256 utenti


Libri.itBIANCO E NEROIL VIAGGIO DELLA MADREPERLA 3 – L’OMBRA DELLE PIETRECOSÌ È LA MORTE?ESSERE MADREDINO PARK vol. 2
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

24 Aprile 2007 12:10

Mai più mestruazioni?

2341 visualizzazioni - 10 commenti

di Monica Lanfranco

Penso sempre più spesso al momento nel quale il mio corpo non sanguinerà più ogni mese, come accade da oltre tre decenni; si tratta di un tempo enorme della mia vita, come per la maggioranza delle donne, il periodo che si è declinato dalla preadolescenza passando attraverso la maternità, l?allattamento e il ritorno alla ciclicità. La fine di questa fase è un pensiero che mi scatena varie emozioni, un crinale che oscilla tra paura, nostalgia, perdita e curiosità. Quando a causa delle due maternità il ciclo mestruale si è interrotto sapevo che si trattava di una pausa, e la rassicurante certezza che la straordinaria tecnologia del mio corpo si sarebbe riattivata non mi ha fatto riflettere sull?assenza, tanto ero concentrata sull?altro evento epocale che stavo vivendo, quello della riproduzione. Ma ora, sulla soglia dell?entrata nel cinquantesimo, si susseguono rapide e contraddittorie le suggestioni, e si annidano trepidazioni alle quali non so dare nome: la rasserenante e combattiva Germaine Greer con le pagine del suo La seconda metà delle vita, che celebra la fine della fecondità come momento di salvifica uscita del mercato del sesso così come lo hanno organizzato le culture patriarcali; l?inquietante e normativa saggezza della tradizione orale popolare delle mie antenate, secondo le quali mentre ?l?uomo che sanguina è malato, la donna è sana se sanguina? (e forse non in pericolo di vita, perché se ha il ciclo non è incinta, visto che per le mie nonne il parto era sempre un forte rischio). A ciò si aggiungono le notizie recenti che vogliono sull?orlo della messa in commercio negli Stati Uniti della pillola elimina - mestruazioni, il cui nome scelto dalla ditta farmaceutica Wyeth non a caso sarebbe Lybrel. Già due anni fa la notizia era rimbalzata come imminente: all?epoca la casa farmaceutica era la Organon, che aveva approfittato della sperimentazione del 2003 della micro pillola che bloccava il ciclo per circa 80 giorni, la Seasonale, seguita a ruota dalla Schering, leader europea del mercato di contraccettivi, che con Yasmin prometteva il blocco delle mestruazioni per tre mesi. In tutto questo il leit motiv costante è non solo il vantaggio di un miglior umore (si sa che le donne sono volubili, intrattabili, inaffidabili e che la maionese impazzisce e le piante muoiono al tocco delle donne mestruale) accanto ad una qualità di vita più apprezzabile. Mi soffermo sulla stampa italiana che riporta le notizie sulla campagna pubblicitaria lanciata dalla Wyeth, e dovunque trovo il fenomeno naturale della mestruazione indicato come una iattura: ?sempre più donne considerano le mestruazioni un fastidioso tormento?; ?un terzo delle donne soffrirebbe mese dopo mese di sindrome premestruale accusando mal di testa, dolori al basso ventre o sbalzi d'umore. Se poi le mestruazioni sono frequenti e copiose, ai disagi citati si potrebbero aggiungere l'anemia e l'endometriosi, una malattia della mucosa uterina?. Sul Corriere della sera l?evento della pillola che blocca il ciclo viene accostato alla fine del dolore del parto ottenuto grazie all?epidurale. Le parole più frequenti che ricorrono sono fastidio, disturbo, impedimento, in un contraltare di orizzonti di liberazione, alleggerimento, affrancamento, svincolo che favorirebbero la sessualità, la performance sociale, persino l?economia visto che si risparmierebbe in assorbenti. Mi viene in mente la domanda del padre della psicoanalisi, che chiedendosi ?cosa vuole la donna?? rispondeva implicitamente che è impossibile saperlo, vista la fastidiosa incompletezza del soggetto: capricciosa perché ostinata e fissata in una sessualità clitoridea non adulta, oppure tendente all?invidia per il sesso dominante, e anche oscuramente pericolosa perché incarnata in un corpo pieno di cavità e meandri inquietanti, dalle quali appunto sgorgano fluidi e sangue. Davvero, come si annuncia da più parti, le donne in futuro saranno felici di cancellare dalla loro vita l?ancoraggio al ritmo ciclico delle mestruazioni? Già due anni fa al coro di entusiasmo non si allineava la ginecologa ricercatrice zurighese Barbara Wanner Kraft: ?E? preoccupante che le ditte farmaceutiche cerchino di trasformare il ciclo mestruale in una malattia, affermava. Così facendo si crea insicurezza. Già solo il fatto di mettere in questione il senso del ciclo mestruale è incomprensibile. Le mestruazioni segnalano alla donna che non è incinta. E molte donne percepiscono le mestruazioni come naturali e purificanti?. In nord america esistono molti gruppi che da tempo sorvegliano le ricorrenti campagne farmaceutiche anti mestruo: ad esempio la Red Web Foundation, organizzazione californiana che celebra il ciclo mestruale come ?processo spirituale e naturale?, che ha chiesto a Giovanna Chesler, docente di cinema alla University of California di San Diego, di girare un documentario, Period: the end of menstruation?, popolarissimo nei campus e fra i gruppi femministi. L?assunto è che le donne non sono malate, e sopprimere per 30 o 40 anni un fenomeno così nostro e naturale sia un insulto. Il punto, credo, non è una difesa acritica del concetto di naturalità dei fenomeni legati alle epifanie del corpo femminile, quanto piuttosto alla voce e agli interessi di chi ne parla, studia, sperimenta e commercializza, gli orizzonti e i motivi che stanno dietro ad ogni ?liberazione? proposta alle donne senza che le donne prima abbiamo ragionato su di essa, individuando interessi, desideri, soluzioni che vengono dalla consapevolezza e dall?autodeterminazione. Abbiamo mai sentito di una scienza che si affanna per eliminare l?emissione di sperma dall?eiaculazione, evitando il fastidioso esborso di materia procreativa gelatinosa? Mi risulta che anzi questa naturale manifestazione liquida del piacere maschile sia indicata come elemento prezioso nella determinazione della propria virilità, celebrata nel porno più esplicito come nella poetica allusiva come dato positivo e fondante. Possibile che sempre sul corpo femminile si debba applicare la logica della sottrazione, della assurda quanto ridicola riduzione all?uno e al modello aureo maschile, indicando come scomode le caratteristiche che sono peculiari della irriducibilità della femmina umana?

COMMENTI

1 Maggio 2007 14:52

ciao a tutt* e grazie per i commenti e l'attenzione che avete dedicato alla mia riflessione; visto che fin qui quelli maschili postati non erano molto profondi mi permetto di girare una risposta arrivatami nella posta, che mi pare importante proprio perchè frutto di un pensiero maschile, un abbraccio. Monica -------------------------------------- Quante suggestioni evoca la tua lettera. Io sono maschio e il mio avviso verso ogni altrui affermazione è che è prudente non contestarla anche se ci sembra strana e lontana, se l?affermazione parte da una persona che vive il problema o la situazione. Io sono maschio e non ho le mestruazioni, quindi non posso che ascoltare te che ne parli. Però può essere interessante sentire cosa ne pensa uno che rispetto al problema è su un altro pianeta: dico sempre che se i marziani venissero a guardarci, sarebbe interessante sentire cosa ne pensano delle cose che a noi sembrano ovvie e scontate. Ho una figlia ed ho sempre avuto molte amiche, e tra queste ?ho preso moglie?. In questo universo femminile spesso ho sentito ?sono indisposta? o frasi simili. Pur non avendo mestruazioni, ho voluto sempre bloccare questo modo di rappresentare il fenomeno: ?hai le mestruazioni, non hai nessuna indisposizione!? e spesso ho aggiunto ?...e mi fai pure un po? di invidia: la perdita di sangue stimola la funzione emopoietica per cui il tuo sangue è migliore del mio perché continuamente rigenerato e nel continuo esercizio di rigenerarlo le tue fonti (milza, midollo osseo) sono più efficaci delle mie, per cui, se mai dovessimo avere bisogno per una ferita o quant?altro, tu ti salveresti, io no?. In realtà ho insegnato a mia figlia e ricordato alle mie amiche che quella non è una perdita, ma lo smantellamento di una cosa che non serve più: l?allestimento mensile della perpetuazione della specie. E lo ?smantellamento? è legato alla ricchezza del fenomeno in grado di riprodursi ogni mese, anzi: ogni 28 giorni. Beh, caspita: siete proprio il sesso forte! ché se così non fosse ?la specie? non avrebbe affidato a voi la sua perpetuazione. Al di là di questa capacità di riallestire infinite volte tanta ricchezza, è noto la vostra superiorità immunologica, la vostra resistenza, e parlo proprio di quella muscolare (i muscoli, questo retaggio virile!), la vostra resistenza al dolore (ed anche qui: l?uomo non piange, ma voi che lo fate di continuo siete più determinate di noi e andate dritte nel dolore, dove noi ce ne guardiamo bene...). Certo la sessualità è un grande trucco allestito per fregare l?uomo ignaro che perpetua la specie pensando di darsi piacere. Se un tempo le donne erano a rischio di vita se incinte, oggi uomini e donne sono a rischio stipendio o esaurimento nervoso se fanno più di un figlio... La fecondità continua ad essere un problema e la riconquista del piacere di un rapporto passa per espedienti furbi quanto la natura per fregarla. Giunti alla sterilità naturale, uomini e donne dovrebbero finalmente cantar vittoria. Ma come pretenderlo da una razza che ha guardato con nostalgia perfino certi aspetti della guerra? ?Eh, la solidarietà che avevamo un tempo...! Eh il senso della società, il senso della vita che avevamo quando eravamo in guerra!?. Virgilio fa dire ad Enea durante una tempesta ai suoi marinai ?Pensate quando questo sarà passato e lo racconteremo nelle nostre case. Ce ne sembrerà perfino dolce il ricordo!?. Gli uomini oltre alla razionalità hanno quelle interferenze dei processi mentali che si chiamano ?emozioni?(io sostengo, essendo un informatico, che entro un certo tempo i computer sempre più complessi, avranno ?interferenze? ricorrenti nei loro processi e sarà difficile non assimilare queste ?ricorrenze? alle nostre emozioni). Non c?è nulla che sia una vittoria piena, così come - per fortuna - non c?è nulla che sia una vera sconfitta. Se posso fare un paragone, certa mia smania ormonale mi ha spesso tenuto lontano dal lavoro e ritardato certe mie realizzazioni, quando non mi ha portato ad errori facendomi partire da giudizi troppo parziali. Ma quando mi diminuirà per età, lo so, ne avrò rimpianto. Me ne rammaricherò un po? pensando a quanti giochi dava colore; e finirò anche per avere invidia di chi ?sbaglia? per quelle turbe ormonali, rimpiangendole. E? che siamo complessi. E prima di trovarci in una situazione non possiamo fare precisi pronostici su che cosa proveremo. Mi è capitato di essere vicino ad una mia amica cara e di averle chiesto come dovessi comportarmi (sempre al fine di fregare la natura). Lei ha guardato maternamente la mia ingenuità ed ha sorriso ?Mario: ma ho 50 anni...?. Non ti so riportare bene le emozioni che quell?incontro mi ha dato, ma certo me ne ha date. Mah. E ?mah? è la risposta alla tua lettera, e il mio contributo. Mario

Monica

29 Aprile 2007 08:55

Finora i commenti femminili sono positivi, negativi sono quelli maschili... chissà perchè... Sono d'accordo con tutto quanto hai scritto e soprattutto sul fatto che le donne dovrebbero riappropriarsi della riflessione su se stesse, prima di accettare acriticamente le interessate proposte maschili. Grazie.

francesca

27 Aprile 2007 19:12

Ciao Monica! Ti leggo ormai da quasi 6 anni su Carta e di nuovo mi trovo d'accordissimo con te e ti ringrazio di essere anche "la mia voce". Ma la vogliamo smettere di modificare madre natura!?!! Lo vediamo cosa succede al nostro pianeta, vogliamo continuare a perpretare le scempio anche sui nostri corpi, delle donne ovviamente...Smettiamola di considerare l'essere femmina (mestruazioni, maternità, allattamento) come una malattia o peggio, una rottura di scatole!!! E' madre natura, è così, per qualcuna è molto dura, ma smettere di avere il ciclo volontariamente mi sembra davvero una "fregnaccia" (come direbbero a Roma) incredibile!! Ma le ditte farmaceutiche sono proprio delle iene, peggio, degli avvoltoi che si "creano" le vittime...smettiamola di farci del male!!

cinzia

27 Aprile 2007 12:14

Cara Monica, hai dato voce al mio pensiero e - penso - di tante altre. Noto che, ancora una volta, i pochi maschi che intervengono su una faccenda che li vedrebbe certamente avvantaggiati (molte donne che soffrono hanno o potrebbero avere altre alternative, non vi pare? Ma la ricerca segue percorsi propri, con obiettivi non sempre così encomiabili) intervengono armati di veemenza e scarso rispetto. Le loro compagne avrebbero forse bisogno di maggior comprensione e tenerezza, prima ancora di una farmaco antimestruazioni. Dico FORSE, naturalmente...

Maurena

27 Aprile 2007 11:11

Approvo quello che dici. Capisco quelle donne che hanno problemi gravi legati al ciclo, mal di testa infernali o perdite copiose e dolorose. Ma non è che togliendo le mestruazioni avremo altri problemi? Ci mancherà quello stato d'animo e fisico, non ci saranno scombussolamenti ormonali o altro? Ogni volta che cambiamo artificialmente qualcosa del nostro corpo abbiamo una reazione benigna o maligna. NOn è che avendo questo beneficio, avremo un peggioramento in qualche altro ambito del ns corpo? bye eli

eli

27 Aprile 2007 09:43

Non so se te lo hanno detto ma l'emissione di sperma per l'uomo è un piacere mentre mi pare di capire, almeno dalle smorfie che accompagnano l'emicrania mesturale di mia moglie che per una settimana al mese la devastano, che non sia altrettanto per le mestruazioni. Devo concludere che o mia moglie finge per farsi accudire o Monica si diverte a sparare affermazioni un po' provocatorie e un po' ideologiche.

Sergio

27 Aprile 2007 09:10

Riportiamo la questione ad una riflessione individuale, riappropriandoci della relazione con il nostro corpo. Ascoltiamolo, nutriamolo e seguiamolo nei suoi passaggi. Stiamo dentro di noi !Tutta la cultura di noi occidentali tende a proiettarci, a velocità impazzita, fuori dal noi a farci dimentichi di noi stessi per renderci entità impersonali e produttive. La fine delle mestruazioni è un passaggio e un'opprtunità di cambiamento e il cambiamento è vivificante. Lo sto vivendo ora su di me!

laura

27 Aprile 2007 05:15

Mio dio ! Nomini tale Sigmund vero cara ? Bhè hai bisogno di una piccola serie di riposini sul canapè . Tradizionali e primevi nulla di Lacaniano , Junghiano , etcetera . Mai vista una veicolazione d'idee , concetti etcetera sicut confusionale . Auguri Bye

Walter

27 Aprile 2007 00:18

Hai presente la fatina dei tre desideri...? Uno dei tre sarebbe poter riavere il ciclo almeno una volta... Mari

maria costa

26 Aprile 2007 13:50

Mi trovi decisamente in sintonia! SalutiBelli!

sal

COMMENTA