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21 Agosto 2007 17:25

Io non pago ma prego per voi

864 visualizzazioni - 0 commenti

di Doriana Goracci

http://reset.netsons.org/modules/news/article.php?storyid=605 Vedo che si inizia a parlare di caro scuola. Gli italiani rientrano dalle vacanze, diciamo meglio, fanno i conti: settembre è un mese pesantuccio per chi ha famiglia. E si ripetono, come tante giaculatorie, i misfatti dell'acquisto libri scolastici per la scuola dell'obbligo, i libri nuovi che di nuovo hanno solo l'impaginazione e qualche riga in più, l'acquisto di diari e quadernoni formato "faccio contenta l'insegnante", si ripete tutto come quando si avvicina il 730, l'Ici, Natale, Pasqua, i saldi, le votazioni, la Borsa che scende, la Borsa che sale...Ogni giorno andrebbe eseguito un Vday, altro che 8 settembre. Ma il mio anticlericalismo mi fa scrivere a voi quanto ebbi a riportare alcuni mesi fà e dicevo che si sappia, anche questo. Perchè queste facce di bronzo e marmo dicono pure che pregano per noi, mentre paghiamo per loro. E hanno la pretesa di condannarci e puntare l'indice. E istruire i nostri figli. Doriana Goracci “Le religioni e i governi sanno meglio di chiunque altro che il loro potere ha per base assoluta la scuola! La chiesa ha consolidato il suo potere sull’ignoranza delle genti, sulla paura dell’ignoto e della morte. Oggi che la cultura e l’istruzione sono alla portata di tutti cerca di egemonizzarla con la creazione di scuole e università private (clericali); in tutti i modi cerca di sopravvivere consapevole di essere alla fine, è come un drago ferito a morte che agita la coda, ma il progresso, la civiltà e la scienza saranno la loro pietra tombale.” Francisco Ferrer y Guardia La Chiesa possiede il 20% del patrimonio immobiliare italiano. Nel corso della passata legislatura le attività commerciali della Chiesa cattolica sono state esentate dal pagamento dell’Ici. A votare contro l’emendamento di Maurizio Turco: 435 e 29 a favore, La gran parte dello schieramento che aveva voluto il provvedimento nella passata legislatura, ha visto qualche defezione, anche nella cosiddetta sinistra “radicale”. Khaled Fouad Allam, deputato musulmano dell’Unione, ha spiegato così la sua scelta: «voterò contro questo emendamento per la pacifica convivenza tra cattolicesimo e islam». Contro l’emendamento di Maurizio Turco (la rosa nel pugno) ha votato anche Vladimir Luxuria di Rifondazione Comunista. A Roma gli enti religiosi che non pagano tasse in base al Concordato ed alle leggi successive sono i seguenti: istituti di suore 400 parrocchie 300 scuole cattoliche 250 chiese non parr. 200 case generalizie 200 istituti religiosi 90 missioni 50 case di cura 55 collegi 43 monasteri 30 case di riposo 20 seminari 20 ospedali 18 conventi 16 oratori 13 confraternite 10 case procure 10 ospizi 6 TOTALE 1731 (da arrotondare a 2000 considerando il sommerso) Da notare che fra i 2000 immobili sono ricompresi il vastissimo Ospedale Gemelli con annessa Università, nonché l'enorme complesso di Radio Vaticana attualmente sotto processo a causa dei danni elettromagnetici provocati dalle sue antenne di Cesano. Tenendo presente l'incidenza della popolazione di Roma in relazione al totale della popolazione italiana, abbiamo quindi stimato approssimativamente in circa 50.000 il numero degli immobili ecclesiastici presenti in tutta Italia, cifra che è puramente indicativa ma che è certamente più vicina alla realtà della cifra data dal Ministero. Da rilevare soprattutto che ciascun ente ecclesiastico può essere titolare di più immobili. Pur essendo arduo calcolare esattamente gli stabili irregolari in base alla sentenza di Cassazione citata, anche perché molti non risultano neanche censiti dal catasto, si è stimata una cifra sicuramente non lontana dalla realtà, di circa 30.000 stabili sparsi in tutta Italia, che hanno eluso illegittimamente l’ICI perché vi si esercitava un'attività commerciale. Ebbene, l’ICI evasa dai 30.000 enti ecclesiastici che esercitavano ed esercitano anche altre attività di tipo commerciale o imprenditoriale risulterebbe di circa 2 miliardi e 400 milioni di euro, cifra media ottenuta moltiplicando gli 80.000 euro (richiesti da qualche Comune dopo la famigerata sentenza della Cassazione) per 130.000 stabili considerati. Ma naturalmente non c'è soltanto l'ICI. All'ICI bisognerebbe aggiungere l'ammontare dovuto per tutte le altre imposte evase legalmente, sia statali, che comunali (irpef, iva, imposta comunale incremento di valore aggiunto ecc.) nonché per tutte le altre deduzioni benevolmente concesse ad enti ecclesiastici riconosciuti e non riconosciuti. (Si precisa che mi questo caso abbiamo tenuto conto della cifra di circa 40.000, inferiore a 50.000 che n'guardava il numero degli immobili). Certamente allora, la somma complessiva dell'evasione illegale e di quella legalizzata, considerando soltanto gli ultimi dieci anni, e per 4.000 euro ad istituto, non sarebbe inferiore a 3 miliardi e 600.000 milioni di euro (pari a circa 6000 miliardi di lire)

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