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22 Maggio 2007 08:55

Parma: ELEZIONI

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di Maurizio Chierici

Parma è una piccola città, la sola in Emilia in mano alla destra. Destra che ne vorrebbe fare un laboratorio per cambiare cinquant?anni di storia. Con Piacenza che sogna di imitarla, testa di ponte sul confine lombardo. Fantasie sulla Modena di Giovanardi. Chissà. Ufficialmente a Parma vivono 170 mila persone destinate a diventare 400 mila se l?amministrazione del centro destra verrà confermata. L?ha promesso solennemente ( senza spiegare in quale modo moltiplicherà padri, madri e nascituri ) il sindaco in scadenza, Elvio Ubaldi, durante una riunione che le Tv locali hanno trasmesso per intero. Dopo nove anni se ne va ma per modo di dire. Fino all?ultimo momento ha sperato nella legge che permettesse un terzo mandato < in modo da completare la modernizzazione della città >. Nel discorso d?addio pronunciato con solennità nella piazza centrale, piazza Garibaldi, quasi due ore di diretta delle Tv locali, l? ha definita < una delle cinque città più belle del mondo > grazie alla trasformazione dei suoi anni di governo. Pietro Vignali è l? erede prescelto pescato nella scia degli assessori devoti e graditi agli imprenditori di riferimento: giura di garantire la continuità delle meraviglie con la cautela di una lista incatenata al nome di Ubaldi. Eredità controversa. Chi è davvero figlio spirituale del piccolo padre della patria ? Maria Teresa Guarnirei se ne considerava vestale e ambiva alla successione: niente da fare, messa da parte. Indispettita si è trincerata in un partitino personale i cui voti diventeranno il tesoretto da pagare in un certo modo al momento ballottaggio. Si ritiene discendente primogenita dell?ubaldismo avendo fatto parte per otto anni della squadra Ubaldi, come recita lo slogan della sua campagna. Ma cos? é l? ubaldismo ? Dottrina per certi versi misteriosa, peronismo di provincia. Non una scienza politica, sdegna l?ideologia che i voltafaccia dei democristiani di sinistra passati alla destra non saprebbero spiegare. L?ubaldismo è affascinato dalla concretezza della città cantiere, città che demolisce e costruisce, allarga progetti monumentali suggeriti da esperti < di fama mondiale > e che per fatale combinazione favoriscono non solo i costruttori prediletti, ma coinvolgono amicizie e parentele degli stessi membri del governo parmigiano. Guasti, ex socialista, vice sindaco e poi senatore detronizzato di Forza Italia, torna a candidarsi in appoggio all?ubaldismo. E? legato a un?impresa ed ha disegnato progetti spesso contestati ( un palazzo a ridosso degli argini del torrente che taglia la città ), o bloccati dal Tar dopo il via del Comune agli ottantamila metri quadrati del nuovo stabilimento Parmacotto, proprietario Marco Rosi, industriale solidale con Dell?Utri e affettuoso con Berlusconi tanto da guidare le gite ad Arcore di piccoli imprenditori inteneriti dall?esilio politico del Cavaliere negli anni del Prodi ?90. Guasti sembra destinato a fare l?angelo custode dell?erede sotto tutela. Uomo di mondo e buon giro d?affari, torna a candidarsi come pegno d?amore alla città. Non solo questa città. Si parla di un nuovo albergo ? Ramada ? inaugurato a Reggio Emilia all?ombra di un?opera affascinante: tre ponti volanti disegnati da Santiago Calatrava accanto all?autostrada. Il confronto umilia la Parma Miniatur di un ponticello inaugurato da Andreotti: venti metri lanciati sul torrente, copia mignon del gigante che attraversa il Reno davanti a Worms, città gemellata in Germania. Fra gli angeli custodi di Vignali anche il vice sindaco Buzzi: è stato ( forse lo è ancora ) revisore dei conti di un?azienda familiare dell?ex ministro Lunardi coinvolto nello sviluppo, quindi nelle elezioni di Parma: per nascita e per la propensione a sostenere la Guanieri nel nome di Forza Italia. Quando governava ha condizionato la concessione dei fondi destinati alla metropolitana; preteso ed ottenuto un cambiamento tecnico e nel consiglio d?amministrazione in modo da non favorire l?ex amico Pizzarotti col quale non va ormai d?accordo. Forse per intercessione di Lunardi la Guarnieri ha incontrato a Roma Berlusconi e ? miracolo ? risorse insospettate sono piovute nella sua campagna elettorale. L?analisi dell?ubaldismo fa capire in quale malinconia è precipitata una città immaginata per nuove popolazioni giovani e inesistenti quando un abitante su quattro ha più di 65 anni e le previsioni allargano la vecchiaia mentre i signori del mattone ( che il municipio tiene in alta considerazione ) si preparano a costruire una metropoli per ragazzi: via dal centro sale cinematografiche, caffè, intrattenimenti. Tutto si sposta nelle aree opzionate da chi ( involontariamente ? ) influenza le varianti del gigantismo: grattacieli, ponti che avrebbero dovuto reggere palazzi di cinque piani, metropolitana della quale nemmeno l?erede del sindaco ha ormai coraggio di parlare; archivio di stato del 1200 che disperde le carte accumulate nei secoli per dare spazio ad un albergo. E quando Jacques Le Goff educatamente protesta viene messo da parte: ha 90 anni suonati. A dire il vero la parola era un?altra. Sfumature così. Via il mercato tradizionale ( come le Erbe a Verona ) da sostituire con una specie di catacombe inaccessibile alle gambe della popolazione anziana che si impaccia sulle scale mobili. Perfino Vittorio Bottego, orgoglio della città nel secolo delle esplorazioni africane, sta per essere sloggiato. Il suo monumento prepara le valige: trasferito. Accoglie i passeggeri che scendono dai treni. Si cominciano ad abbattere gli alberi imponenti che ne circondano la fontana: due subito tagliati per far posto ad una baracchetta allestita per mostrare al sottosegretario in visita il plastico della nuova stazione ferroviaria. Difficile per le voci civili far sentire la protesta contro il il gigantismo dell?ubaldismo. Un certa Parma borghese, ex sindaci la cui cultura umanistica infastidisce il potere. L?avvocato Arrigo Allegri ha raccolto intellettuali e professionisti di ogni colore nell? l?associazione Monumenta. I suoi ricorsi salvano la distruzione dell?archivio di stato, lo sprofondamento del mercato; costringono a rifare il progetto di un nuovo ponte tirando via i palazzi scatolone. Chi paga la modifica delle intemperanze ? La gente che va a votare, naturalmente. Attorno all?indignazione di Allegri è cresciuto un movimento di cittadini che si presenta contro Ubaldi alle elezioni. L?avvocato preferisce continuare la battaglia stando fuori: difesa della città dove i negozi del centro storico finiscono liofilizzati negli insediamenti commerciali che ingrigiscono le periferie dove arrivano altri negozi, cinema, nuova vita da frontiera con problemi non banali. E le cronache nere della piccola città cominciano a somigliare ai travagli di ogni periferia del mondo. Sicurezza sempre più precaria e la solitudine degli anziani sradicati dalle abitudini urbane: per scambiare almeno due parole sono costretti a comprare qualcosa nelle cattedrali del commercio. L?ubaldismo nasce quindici anni fa inventato da imprenditori in disaccordo con la lealtà di un onorevole democristiano diventato presidente della commissione Rai: Andrea Borri. Gli scontenti con la sinistra che non dava aria ai loro affari, organizzano per Ubaldi una campagna elettorale faraonica. Programmi doverosamente presentati nella sala dell?Unione Industriali. La ricerca degli studenti dell?università di Parma rivela che il democristiano di seconda fila diventa all?improvviso protagonista di un tam tam giornalistico e pubblicitario 5,9 volte superiore allo spazio concesso all?onorevole troppo perbene. Non ce la fa, ma con le stesse corazzate alle spalle riprova da sindaco. E la spunta per una spaccatura della sinistra. Comincia il trionfo. Un test fra i ragazzi che oggi vanno a votare ed avevano 12 anni nel ?97, fa sapere che Ubaldi è il politico più conosciuto dalla loro generazione. Tutti i giorni parla, sorride, sentenzia sei, sette volte in Tv e nei giornali. Le sue definizioni immortali si iscrivono nella storia: Parma vuol dire Verdi, prosciutto e formaggio. Epigrafe a futura memoria. Lui è la città, e la città può solo essergli grata, filosofia della campagna elettorale. Un po? di ombre lasciano intravedere pieghe non proprio sentimentali. Tra le eredità che Ubaldi, di una se ne occupano i tribunali. La costruzione del palazzo centralizzato degli uffici ( Duc ) centro città, mette in conto una sopravalutazione dei terreni che l?amministrazione ha acquistato dall?impresa proprietaria: 5 miliardi di sopraprezzo. Grazie a una procedura, sottolineano i pubblici ministeri, < caratterizzata da vari atti illegittimi e da numerose irregolarità procedimentali anche vistose >. Per caso, l?azienda beneficata faceva parte della cordata dei promotori che negli anni ?90 ha trasformato la cenerentola Ubaldi nella principessa del mattone. Pazienza se una strada è stata inghiottita dal vetro cemento. Pazienza se il verde pubblico previsto dal piano regolatore, è diventato verde muschio sul tetto degli edifici. Il caso é stato sollevato dal consigliere indipendente di Rifondazione Marco Ablondi, ed è ancora sotto inchiesta. Ablondi siede in consiglio comunale con la tenacia di chi si sente impegnato a tutelare i diritti dei cittadini. Vita modesta, nessun trasalimento passionale: solo la puntualità civile di chi si dedica alla comunità. Anche l?affare Parmacotto comincia con la sua protesta. Ds e Margherita fanno la loro parte verso un?amministrazione che nascondeva piani, appalti e varianti fino all?ultimo momento secretati. Un medico dell?ubaldismo ha protestato pubblicamente ed è stato espulso dal sindaco furioso per la lesa maestà. Carla Marchelli, capo gruppo della Margherita, non si è mai arresa di fronte a problemi complicati. Perché Giubellini, segretario provinciale Margherita, scendeva a valle assieme a Ubaldi alla fine di ogni estate ripetendo ( con Ubaldi ) che a Parma serviva un nuovo soggetto politico. La sinistra Dc un tempo li aveva uniti, Berlusconi non li ha divisi, ma fino all?ultimo minuto Giubellini ha frenato sulle primarie del centro sinistra chiudendo la strada all?avvocato Pagliari che faceva discorsi normali: per driblarne il veto si è presentato fuori dal partito col sostegno di migliaia di firme ex democristiane. Dopo le primarie Pagliari accompagna Alfredo Peri ( assessore regionale dei trasporti, candidato del centro sinistra ), mentre il segretario Margherita che si illudeva di presentare un listone assieme al sindaco amato, si è smascherato nelle truppe della destra. Ubaldi tornava da Arcore con buone notizie: quel permesso del Cavaliere di sciogliere provvisoriamente Forza Italia in un pacchetto di cittadini felici nella città miracolo. Ce l?ha fatta ma i forzisti scalpitano dubbiosi. Non è solo un segno di Parma: è il tentativo di creare la zona grigia dei compromessi da stringere attorno al < nuovo soggetto > che poi é il vecchio Casini. Già gli affari ne hanno anticipato il disegno: aree comprate e rigirate per centri commerciali; direzione dei lavori che rovesciano la stazione ferroviaria affidate a protagonisti vicini all?onorevole Tabacci, non importa se sgualciti da Mani Pulite. Otto anni di potere hanno cambiato i meccanismi di Parma ipotecando il consenso con risorse automatiche. Non solo gli imprenditori del mattone, e i giornali e le Tv ( con differenze professionali abissali tra professionisti e maggiordomi ), Ubaldi ha imbottito la rete finanziaria con gli amici dei sussurri e compagni di preghiere: fondazioni, direzioni delle banche. Anche loro in campagna elettorale. Finanziano gli stand dove il comune elogia le opere del regime; pagano manifestazioni che dietro l?innocenza di sigle più o meno turistico- culturali danno spazio alle prediche dei bilanci- trionfo. Fedelissimi che gli devono riconoscenza: come possono dire di no ? Mettono una pezza perfino alla politica sociale trascurata dall? Ubaldi che si dedicava alla prima città del mondo. Per otto anni l?ubaldismo ha trascurato le persone pensando alle cose. Elenchi interminabili aspettano appartamenti più o meno popolari mentre permessi rapidi fanno fiorire i palazzi, il grattacielo dell?Agenzia Europa per il controllo alimentare; raddoppiano le case ristrutturate attorno ai parchi del centro città con la fretta di chi sente vicina l?ultima spiaggia. Ma non si può andare ai voti senza promesse. Ecco gli annunci dell?ultima ora: il sindaco inaugura cantieri, convoca conferenze che illustrano piani mirabolanti. Ad uso di giornali e Tv. Ma i soldi dove sono se il metrò immaginario assorbe ogni risorsa indebitando la città per almeno 30 anni ? C?è sempre una fondazione disposta all?opera buona: nel suo statuto deve essere contemplato il tempismo elettorale. Un esempio: il costo dei primi 60 appartamenti messi in cantiere dopo otto anni di potere, è di 4 milioni 031 euro. Solo il primo stralcio, ma l?apposita fondazione anticipa 6 milioni permettendo le fanfare degli annunci. C? è anche il progetto Casagrande. Non so se sia solo una tragica invenzione parmigiana; è comunque un?idea parcheggio che taglia ogni speranza di normalità. Appartamenti piccolissimi per lavoratori in mobilità e giovani copie. Chi guida la graduatoria ne ha diritto per appena due anni. Poi deve sgomberare, disumanità che costringe a restare provvisori.. : slogan ubaldista al quale nessuno può controbattere. I suoi eredi lo ripetono come dischi rotti. Un po? è vero: a Roma c?è andata solo la Guarnirei, Ubaldi si è inginocchiato ad Arcore mentre Formigoni è sceso a Parma. Il governo Ubaldi finisce com?era cominciato: l?Unione Industriali che ne aveva consacrato la corsa al potere, ha avuto il privilegio di annunciare il nome del successore. Purtroppo bruciando i tempi che gli strateghi della piccola politica avevano programmato. Nel reality show Ubaldi doveva uscire dalla meditazione con parole di circostanza: vi farò sapere, ho quasi deciso, sarà una sorpresa. Ma il presidente degli imprenditori, forse non d?accordo con gli uomini mattone, si è lasciato andare un mese prima del previsto. < Correrà Vignali >, e l?ubaldismo si è sgretolato. Anche gli imprenditori sono divisi: partito Lunardi-Guarnieri, partito Ubaldi-Vignali. I forzisti scuotono la testa: perché ha scelto l?uomo sbagliato rifiutando la compattezza dei partiti per generici elenchi di cittadini quando la politica ricomincia a tirare ? Guardiamo cosa è successo in Sicilia?Sembrano agitati. Cortesia dell'Unità

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