105 utenti


Libri.itAMICHE PER LA VITA - Nuova edizioneCOSÌ È LA MORTE?KINTSUGICIOPILOPI MARZO 2024 – SULLA MORTE E SULLA VITAIL CIMITERO DELLE PAROLE DOLCI
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

30 Maggio 2007 17:09

La lettera di Cindy Sheehan al movimento pacifista USA parla anche a quello italiano

387 visualizzazioni - 0 commenti

di Marco Santopadre

di Marco Santopadre* Il tradimento dei democratici, che hanno votato il sostegno alle guerre di George Bush (ad eccezione di tre senatori), è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E Cindy Sheehan, la madre di Casey - il figlio soldato ucciso nel 2004 a 24 anni a Baghdad - diventata il simbolo del no alla guerra, ha annunciato con una lettera piena di rabbia e di amarezza la sua intenzione di lasciare il movimento pacifista USA. Riferiscono i giornali di oggi che la Sheehan, più nota come "mamma pace", arrestata più volte durante sit-in sotto la Casa Bianca e il ranch texano di Bush, avrebbe deciso di abbandonare la militanza attiva nel movimento pacifista americano. In una lettera pubblicata sul suo blog, - e in Italia da Manifesto e Liberazione - afferma che "da quando mio figlio è morto, non ho mai smesso di dare un senso al suo sacrificio". Gli Stati uniti sono diventati un "deserto fascista dominato dalle corporations" continua la mamma anti-guerra che accusa i democratici - che l'hanno appoggiata fino a quando erano all'opposizione - di averla «demonizzata» quando li ha attaccati per non aver mantenuto l'impegno di cercare di mettere fine al conflitto ora che sono maggioranza al Congresso. Durissimo è anche il giudizio verso un movimento pacifista subordinato ai Democratici che «spesso antepone gli ego personali alla pace e alla difesa della vita umana». Cindy Sheehan scrive che "sono stata la beniamina della sinistra finché mi sono limitata a protestare contro Bush e il partito Repubblicano... ma quando ho cominciato a trattare il partito Democratico con lo stesso metro di giudizio usato per quello repubblicano, il sostegno alla mia causa ha cominciato ad erodersi e la "sinistra" ha cominciato a gettarmi addosso gli stessi insulti della destra". "Peace Mom" come è stata sopranominata Cindy Sheehan, rivela di avere le idee chiare anche su un'altra trappola micidiale quando sostiene che "Se non troviamo alternative a questo corrotto sistema bipartitico, la nostra repubblica morirà e sarà sostituita da quello verso cui stiamo rapidamente discendendo senza incontrare resistenze: il deserto fascista delle corporations". La lettera di Cindy Sheehan sembra parlare anche al movimento contro la guerra e alla sinistra in Italia, dove - anche qui - nei mesi scorsi si è consumato il tradimento della politica della sinistra di governo nei confronti degli obiettivi storici del movimento - missione Afghanistan in primis - e la subordinazione di una parte dell’associazionismo pacifista che ha scelto la strada del collateralismo al governo Prodi piuttosto che quella dell’autonomia. Lo scenario bipolare che il nucleo duro del governo vorrebbe imporre al paese prende spunto proprio da quel modello di governabilità maggioritario e bipartitico imperante nei sistemi anglosassoni. C'è tanta materia su cui riflettere. Ci auguriamo che ci rifletteranno e in breve tempo anche coloro che il 9 giugno hanno deciso di separarsi dai movimenti e dalla coerenza dei contenuti per andarsene a Piazza del Popolo su una piattaforma che rappresenta esattamente l'opposto e motivo di amarezza di quanto sostenuto da Cindy Sheehan. * direttore di Radio Città Aperta (Roma)

COMMENTA