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3 Maggio 2007 01:05

Vandali contro la memoria Partigiana

1156 visualizzazioni - 2 commenti

di Leonardo barcelo

Nella notte tra lunedì e martedì 1 Maggio, ignoti hanno bruciato la lapide in ricordo del Partigiano Amos Facchini sita al civico 3 di via Lionello Spada,dando fuoco alla corona lì depositata il 25 aprile ,ricordo,che si fa tutti li anni, voluto dalla cittadinanza del quartiere insieme all Anpi e alle autorità politiche e militari per manifestare il loro ringraziamento ai tanti che diedero la vita per riconquistare la democrazia nel nostro paese . Facchini a solo 17 anni perse la vita nei combattimenti della battaglia della Bolognina del novembre del 1944. Prima era stato prigioniero per ordine delle autorità d'allora nel carcere di San Giovanni in Monte dall' 8 luglio al 9 agosto 1944.Gli è stata conferita la medaglia d'argento al valore militare alla memoria con la seguente motivazione " componente di brigata GAP, si distingueva per coraggio ,perizia e abnegazione in moltiplici difficili azioni di guerra ". Questo vile attacco a un luogo rappresentativo della memoria della Resistenza nella zona della Bolognina ci deve preoccupare perchè non è la prima volta che i simboli della Resistenza vengono presi di mira da alcuni che vorrebbero cancellare con atti di violenza il ricordo della lotta di liberazione del nazifascismo in questa area della città e purtroppo anche in altri quartieri di Bologna. Una situazione simile è successa il 27 aprile quando alcuni vandali hanno stracciato e gettato a terra la corona che lo stesso 25 aprile era stata posta davanti alla lapide di via Irma Bandiera in ricordo dei partigiani martiri della Guerra di Liberazione. Nel deplorare tali atti esprimo la solidarietà mia e del mio gruppo consiliare all'Anpi con nostro impegno a continuare ogni opportuna azione che favorisca il ricordo ,soprattutto per le giovani generazioni, di ciò che significò la guerra di liberazione e di quanto dobbiamo a giovani come Amos Facchini che insieme a tanti altri hanno contribuito a che oggi vi sia democrazia in Italia, valore da difendere sempre e non dare mai per scontato. WWW.leonardobarcelo.it Consigliere Comunale Bologna

COMMENTI

7 Maggio 2007 14:45

Complimenti Barcelo,queste denunce aiutano tutti noi a tenere viva la memoria della lotta Partigiana.Hai fatto molto bene a far si che in Consiglio Comunale di Bologna si parlassi da questo atto vandalico,Leandro

leandro ferrari

5 Maggio 2007 00:48

Cari, carissimi amicidell' Anpi, quì a Viterbo abbiamo la circonvallazione Almirante, la targa è stata distrutta 3 volte...e rimessa. A Bologna, oltre quello che raccontate succede anche questo: Tempi di pacificatori... [Due articoli e una scheda da "il Bologna" per cercare di capire le manovre di Cofferati.] http://www.epolis.sm/ La polemica. «Rimuovere la memoria non serve, e non sapevo che Guazzaloca aveva dato parere contrario» Caso Ramelli: tutti contro tutti. Cofferati: «Io non cambio idea» L'assessore Mancuso e la sinistra Ds critici per il via libera alla proposta firmata da An Sembra un destino cinico, quello che si accompagna al nome di Sergio Ramelli, il giovane di destra ucciso a Milano a metà degli anni '70. Una storia, la sua, che per anni è stata il simbolo della cultura di destra, quando essere di destra era ? bisogna ammetterlo ? francamente più difficile rispetto ad oggi. E quello che risulta ancora più incredibile è che quando a Bologna (non in una città qualcunque) il sindaco Cofferati (non un sindaco qualunque) si dice disponibile a dedicare una strada in suo ricordo, non solo da sinistra ma anche da destra si levi più di una voce contraria. E se la sinistra Ds insorge, con l'assessore Mancuso fra i più scettici, a destra anche la Tua Bologna va a fare coppia con Forza Italia in una partita in cui la dedica di una strada a Ramelli c'entra veramente poco. Una partita che Sergio Cofferati pare invece intenzionato a non disertare. «E io invece sono d?accordo». Mentre il caso Ramelli fa scricchiolare la tenuta dell?opposizione di centrodestra e manda in fibrillazione la sinistra Ds (che questa volta sembra fare da apristrada alla sinistra radicale), il sindaco tira dritto. E ai contrari all?intitolazione replica secco: «Si è trattato di un evento gravissimo di violenza politica. Non serve a nessuno rimuovere, e come ho detto, io sono favorevole... Se ci sono altri nomi da proporre, che li propongano». Ed anche per chi dubita dell?opportunità di scrivere nome e cognome di Ramelli su una targa a Bologna, perchè non ci sarebbe alcun legame con il capoluogo emiliano, il primo cittadino ha una risposta pronta. Una risposta per certi versi ancora più ?pesante?: «C'è una via delle Fosse Ardeatine a Bologna? E allora che legame diretto c'è con la città...? ». Cofferati, tra le altre cose, ha spiegato che non sapeva che la vicenda Ramelli era già stata affrontata- e bocciataall?epoca della giunta Guazzaloca, che rifiutò un ordine del giorno identico a quello presentato dal finiano Galeazzo Bignami. «No, non sapevo della discussione pregressa ? ammette - ma comunque questo non cambia di una virgola la mia opinione». In piena escalation di minacce in città «sono convinto che la violenza debba essere sempre combattuta e non praticata, e tantomeno accettata supinamente, perchè la violenza, e non solo in politica, può produrre danni rilevantissimi». Del resto è un dibattito, quellosull'intitolazione di una strada a Ramelli, che pare destinatoa non finire qui. Perché, adesempio, fra il sindaco e il suo assessore Mancuso un chiarimento dovrà pur esserci... «Perché Ramelli sì e un altro no? Quante sono le vittime della violenza politica? Le singole vittime dei fratelli Savi o quelle delle stragi fasciste hanno tutte la stessa dignità...», ha spiegato ieri mattina l'ex giudice. Insomma, di vittime della violenza politica «ce ne sono state tante, purtroppo, e bisognerebbe celebrarle in maniera unita, concorde » «Mi sembra una cosa paradossale», fa sapere la diossina Milena Naldi. E Gianguido Naldi, altro esponente della sinistra, rincara la dose: «Io che a differenza di Bignami (l'esponente di An che ha avanzato la proposta Ndr) nel '75, anno in cui fu ucciso Ramelli, ero già adulto e mi interessavo di politica a mala pena mi ricordo chi era Ramelli. Dunque faccio fatica a capire la logica che porterebbe ora a intitolargli una strada a Bologna, città con cui non c'entra molto... E poi, di episodi del genere ce ne sono stati molti...». Più di uno, a sinistra, registra e scuota la testa... Marco Trevisan bologna@ilbologna.com _______________________________________ A destra: «È solo un attacco contro Giorgio Guazzaloca» Fi non molla Il caso Ramelli sta creando più di un problema a sinistra, ma destra è stato davvero dirompente. Dopo le parole di fuoco di Forza Italia contro gli alleati di An, accusati di essersi accordati con il sindaco (e sotto sotto di averlo fatto anche per far fare una brutta figura a Guazzaloca) ieri è stata la volta della Tua Bologna. Se il capogruppo dei civici, Alberto Vannini, aveva scelto un atteggiamento soft, il coordinatore dei guazzalochiani Carlo Monaco ha silurato la proposta dei finiani, giudicandola una «piccola strumentalizzazione fatta con Cofferati. Considero meritoria la riabilitazione di Ramelli... Ma se si dovesse dedicare una strada a ogni vittima della violenza politica non basterebbero i muri, per questo ho seri dubbi sull'opportunità di questa proposta». Un pò come sostenne l?ex sindaco Guazzaloca, oltretutto, «i luoghi della città si dedicano ai grandi personaggi della storia, se non a figure cittadine. Non capisco perchè Bignami ed An abbiano voluto fare questa polemica retrospettiva contro Guazzaloca». Forza Italia ribadisce la linea Osti: «An non dà un bello spettacolo e danneggia la Cdl». ________________________________ SCHEDA: 1 Fatti vecchi di 32 anni ■ ■ Il 13 marzo 1975 Sergio Ramelli, attivista di destra viene aggredito sotto casa, a Milano, a colpi di chiave inglese. Muore dopo 47 giorni di agonia. 2 La passata legislatura ■ ■ Già nel corso della passata legislatura An aveva proposto un Ordine del giorno per intitolare a Ramelli una strada. La proposta non era però stata fatta propria dalla giunta di centrodestra guidata da Giorgio Guazzaloca. 3 L'iter burocratico ■ ■ L'iter prevede ora che la proposta passi alla Commissione consigliare della toponomastica e che sia questa a dare un parere definitivo. _____________________________________________________________________ Intanto, proprio a Bologna, l?estrema destra (da cui An non ha mai preso veramente le distanze) dimostra il rispetto dei caduti incendiando una corona di fiori posta sotto la lapide di un giovane eroe partigiano, come risulta dal blog dell?Assemblea Antifascista Permanente, http://assembleantifascistabologna.noblogs.org/archives/2007/05/03 : Teppismo fascista Zona Navile - Vandali contro il monumento Data alle fiamme anche corona di fiori che era stata deposta lo scorso 25 aprile Hanno bruciato la corona di fiori portata lo scorso 25 aprile sulla lapide dedicata a un combattente partigiano. L'ennesimo episodio di vandalismo è avvenuto nel quartiere Navile, in via Lionello Spada. Due giorni fa, nel corso della notte, i soliti ignoti hanno danneggiato la lapide dedicata al ricordo dell'eroe partigiano Amos Facchini, bruciando la corona portata per l'anniversario della Liberazione e danneggiando l'iscrizione che ricorda il suo sacrificio, nei giorni durissimi della lotta partigiana per la liberazione della città Su Amos Facchini: http://certosa.cineca.it/2/partigiano.php?ID=478176

Doriana

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