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16 Giugno 2007 16:23

Berlusconi:La “Golpe” e il “Lione”

812 visualizzazioni - 0 commenti

di pierluigi dattis

Prodi attacca l'opposizione "Aria irrespirabile nel Paese". Caro Presidente del Consiglio, sono d'accordo con Lei. E' giusto che il suo governo possa lavorare stabilmente e serenamente per tutta la legislatura visto che sono ancora pochi i mesi per giudicare l'operato di questo esecutivo. Ricordi all'Opposizione e al Suo Leader Silvio Berlusconi che per cinque anni loro hanno operato venendo a meno della fedeltà della parola data ai cittadini Italiani. La “Golpe” e il “Lione” Machiavelli esamina il problema della fedeltà o meno alla parola data. Inizia affermando quanto sia degno di lode il principe che mantiene la parola data, però tutti i grandi principi dei suoi tempi hanno tenuto poco conto di ciò. Esistono due tipi di lotta politica: · Con l’ausilio delle leggi, metodo tipico dell’uomo · Con la forza, tipico delle bestie Un principe non può affidare il suo potere solo ad uno di questi metodi ma devono usarli entrambi, anche gli scrittori classici affermano allegoricamente questo, scrivono infatti che i principi dei loro tempi erano educati da centauri, creature mitologiche metà uomo e metà cavallo. Un principe deve prendere a modello, tra gli animali, la volpe, simbolo di furbizia, e il leone, simbolo di forza. Non può un signore osservare la parola data quando questa gli sia sfavorevole o quando siano esaurite le ragioni di tale promessa. A motivazione dice: 1. Se gli uomini fossero tutti buoni ciò sarebbe sbagliato, ma poiché sono malvagi e non manterrebbero la parola data a te, anche tu non ne hai l’obbligo 2. Non sono mai mancati, ne mancheranno, a un principe pretesti legali per giustificare la mancata osservanza della parola data Ritiene però necessario mascherare bene l’essere “volpe” in modo che colui che inganna troverà sempre chi si lascerà ingannare, ad esempio Alessandro sesto. Ad un principe, quindi, non è necessario essere fedele, umano, pietoso, religioso e onesto, qualità che potrebbero risultargli dannose, ma è necessario che lo sembri. Un signore non può osservare tutti i principi per i quali vengono definiti buoni gli uomini, deve, quando necessario, operare contro questi principi e deve sapersi volgere a seconda del caso e delle circostanze. Deve quindi un principe dire sempre parole piene delle cinque qualità soprascritte, soprattutto religiosità, in quanto quasi tutti vedono quello che si sembra (le persone volgari si lasciano sempre convincere dall’apparenza delle cose o dalla riuscita delle azioni), o che si vuol sembrare, ma pochi vedono quello che si è realmente. Questi non potranno opporsi all’opinione dei molti soprattutto se difesi dallo stato. Esempio Ferdinando il Cattolico, re di Spagna.

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