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21 Marzo 2007 18:42

Parma. Amianto alla Bormioli

1122 visualizzazioni - 0 commenti

di Nicola Valenti

Amianto alla Bormioli: tutto sotto controllo ? Parma, Italia. ?Nel 1854, con il passaggio alla famiglia Bormioli della Reale Fabbrica delle Maioliche e dei Vetri di Parma, inizia la sua attività la "Vetreria Fratelli Bormioli", che nel 1880 assume il nome di "Vetreria Bormioli Rocco e Figlio". L?enorme complesso della vecchia vetreria Bormioli Rocco in via San Leonardo dal 1903 giace ora, nel 2007, ormai inanimato (l?ultimo forno è stato chiuso nel 2004) in prossimità di due grossi centri commerciali, ma è anche a poche decine di metri da un paio di scuole materne: si trova infatti nel cuore del quartiere San Leonardo, a ridosso del centro storico della città. L?imponente insediamento industriale della Bormioli a Parma (Fonte immagine:GoogleEarth 23-04-2006) Secondo la mappatura effettuata da ARPA (Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente) nel 2003/2004 la Bormioli è seconda nella graduatoria provinciale dei siti industriali contaminati da amianto (e l?amianto è solo uno degli inquinanti cancerogeni utilizzati per anni nei processi industriali della fabbrica e in qualche misura ancora nascosti nei meandri e nel sottosuolo dei 180.000 metri quadri dello stabilimento: si parla di arsenico, idrocarburi). Tutti a Parma conoscono la Bormioli e i seri pericoli dell?area, che richiede, a detta degli esperti e a norma di legge, un particolareggiato, costoso, ma necessario piano di smantellamento. Tutti a Parma conoscono Rocco Bormioli: siede (insieme a tutto il gotha industriale) nel consiglio di amministrazione della Gazzetta di Parma, il giornale di gran lunga più letto della città. 12 gennaio 2006: Arpa chiede all'Assessorato Ambiente del Comune di Parma che venga prodotta la documentazione provante la messa in sicurezza degli impianti, la corretta gestioni dei rifiuti, l'assenza di contaminazione del suolo, la stessa offre la disponibilità a fornire il supporto tecnico al Comune. Questo invito rimarrà inascoltato. 8 giugno 2006: l'azienda Bormioli deposita allo sportello imprese del Comune di Parma una D.I.A. (n°2295/06) recante il titolo "manutenzione straordinaria". 10 agosto 2006: iniziano i lavori di "manutenzione straordinaria". Continueranno indisturbati per circa 3 mesi. Ottobre 2006: per una circostanza fortuita (in una delle scuole materne di quartiere si avverte un forte odore acre proveniente dalla fabbrica, vengono allertati i Vigili del Fuoco) ARPA viene chiamata ad effettuare un sopralluogo con campionature all?interno dello stabilimento. A seguito dell?accertamento della presenza di amianto in condizioni pericolose ARPA invia comunicazione alla Procura della Repubblica di Parma, che dispone il sequestro giudiziario del cantiere. I tecnici ARPA interverrano subito per porre in relativa sicurezza il cantiere (l?amianto nella sua forma friabile è leggerissimo, le sue fibre si disperdono facilmente nell?aria) in attesa che vengano attivate le procedure per la corretta bonifica del sito. La ?manutenzione straordinaria? altro non era che un inizio di smantellamento improprio di parti della fabbrica contenenti amianto ad opera di una ditta non specializzata (che invece deve esserlo, secondo la Legge 257 del 1992 sulle norme relative alla cessazione dell?impiego di amianto), al di fuori di qualsiasi precauzione, per i lavoratori effettuanti l?operazione e i cittadini del quartiere adiacente. La gente del quartiere, direttamente e naturalmente interessata a conoscere cosa sia successo a pochi metri dalla propria abitazione, sperimenta una grande difficoltà ad appurare ciò che è realmente accaduto. Il 18 dicembre 2006 nasce il Comitato di lotta per difesa della salute e del territorio formato da genitori, cittadini, ex lavoratori, in risposta al bisogno di informazione trasparente e di tutela. Il comitato, nel silenzio assordante del principale organo di informazione della città e dell?Amministrazione Comunale, riesce, tra la fine del 2006 e l?inizio del 2007, ad organizzare alcuni incontri pubblici con il coinvolgimento diretto di esperti noti a livello nazionale sulla questione amianto e patologie tumorali correlate (di amianto si può morire!) - per approfondire l'argomento http://www.regione.emilia-romagna.it/amianto/. Durante il più importante di questi incontri, in data 29 gennaio 2007, scandalosamente disertato da tutti gli assessori convocati (con largo anticipo), il comitato e i cittadini intervenuti assistono esterefatti: ? all'ammissione da parte di Arpa, Comune e USL di un comportamento inaccettabile (e criminoso, tant'è vero che il cantiere è sotto sequestro e pende una causa penale), da parte della proprietà e della ditta preposta alla 'demolizione' ? all'ammissione di grave omissione (da parte degli uffici preposti) segnalata del direttore tecnico del Servizio Ambiente del Comune per un trattamento a dir poco "leggero" nell'autorizzare la D.I.A. di apertura lavori della Bormioli ? a risposte non chiare e minimizzanti circa il concreto rischio di contrarre patologie da parte dei lavoratori e degli abitanti del quartiere per essere stati esposti per mesi alle polveri di amianto (esposizione sulla quale non si arriva ad una definizione certa); i cittadini rimangono con la percezione di non essere riusciti a chiarire tutto l?accaduto. ?Smaltimento amianto: Tutto sotto controllo? sintetizza con sprezzo del ridicolo e senza alcun pudore il giornale che vede lo stesso Bormioli Rocco nel consiglio di amministrazione. Qualsiasi persona presente a questi incontri o a conoscenza degli avvenimenti avrebbe potuto scrivere ed informare molto di più degli insultanti articoletti della Gazzetta di Parma con molto meno spazio dedicato alla vicenda, di quanto ne possa ottenere una qualsiasi ?Sagra del Fungo? (!) o manifestazione auto-celebrativa degli stessi assessori colpevolmente assenti. Cosa possono fare dunque i Cittadini di Parma (le fibre di amianto sollevate dal vento non rispettano i confini di quartiere) per continuare a vigilare e far rispettare i propri diritti a fronte all?insensibilità delle autorità preposte e dei mezzi di comunicazione imperanti? La risposta, indicata dal Comitato e dal Consiglio di Quartiere, è l?istituzione di un OSSERVATORIO PERMANENTE, partecipato da rappresentanti del Quartiere e dei cittadini che, in collaborazione con Arpa, Medicina del lavoro e servizio comunale Ambiente possa costantemente seguire tutte le attività di controllo dello smaltimento della fabbrica Bormioli. Per ulteriori informazioni e per sostenere le iniziative di lotta del Comitato contatta: COMITATO DI LOTTA PER LA SALUTE E L?AMBIENTE email: comdilottasalute@yahoo.it Telefono: 349.5854642 Foto Bormioli: http://www.ciceti.it/Amianto/Bormioli-Parma.jpg

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