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10 Aprile 2007 09:12

Lezioni di geografia e terrorismo

1067 visualizzazioni - 0 commenti

di Doriana Goracci

Con il 2001 si sono aperti corsi gratuiti di geografia e terrorismo, di salvaguardia della nostra sicurezza e ampliamento degli orizzonti europei. Corsi per tutte le età, a tutte le ore, diffusi, come fa il muezzin da un megafono visibile alle bisogna che si propaga nell'etere. Cominciò con Seattle, e tutti iniziarono a temere che le barricate dei giovani mediattivisti potessero infrangere le vetrine delle botteghe: con Genova si ebbe la certezza che il caos era stato portato nei nostri confini. L'11 settembre del 2001 fù stampato il Calendario Mondiale, di quelli eterni, basta variare la faccia del cubo. Abbiamo conosciuto terre nuove: Afghanistan, Iraq, Siria, Iran, Filippine,Venezuela, Brasile, Cile, Colombia, sono spuntati stati che non esistono come il Kurdistan e la Palestina... calderoni bollenti e infernali con cui mai prima avevamo avuto confidenze. I reporter occidentali ci hanno fatto vedere grotte e deserti, mercati e città, donne e uomini: il subumano. Abbiamo sentito e visto tutto vicino e allora, consapevoli di quanto lo era davvero, abbiamo cominciato a camminare negli anni passati chiedendo pace per loro, che era un po' come chiederla per noi, molti hanno pregato Chiese e Governi. Ma i potenti non erano quelli che ci apparivano tali, erano diventati talebani e kamikaze, bombe e chador, loro dovevamo temere e pregare. Le lezioni di geografia e terrorismo ci hanno fatto capire il pericolo che corriamo, costante: le onde mediorentiali, africane ed asiatiche che si appropriano delle coste e delle terre dei cieli e delle tradizioni. Abbiamo allora tentato di chiedere il disarmo, del ferro dell'atomica della chimica del nucleare... Le lezioni di geografia e terrorismo si sono via via corredate di teste mozzate, di donne e bambini deflagrati, di carcerieri e sequestratori, di violenze su soldati e volontari. E la signora Guerra, come Maria Antonietta, offre dorate brioches a chi chiede pane: si sposa con tutti i riti possibili al Capitale. A noi rimane il ripasso della fede nella Democrazia e nella Libertà che scopriamo hanno sconfinato, abbiamo capito che esiste solo un altro mondo possibile. Partecipi del dramma mondiale, possiamo attardarci a dormire ancora un po', malgrado la primavera, a muoverci con lentezza e pazienza, con timore prudente come ci hanno insegnato. Le basi militari sul nostro territorio custodiscono il segreto della felicità mondiale, ogni tanto le aprono e guardiamo in cielo, le grandi ali che volano in libertà. Per la difesa della nostra istruzione e sicurezza, lo so- lo sappiamo che state facendo il possibile, vogliate pertanto cortesemente tradurre in tutte le lingue: " Gratitudine e ossequio". Doriana Goracci 10.4.2007

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