LAVORO! come me fino a poco fa, oggi conduce una vita da perfetto immigrato! ma dice sempre una cosa : <>.Fatevi un'altra bella risata con Beppe Grillo. Vi osserverò quando marcerete su Roma incitati da un ambiguo richiamo: "ITALIANIIIIIIIII" rOBERTO iACONO http://reset.netsons.org/modules/news/article.php?storyid=844

COMMENTI

10 Ottobre 2007 12:18

http://www.megachip.info/ http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=4912 Italianiiiiiiii !!!! - 10-11-07 Il primo link è il sito Megachip Il secondo link è l'articolo di Roberto Iacono, detto Robbe, che avevo inoltrato ieri. Dalla redazione nazionale di Megachip mi hanno chiesto se l'autore era reale e se si poteva avere qualche notizia in più. Che dire, io sono contenta e Robbe pure. Una colazione... in prima pagina! Doriana ______________________________________________________________________ http://reset.netsons.org/modules/news/article.php?storyid=853 _______________________________________________________

doriana

10 Ottobre 2007 08:04

Mi è arrivato sulla posta personale questo lungo commento da Angelo, che non conosco. Merita tutta l'attenzione, per questo ve lo giro Doriana Cara Doriana e cara Silvia, tralascio ogni commento rispetto a Beppe Grillo, che preferirei chiamare Giuse, come fanno gli amici, anche se non ho questo tipo di rapporto nei suoi confronti. Mi permetto solo di far presente che nel momento in cui ho tentato di incontrarlo mi son trovato di fronte un muro rappresentato dal suo agente, un certo Marangoni, direi appartenente a quell'etnia "yuppie" che speravamo qualche anno fa in estinzione, che forse, da buon camoglino potrei definire più un "muretto" (date le dimensioni), che nonostante la mia assiduità è riuscito a tenermelo distante per le tre serate che aveva tenuto nel cartellone del Teatro Margherita. Parliamo di epoca anteriore alla riapertura del "Carlo Felice", vale a dire prima del 1992. Ma quel che mi preme è far presente la questione Rom con particolare riguardo ai Rom Rumeni. Vengo da un pomeriggio in cui mi son trovato a fare una esposizione sulla legislazione europea, nazionale e regionale proprio riguardante alla questione dei Rom ad Asti e da un convegno che abbiamo tenuto venerdì scorso in un campodi Sinti nei pressi di Rovereto. La mia storia di approccio con gli Zingari dura non ricordo se dal 1985, 1986 o 1987. Ho perso il conto, come di tutte le cose che seguo o a cui partecipo da non meno di vent'anni. Nel caso dei Rom Rumeni Vi inviterei, se posso pemettermi a tenenre presente una cosa, che non mi sembra di poco conto. Appena terminato il potere di Nicolae Ceacescu in Romania, contemporaneamente alla dissoluzione del Patto di Varsavia, le istituzioni finanaziarie internazionali hanno riversato una grande quantità di fondi su quella nazione, in cambio naturalmente di quello che senza remore potremmo definire lo strangolamento "sociale" del Paese. Se la memoria non mi tradisce sono stati chiamati "fondi di aggiustamento strutturale". Venivano erogati in cambio di privatizzazioni di risorse in precedneza nazionalizzate, taglio a prestazioni previdenziali ed assistenziali in paesi con tassi di disoccupazione superiori anche al 30%, riduzione delle spese per la pubblica amministrazione e apertura agli investimenti internazionali. Con quei fondi investituri di mezzo mondo, ma in testa italiani e francesi, a costo zero, hanno costruito stabilimenti in quel Paese. Se qualcosa Vi dice questo nome, Marcegaglia, il gruppo omonimo ha costruito quattro stabilimenti in Romania per la produzione di profilati. Non sono in grado di dirVi se questo è il caso dell'impresa che ho citato, ma certamente molti (im)prenditori italiani hanno chiuso stabilimenti in Italia, mandando sul lastrico intere famiglie per riaprire in Romania e in Polonia, in paesi in cui un lavoratore riceveva all'incirca 150 USD, senza tutte le tutele che hanno i loro colleghi nel nostro. Lascio a Voi il raffronto con l'Italia. Se ricordaTe un incidente di alcuni anni fa in cui il fiume Dunae (quello che noi chiamiamo Danubio) è stato gravemente inquinato al seguito dello sverasamento di una quantità di cianuro usato per l'estrazione dell'oro, forse Vi ricordereTe altrettanto che la miniera responsabile del disastro risultava di proprietà di una compagnia australiana.Sono stati denunciati di recente interessi di una compagnia canadese interessata a prospezioni per cercare petrolio, se non erro. Contemporaneamente sono accaduti due fatti di un certo rilievo. La regione più povera della Romania, la Moldovia, si è staccata, diventando a sua volta una nazione. La parte più povera della società rumena, appunto i Rom, ha incominciato ad essere via via esclusa dal sistema. Come già accaduto in Bosnja, laddove entrando la nazione Yugoslava in una crisi economica che riguardava soprattutto le regioni più povere come la Bosnja, le parti più deboli della popolazione hanno incominciato ad essere espulse dai processi produttivi, lo stesso è accaduto per i Rom Rumeni. E ancora una volta è accaduto quello che era successo per l'Albania nel 1998. Le nazioni forti dell'Unione Europea come la Germania hanno chiuso le frontiere da un lato, ma avendo evidenziato che le imprese Italiane avevano tratto profitti dalla situazione creatasi in Romania hanno ritenuto che lo Stato Italiano dovesse farsi carico di una situazione che le imprese italiane avevano contribuito a creare. E questo ha creato la situazione alla quale ci troviamo a far fronte. Inoltre, se Vi è capitato di vedere il film "Gadjo Dilo" di Tony Gatlif, se non ricordo male, potresTe ricordare la scena in cui un gruppo di poliziotti danno fuoco ad un carro di Rom. Da qui dovrebbe venire in mente quanto situazioni di questo genere possono essere state funzionali proprio all'impianto di qeugli stabilimenti cui ho accennato poc'anzi. Su aree "bonificate" da preesistenti insediamenti di Rom. Purtroppo non siamo ancora riusciti ad ottenere questo tipo di informazioni, ma forse potrei aver trovato un canale per riuscirvi. In ogni caso mi permetterei di segnalarVi i nominativi delle due deputate Rom elette in Ungheria, appartenenti a formazioni di centro, Livia Jaroka del Partito Popolare-Democratici Europei e Viktoria Mohacsi dell'Alleanza dei Liberali e Democratici Europei. Mi piacerebbe parteciparVi le mie osservazioni in proposito, ma una sorta di riservatezza mi impedisce di farlo. Da femminista di antica data, uno che considera la rivoluzione delle donne come la vera rivoluzione nonviolenta del Novecento. Interessante perché ha portato dei cambiamenti in questa società molto profondi, ma anche perché una rivoluzione incruenta, che non ha avuto un gruppo dirigente, ma nata dalla presa di coscienza e dal senso di appartenenza ad una collettività. Il prototipo, se posso usare questa espressione, della rivoluzione nonviolenta, ossia della coscienza, quella a cui sto cercando di dare il mio modesto, umile e, se possibile, quotidiano contributo. Per quel che riguarda quel che scrive Silvia, beh, la mia patria è il genere umano, il territorio mi pare importante soprattutto come luogo di relazione, il concetto di confine mi richiama il limite, qualcosa che divide, quanto alle bandiere sopporto quella della Pace, giusto perché ha tutti i colori, ad eccezione del nero, che proprio non mi piace, quanto agli inni trovo "Fratelli d'Italia" abbastanza disgustoso mentre mi pare molto bello "Va pensiero" (come facciano i leghisti a proporlo come inno nazionale devo ancora capirlo adesso) e comunque credo che non sarebbe affatto male "O sole mio", ché è la canzone italiana più conosciuta al mondo, quanto agli eroi penso che una delle cose più atroci sia quella di far diventare gli "sfigati" eroi e trovo mistificante l'espressione "ha dato la vita" quando è chiaro che ad una persona è stata barbaramente tolta. ProvaTe a pensare alle dichiarazioni del presidente Prodi sul cadavere di quel povero "cristo" assassinato a seguito di una stolida esibizione "muscolare" dell'imbecillità militare che ci vorrebbbero far chiamare "intelligence". O al povero Nicola Calipari ... A presto Angelo

Doriana Goracci

9 Ottobre 2007 09:09

Tutto questo letame che ci sommerge quotidianamente e che purtroppo non serve neanche a concimare, mi fa riflettere. La certezza di avere guide, leader, miti, eroi, santoni, taumaturghi, è dannosa. E' sempre più illusorio affidare le sorti di tanti nelle mani di pochi. Le icone stanno bene solo sui poster e sulle magliette. E questo non significa che io non ci sia passata. Ho stimato fino a poco tempo fa Beppe Grillo, ho votato fino alle ultime elezioni rifondazione comunista ecc. ecc. Ma poi ti accorgi che questi personaggi, partiti, istituzioni cominciano a puzzare. A maleodorare. I rom.Tanto temuti. Sono la nota dolente anche per quelli che si dichiarano di estrema sinistra. Ci fanno paura. ci fa paura questa invasione di barbari. Se potessimo alzeremmo mura sempre più alte tra un confine e un altro. Eppure non si può. Ce la dobbiamo sorbire questa ondata di romeni, albanesi, africani, indiani, cinesi, afghani...E più passerà il tempo più la situazione peggiorerà. Da quando sono piccola domandavo ai miei genitori a cosa servissero i documenti e le frontiere. Me lo domando tutt'ora. Mi guardo attorno e inorridita capisco quanto l'uomo sia diabolico e idiota allo stesso tempo. Vorrei fare un discorso meno pratico, un pò più idealista-irrazionale. Posso?! Vorrei poter non sentire più la parola patria, territorio, confine, schengen...vorrei non assistere più alla nazionalizzazione di un omicidio o di uno stupro. Siamo prima di tutto individui. Poi popoli.Poi cittadini. Poi europei o asiatici. Conio una nuova parola.Un neologismo: snazionalizziamoci. Scrolliamoci di dosso le bandiere, gli inni, i nostri eroi nazional-popolari. Perchè ogni volta che nasce uno stato, ci priviamo di un pezzo di libertà. E i rom questo errore non l'hanno mai fatto. Silvia Maiorani

Silvia

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