268 utenti


Libri.itMIRAIL CIMITERO DELLE PAROLE DOLCIKINTSUGIPAPÀ HA PERSO LA TESTALINETTE – COMPAGNO DI GIARDINO
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

30 Marzo 2007 09:37

La forza di poche Donne che dicono No alla guerra

940 visualizzazioni - 0 commenti

di Doriana Goracci

Vi prego di diffondere questo breve video di 6 minuti prodotto dal Washington Post, riconoscerete forse la piccola donna in rosa, Medea Benjamin, che ho avuto modo di conoscere come tanti, personalmente a Vicenza. Lei c'era con la sua forza. Non sono affatto una neppure modesta traduttrice, quindi vi lascio intatto il messaggio ricevuto, ricco di riferimenti. Evidenzio solo il link per il video del movimento Codepink, " Le Donne dicono no alla guerra" e alla fine uno dei loro principali messaggi. Doriana Goracci __________________________________________________ March 29, 2007 CODEPINK Women for Peace-http://www.codepink4peace.org/ Dear Doriana, CODEPINK women have been tirelessly working on the front lines in DC. We have been holding those elected in November responsible to enact the people's will: Bring the Troops Home and end the occupation of Iraq. Check out this amazing six-minute video--CODEPINK Sends a Message to Capitol Hill--produced by the Washington Post for their home page today! ****************************************************** http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/video/2007/03/28/VI2007032801891html ********************************************************* Be sure to take a look at all the other great press attention we have been receiving: http://www.codepink4peace.org/article.php?id=1813. And for an inside look at our Washington, DC actions and activities, visit our own blogs: http://codepinkdc.blogspot.com/. We hope these pieces will inspire you to join us in DC after the Congressional Recess: http://www.codepinkalert.org/modinput4.php?modin=74. We need your voices and your presence to help keep our message of peace in the spotlight. We want to bring the Troops Home by the Holidays. Even if you can't make it to D.C., you can keep the pressure on your elected representatives during the April 2-9 Congressional Recess. Go visit your Representative and Senators in their home offices (you can find the addresses here ( http://www.house.gov/) to let them know you expect them to do everything in their power to end the war in Iraq. For ideas on creative actions, check out the Occupation Project website: http://www.codepinkalert.org/section.php?id=192. We have the momentum, we have the power and we hope you will join us! With peace, love and excitement, Dana, Farida, Gael, Gayle, Jodie, Liz, Medea, Melissa, Nancy, Patricia, Rae, Samantha, and Sonia _____________________________________________________________- Appello delle Donne per la Pace (Lanciato da Codepink in occasione dell'8 marzo 2006 - www.womensaynotowar.org) Le donne dicono NO alla guerra! Noi, donne staunitensi, irachene e del mondo intero, non possiamo piú sopportare questa insulsa Guerra in Irak e i crudeli attacchi ai civili che si compiono intorno al mondo. Abbiamo già sepolto troppi cari. Abbiamo già visto troppe esistenze dilaniate da ferite fisiche e psicologiche. Abbiamo assistito con orrore all'utilizzo smisurato delle nostre preziose risorse per scopi militari, mentre quelle destinate ai bisogni delle nostre famiglie, come la protezione, l'educazione, il cibo e la salute, restano inadeguate. Non possiamo più sopportare di vivere in costante paura e violenza, osservando il crescere di questo cancro di odio e intolleranza che si infiltra nelle nostre case. Questo non é il mondo che vogliamo, né per noi, né per i nostri figli. Con il fuoco nei nostri ventri e amore nei nostri cuori, noi donne cresciamo e ci uniamo oltre i confini per chiedere la fine di questo massacro e distruzione. Abbiamo osservato come l'occupazione straniera dell'Irak abbia infiammato un movimento armato di contrasto, dando inizio ad una spirale di violenze. Siamo convinte sia giunto il momento di passare da un modello militare ad uno di risoluzione del conflitto, che rispetti i seguenti principi: Il ritiro immediato delle truppe e dei combattenti stranieri dall'Irak, negoziazioni per reintegrare gli iracheni privati dei loro diritti civili, nel pieno rispetto della società irachena, una completa partecipazione delle donne durante il processo di pace e un accordo sul pieno rispetto delle pari opportunità nel dopo guerra iracheno, un accordo di rinuncia di insediamento di basi militari straniere in Irak, pieno controllo e gestione irachena in materia di petrolio ed altre risorse, abrogazione delle leggi di privatizzazione e liberalizzazione imposte sotto occupazione, permettendo al legittimo governo iracheno di impiantare la propria strategia economica, una ricostruzione massiccia che accordi la priorità agli appaltatori iracheni, e basata sulle risorse finanziarie dei paesi responsabili dell'invasione ed occupazione dell'Irak, la composizione di una forza internazionale temporanea di peacekeeping, concretamente multilaterale e con l'esclusione delle truppe provenienti dai paesi che hanno partecipato all'occupazione. Per incrementare questo processo di pace stiamo creando un massiccio movimento di donne attraverso le generazioni, le razze, le etnie, le religioni, le frontiere e le ideologie politiche. Insieme faremo pressione sui nostri governi, sulle Nazioni Unite, sulla Lega Araba, sui Vincitori del Premio Nobel per la Pace, sui capi religiosi e di altre comunità internazionali, per spingerli a favorire una soluzione politica del conflitto. In questa epoca di fondamentalismi divergenti, richiamiamo i leader mondiali ad unirsi a noi nella diffusione dei valori fondamentali di amore per la famiglia umana e per il nostro prezioso pianeta.

COMMENTA