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15 Giugno 2007 02:19

UNIONFLOP

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di Luigi Boschi

Antefatto: Parma anno 2000. Di fronte ai cambiamenti radicali della convivenza sociale determinati dalla rivoluzione digitale, dalla economia delle energie alternative, dalla crescente complessità sociale multiculturale e multietnica, dalla civiltà delle conoscenze e dalla società della tecnica, nasceva a Parma un nuovo soggetto politico "SORGENTI" per una politica generativa oltre la destra e la sinistra che si richiamava ai valori della vita e ai diritti dell'uomo, a un'etica della responsabilità individuale e collettiva, capace di superare i conflitti di interesse e di opporsi al fanatismo delle fazioni. Rileggendone oggi il manifesto mi sembra di scorrere le pagine della attuale cronaca politica, ma allora, era di tutt'altra specie. Le elezioni amministrative 2007 di Parma confermano e realizzano la visione di quel pensiero, oggi si direbbe scontato e necessario, a quel tempo ostacolato dalla visione miope, jurassica e prepotente dei partiti, del potere oligarchico, limitato dai minimi mezzi a disposizione e dall'inesperienza politica (anche se carica di entusiasmo), di chi lo promuoveva. Sappiamo che i contenuti innovativi sono spesso, nell'immediato, anziché vagliati e eventualmente sostenuti, ostaggio delle prepotenze. Ma il valore delle idee prima o poi riemerge in altre forme, in altri luoghi, con altre persone. Ed è quanto è successo a Parma. Preballottaggio. Alcuni giorni fa, a seguito del mio articolo PERIZONA , dopo il primo turno, sollecitato da alcune e-mail così rispondevo: "Se questa volta perderanno, e sono convinto che perderanno, questa classe dirigente del centro sinistra (e non ha più senso parlare forse di centro sinistra), va mandata a casa (anche se le incrostazioni sono difficili da togliere!). Questi han fatto tabula rasa!!! Non c'è più alcun referente credibile!! Eppure vi sarebbero giovani forze e persone che vorrebbero o potrebbero trovare una loro capacità di espressione politica, ma la macchina autoreferenziale partitocratica ne violenta la potenzialità: voti non idee! Non ha alcuna importanza -aggiungevo- la mia espressione di voto, ma il pensiero politico che, attraverso le mie riflessioni, cerco di elaborare e far crescere, oltre le fazioni. Il mio voto è una sintesi individuale, che non deve interessare, ma ciò che desidero maggiormente è coltivare una responsabilità politica oltre le fazioni. Credo che Peri -proseguivo- abbia sbagliato tutta la comunicazione. L'ha impostata sul litigio, sulla denigrazione anziché sulla credibilità del suo progetto amministrativo che avrebbe dovuto proporre visioni, vertere su numeri, scelte alternative articolate e documentate. Una candidatura, tra l'altro, penalizzata dalla qualità dell'opposizione e dalle improvvide scelte di una Unione che non c'era e se c'era produceva danni. Il candidato del centro sinistra ha sbagliato inoltre nel considerare finita l'epoca Ubaldi...Ubaldi resta -dicevo- e Vignali vincerà (e ancor più grave è perdere contro chi viene definito inesistente!!) proprio grazie al progetto di Ubaldi. Forse mi ero sbagliato su Allegri? Forse mi ero sbagliato sulla Guarnieri? Credo di non sbagliarmi su Peri -insistevo. Una persona che è stato Sindaco, vice Presidente di Provincia, che è Assessore Regionale e si presenta con questo programma ridotto né più né meno a slogan decontestualizzati da un punto di vista amministrativo, non credo riesca a cogliere la credibilità di quella fascia non faziosa di elettori che a Parma determina il risultato elettorale. E questo anche se Peri è politicamente capace e personalmente dotato di indiscussa abilità retorica. Ma gli incantatori di serpenti non risiedono più in Emilia Romagna! Un breve aneddoto. Peri viene a parlare di ascolto? La persona al centro? Ma lo vada a raccontare ai suoi amici!! Non a me! Riceve, come altri, da anni le mie e-mail, che non trattan di appalti!... ma riflessioni, perplessità, denunce di un cittadino... che opera e si muove in rete, una realtà per la verità ancora troppo sottovalutata dai nostri politici di destra, di centro e di sinistra. Una volta che mi abbia scritto! Una riga...un pensierino!! Eppure sa che sono nel suo collegio visto che mi manda oggi le sue lettere elettorali! Ma forse scrivo, ho pensato, banalità? Per lui si vede di sì! E allora anche il mio voto, che non può che esser banale, non lo posso dare a lui che banale ovviamente non è! E qui riporto a testimonianza alcuni stralci di comunicazioni ricevute sulla qualità di dialogo e di partecipazione interna al centro sinistra di Parma. Così mi scriveva un candidato nelle liste di Peri dopo il primo turno: "...credo abbia inciso negativamente il non aver saputo fare squadra (il termine non mi piace molto), con le figure minori della sua coalizione che, anche se politici imprestati e poco capaci come lo sono io, sono prima di tutto cittadini che avrebbero potuto, su certi argomenti, portare un minimo di "suggerimenti" in più. La visione partito-democraticocentrica è stata un altro errore. Abbiamo sbagliato tutto, da 9 anni in qua, e continuiamo a sbagliare." Si aggiungeva quest'altro appunto: "...incontro DS, Margherita, tema: partito democratico. Scocciata da un dibattito scialbo sulle regole generali, introduco una riflessione sui temi etici, considerato, sostengo, che sono causa di diverbi e di conflitti piuttosto spiacevoli a livello Nazionale e che spesso si traducono in incomprensioni che appaiono contrapposizioni. Prima di proporsi ai cittadini e alle cittadine come "nuovo", sarebbe a mio avviso opportuno -sostenevo- approfondire bene in un confronto leale interno quali sono le parti ideologiche che devono essere rielaborate. Alcuni dei presenti quasi scandalizzati prendono posizione contro questa mia proposta adducendo che i temi da me indicati erano già stati chiariti nelle scelte congressuali; altri che i confronti si possono fare purchè intervenga un esperto. Conclusione convocazione del Direttivo per confrontarsi all'interno. Sono esterrefatta! ma anche molto stanca di lottare per sostenere una ragione che non trova conforto in nessuna occasione di confronto se non in modo parziale oppure viene stravolta." E la debacle dei Verdi? Mi sollecitava un altro. Rispondevo: "Se l'ambiente è un tema centrale e trasversale, l'anima verde è una cultura che dovrà abbracciare tutte le espressioni politiche. Forse, sarebbe più interessante un movimento politico-culturale verde che trovi la più ampia partecipazione popolare possibile e una ramificazione nelle varie componenti partitiche, piuttosto che un partito confinato ai margini dalle logiche dei numeri. La cultura ambientale, per il bene del Paese, dovrà (imperativo!!!) essere trasversale e non può essere ridotta a esclusiva di un partito: quando un tema diviene ecumenico, non ha autori, ma è opera in atto. Tozzi in "Primo Piano" (Rai Tre) ha parlato di decrescita sostenibile, di consapevolezza nei consumi... Ecco io credo che il grande sforzo politico sia nella singolarità, nel rendersi ognuno responsabile e consapevole che i consumi devono essere calibrati naturalmente in un'ottica di sostenibilità sociale, salutistica, ambientale, ecc. E' una educazione alla mondializzazione. Cardinal Martini: "Il futuro è nella coscienza delle persone". La responsabilità e la consapevolezza in una società ad alta riflessività e della tecnica passano attraverso un processo culturale. Non è un problema di ricchezza!!! Siamo arrivati alla fine della società dei consumi inconsapevoli. Il consumo individuale deve essere sostenibile! I vegetariani penso abbiano interpretato da tempo questa cultura. Dove si colloca ora invece l'economia di Parma in questa logica? Quali necessarie azioni correttive intraprendere? Mi sembra debole nei parmigiani e non solo, di centro destra e di centro sinistra, per ora, il risultato verso l'Educazione ambientale individuale e collettiva. Ancor di più rattrista il fatto se si pensa che a Parma è stata costituita, dal prof. Don Antonio Moroni, la prima Facoltà di Scienze Ambientali in Italia. E in questa logica, penso, possa essere più efficace l'opera di un grande movimento culturale piuttosto che l'agire di un piccolo partito. Risultato elettorale 2007 a Parma. Il progetto politico dell'Unione è fallito! Non lo dico io, ma le parole di D'Alema, le testimonianze di Veltroni e Letta. D'Alema: "Il ciclo dei partiti di lotta e di governo è finito, la gente non li capisce, non li apprezza più...Parliamoci chiaro: il "partito di lotta e di governo" non è e non può più essere attuale. Quella è stata un'idea geniale di Palmiro Togliatti". E questo pur apprezzando la capacità di coesione di Prodi; la politica del rigore, di risanemento e credibilità economica di Padoa Schioppa; la politica estera di D'Alema; la spinta verso le liberalizzazioni di Bersani; alcuni temi sociali sostenuti da Ferrero e Damiano. Ma è il progetto politico dell'Unione che in prospettiva bipartitica, penso, non abbia più senso. Ora mi auguro vivamente che si formi finalmente una "sinistra democratica" sulla linea forse dei "labour" inglese e un altra parte diciamo "democratico liberale" (i nomi me ne scuso, sono solo una riduzione esemplificativa). Finalmente, allora, forse si potrà parlare di bipartitismo e non di bipolarismo. Ormai vi sono più differenze tra DS e Rifondazione che non tra i DS e AN! Vi sono più differenze tra Margherita e Comunisti Italiani che non con Forza Italia e UDC. La gente è pronta, le resistenze a questo passo politico, più che nel merito, risiedono nelle spartizioni di potere che ogni unificazione politica comporta, nelle differenze storiche dei loro leaders e in quelle sclerotizzazioni di un pensiero politico ormai al tramonto. Condizioni patologiche ben presenti e marcate anche in alcune figure della sinistra parmigiana e in quella Burokratia che Moretti ha ridicolizzato: "Con questa classe dirigente non si va da nessuna parte". Non è forse vero che anche grazie al governo di larghe intese la Germania si sta oggi proponendo come Paese leader Europeo? Se queste sono ragioni che portano a dire che il progetto politico dell'Unione è fallito, le elezioni di Parma sono la testimonianza amministrativa reale e vincente di ciò e che questa realtà politica in divenire è fattibile. Al di là dell'eletto sindaco, Pietro Vignali, è forse il nuovo progetto politico che lo realizza, il vero protagonista. Una lista che trova dentro di sé diverse anime e espressioni politiche: Civiche, Forza Italia, UDC, DS, Margherita. Una lista appoggiata, nel ballottaggio, da AN e Lega Nord. Non è forse questo il preludio a un reale e necessario divenire politico italiano che a Parma aveva trovato i suoi timidi vagiti nelle Elezioni amministrative del '98, in "Sorgenti" e, oggi, nella pratica realizzazione della gestione politico amministrativa di Ubaldi? (Parma, 12 giugno 2007) www.luigiboschi.it

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