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25 Settembre 2007 02:49

Andrea Gorz e la Signora Dorine: guardarsi indietro andare avanti

1897 visualizzazioni - 4 commenti

di Doriana Goracci

Non sappiamo se Andrè Gorz, il vero nome era Gerard Horst, filosofo francese di 84 anni abbia imboccato "La strada del Paradiso" con la sua Dorine di 83 anni- ma sappiamo da un biglietto scritto a mano e lasciato sulla porta di casa che i due coniugi, suicidatisi e stesi uno accanto all'altro, chiedevano "avvisate la gendarmeria". Così il 24 settembre in una casa di Vosnon in Francia, gli amici hanno trovato diverse lettere, di addio, a loro indirizzate. Andrè Gorz era considerato uno dei padri dell'ecologia politica e dell' anticapitalismo. Credo di non sbagliare a dire che quei due che insieme se ne sono andati, non si erano rassegnati e non si erano abituati, veri riformisti rivoluzionari. Così in Capitalism in Crisis in Everyday Life scriveva il signor Andrè: "Ogni mattina ti domandi come farai a resistere fino alla sera, Lunedì come farai fino al Sabato. Tornando a casa senza forze non fai nulla ma guardi la TV, parlando da solo morirai sicuramente come un idiota ... desideri rompere tutto ... una volta al giorno, ti senti malato ... perché hai scambiato la tua vita con un sopravvivere; temi che la collera che ti sale alla fine ti conduca alla morte, e che in fin dei conti la gente ha ragione quando dice: "beh, puoi abituarti ad ogni cosa." e ancora: " Le riforme non riformiste, disse, sono conquiste nel modo di vita delle persone, nelle leggi, nelle strutture, nella coscienza, nella nostra propria organizzazione, che migliorano la vita delle persone ma creano anche una nuova piattaforma dalla quale combattere per ancora ulteriori miglioramenti. Le riforme non riformiste sono non fini in se stesse - vinci e vai a casa, tutto qui - ma sono parte di un processo continuo. Così questo è ciò che cerco come segno che un progetto o movimento o campagna è stata veramente utile: i miglioramenti nella vita delle persone e anche nuova infrastruttura, nuova consapevolezza o condizioni organizzative che contribuiscano ad ancora ulteriori progressi. "Tutto dovra’ cambiare: il mondo, la vita, la gente. E tutto questo non succedera’ da se’. Nel frattempo, che si deve fare per renderlo possibile? Innanzi tutto non lasciare il trasporto un tema a se’. Sempre connetterlo col problema della citta’, con la divisione del lavoro nella societa’ e il modo di compartimentare le molte dimensioni della vita. Un posto per il lavoro, uno per “vivere”, un terzo per la spesa, un quarto per l’apprendimento, un quinto per il divertimento. Il modo in cui lo spazio e’ organizzato conduce alla disintegrazione della gente ed inizia con la divisione del lavoro nella fabbrica. Taglia a pezzi le persone, spezzetta il nostro tempo, la nostra vita, in pezzetti in cui in ciascuno tu sei solo un consumatore passivo alla merce’ dei mercanti, cosi’ che non ti capita mai che lavoro, cultura, comunicazione, piacere, soddisfazione dei bisogni e la tua vita personale possano essere e siano la stessa cosa: una vita unitaria, sostenuta dalla struttura sociale della comunita’. "Il rimedio a questa situazione non è creare lavoro, ma distribuire in modo ottimale tutto il lavoro socialmente necessario e tutta la ricchezza socialmente prodotta". "Paghi e fai di me quello che vuoi". In questa frase è detto tutto: la prostituta si pone come soggetto sovrano per chiedere il pagamento e, non appena soddisfatta questa richiesta, si abolisce come sovranità per trasformarsi nello strumento del pagatore. Si pone dunque come libero soggetto che recita la parte dello schiavo". Non vi citerò i tanti testi che Andrè Gorz scrisse e sono quasi tutti tradotti in italiano, ne dico solo uno, e scusate forse l'eccessivo sentimentalismo, è 'Lettere a D. Storia d'amore', una raccolta di poesie dedicata alla moglie Dorine, con la quale aveva vissuto più di cinquant'anni e pubblicato l'anno scorso. Lui che teorizzò la decrescita e il reddito di esistenza, ha vissuto costantemente in crescita il suo amore per Dorine, gli amici, la vita. Doriana Goracci . http://reset.netsons.org/modules/news/article.php?storyid=771

COMMENTI

27 Settembre 2007 07:31

Io penso Pino che uno che si prende "premura" di copiare, incollare e inviare a due o venti o non so, compagni...che significa lo sappiamo molte cose, ma sopratutto relazioni di rispetto e affetto e confronto, sarà sempre "sereno". La serenità a volte è malinconica, a volte lotta lucida e rabbiosa. Tu la trasmetti, serenità. Sono io che ringrazio te per l'attenzione. Doriana

Doriana

26 Settembre 2007 22:32

Grazie Doriana per questa lettera che ho inviato a tutti i compagni. Spero di riuscire ad essre così sereno anch'io; fino alla fine. Un abbraccio. Pino

pino

25 Settembre 2007 09:46

Conoscere prima! Non per spirito santo ma per amore e con amore. Per questo Adriana mi sono ritrovata a scrivere stamattina dei monaci buddisti. Ho iniziato la giornata con il tuo commento, che ho fatto conoscere alla testata on line per cui scrivo e che spesso menziono, perchè posso liberamente scrivere e aggiungere le immagini che ritengo opportune. Quì nella Tuscia nuvole, ma dietro c'è il sole. Doriana

Doriana

25 Settembre 2007 06:55

grazie per questo rincuorante anello della conoscenza. Stamane apro il mio cammino cercando nel cielo l'ultimo anelito di amore di queste persone donanti . vorrei averli letti,ascoltati prima, in fondo anche il paradiso poteva attendere ... chissà quanti altri ora ci potrebbero dare pacati e saggi insegnamenti. Chi sono ? cosa dicono ? come mai non scorrono in tv con il dono del sapere ? nelle scelte dei palinsesti la politica non dovrebbe fare distingui , di già che la conoscenza è un diritto sociale. ed è anche un dovere far conoscere i saggi di qualsiasi schieramento o indipendente. seguendo la traccia del ,,DNA della conoscenza ,, affascinata da questo unire "mattoni" che tu stessa DORIANA e MOLTI ALTRI non siete parchi ,anzi ! donate con scrupolosa coscienza e meritate un GRAZIE !... mi chiedo stamane che ne sarà oggi, dopo quindici anni di quegli studenti del Liceo De Santis di Roma.. ormai adulti, occupati, padri di famiglia e così via.. donarono a me , emerita sconosciuta ,un intero blocco di videocassette, seguendo la mia richiesta di riascoltare JEAN BERNARD in etica e scienza.. visto in tv in conferenza nelle loro aule. Questo fu per me non solo un "dono dal costo non indifferente" ma in particolare captai all'unisono tutto l'amore di cui quei giovani mi avevano rivestita..meglio di qualsiasi medicina. Ieri in tv ho visto tanti giovani e insegnanti,la festa dell'inizio anno scolastico e mi chiedevo , oltre la musica e gli intrattenimenti quanto poi avrebbero saputo fare dividendo la teoria dalla pratica.. tenuto conto che , a mio umile parere , per la stanchezza stessa di oggi, del sapere, del parlare , potrebbero venire meno quei valori insegnati da persone che hanno dato molto : usando l'intelletto ma anche le caselle dell'anima...premurandosi di porre un biglietto di commiato educato..per due passi verso il paradiso.. per chi come me, allora già malata, con gli anelli del "DNA della vita "spezzati, sarebbe pur bello conoscere PRIMA queste persone che diedero e amarono veramente L'ALTRO! senza conoscerne il volto. Qualcuno che ancor ci stupisca , un pensiero ordinato da condividere, oppure un dono inconsueto, come io ebbi a mezzo posta da Roma il 10.11.92. dagli studenti del LICEO DE SANTIS . grazie Doriana,buona vita a tutti e buon "DNA della conoscenza " SEMPRE!

adrianabattist

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