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23 Febbraio 2007 01:25

LA POLITICA ESTERA, PER IL SENSO COMUNE

946 visualizzazioni - 1 commento

di francesco salistrari

Leggendo ?la Repubblica? di oggi, nell?angolo di Corrado Augias, mi sono imbattuto in una lettera che commentava la ?caduta? di Prodi. Ecco una lettera di riflessione che ho inviato alla signora dopo aver letto le sue considerazioni. Credo sia uno spunto di riflessione per tutti quanto vogliano leggerla. Grazie. Le scrivo questa mail (approfittando della pubblicazione del suo indirizzo) in quanto mi piacerebbe intrattenere con lei una discussione di merito sulle sue affermazioni. Le premetto che sono un libero cittadino come lei, che ho votato centrosinistra e non milito attivamente in nessun partito pur essendo simpatizzante di sinistra. Una cosa mi ha colpito della sua lettera (seppur breve) ed è questa: quando lei afferma (testualmente) ?ragionando avremmo capito che la base NATO va ampliata. Punto. E questo per accordi internazionali che una nazione seria rispetta? una grande perplessità mi invade l?anima. Innanzitutto sarebbe utile ragionare sulle REALI opportunità e motivazioni di questo allargamento della base. A quali disegni precisi risponde? Quali interessi militari e strategici si vogliono rafforzare e consolidare nel mediterraneo da parte americana? Se a questo aggiungiamo la nota intenzione americana di installare basi missilistiche nucleari (!!) in Polonia e radar in Repubblica Ceka, appare evidente come anche l?allargamento della base di Vicenza rientra in un più generale e articolato piano di ?dominio? internazionale unilaterale di cui l?Italia NON fa parte se non come favoreggiatore. E questo dovrebbe già farla riflettere sulla sua affermazione. Infatti dire che l?allargamento della base sia qualcosa di ?necessario? per gli interessi ANCHE italiani, mi pare un controsenso. Oltre a questo definire il proposito americano a Vicenza come qualcosa di rientrante in ?accordi internazionali precedentemente assunti? è un contraddizione in termini. Le spiego perché. E? un controsenso per due ragioni POLITICHE fondamentali: la prima questione è di principio, la NATO è stata istituita come baluardo militare/missilistico contro le postazioni dell?Urss e a questo compito è stata delegata fin dalla sua nascita. Capirà bene che, caduta questa necessità con il crollo del blocco sovietico, la ragion d?essere di questo organismo, ripeto, militare/missilistico, è venuta a cadere. La seconda questione, è di merito: se come è ufficialmente riconosciuto, l?Italia è un paese che dispone di una propria sovranità, quali accordi internazionali sarebbero convenienti agli interessi supremi del nostro paese nei confronti delle istallazioni NATO? Il problema, vede, è politico e miliatare. E? politico in quanto la circostanza di Vicenza è l?ennesima riprova che il nostro paese è un paese a sovranità limitata e gli accordi internazionali precedentemente presi con gli USA ai quali lei accenna, sono più che vincolanti, anzi tassativi, ineliminabili, imprescindibili, pur essendo stati ?stipulati? (le virgolette sono d?obbligo ripensando al clima internazionale del dopoguerra) in un contesto superato ormai da un vent?ennio. Questo per dire che, se da un lato le installazioni NATO hanno rappresentato una ?difesa? nei confronti del pericolo comunista durante la guerra fredda, essendo in questo senso un?opportunità e una garanzia per il nostro paese e per i nostri interessi nazionali, oggi tali installazioni hanno un senso e funzionano SOLO a favore e a garanzia degli interessi militari e strategici di un paese straniero, gli Stati Uniti appunto. E? altresì militare il problema, in quanto la strategia americana di controllo globale non può prescindere dal consolidamento di ?posizioni già acquisite in passato?, l?Italia nel nostro caso. In altre parole, l?allargamento ad est della NATO, non può non rafforzare e consolidare le postazioni già acquisite dopo la guerra e questo, nell?ottica dello scontro ad oriente (Iraq, Afghanistan, in futuro Siria e Iran), rappresenta un passaggio cruciale per i disegni della politica estera americana. Allora mi domando (e le domando), per quale motivo dovremmo impressionarci se qualcuno si dimostra contrario a questo allargamento? Per quale motivo dovremmo scandalizzarci se uno schieramento politico, dei singoli partiti, prendesse una decisione contraria a questo allargamento? Vede, il problema è un altro. La base di Vicenza non ?va ampliata?, perché così stabiliscono gli accordi, la base di Vicenza DEVE essere ampliata, SARA? ampliata a prescindere dalla posizione della popolazione locale e addirittura del governo. Non è un caso che il governo sia caduto proprio sulla politica estera. La mia idea è che il governo Prodi non sia caduto per ?colpa di due senatori estremisti? (di cui condanno politicamente la scelta nel merito e nella forma), ma è caduto perché l?Italia, DI FATTO NON ha una SUA politica estera, se non quella statunitense. O si avalla questa politica o non si può governare questo paese. Storicamente è sempre stato così, oggi ne abbiamo avuto l?ennesima riprova. Dovremmo riflettere di più su questo che non sul conteggio di voti e voltafaccia in un aula (anzi una bolgia) come il Senato e dopo una dichiarazione come quella di D?Alema che non ha fatto altro che confermare, avallare e sottoscrivere la politica estera americana e rendere evidente come un?alternativa REALE a questa politica, a noi, all?Italia, non è dato scegliere. Le ho scritto queste breve considerazioni solo per avviare una discussione franca e leale su questi temi di estrema importanza, anche perché una elettrice di sinistra (come ritengo lei sia) ha le capacità critiche adatte a mettere in discussione ciò che le viene propinato dai mezzi di informazioni e dalla ?politica? più in generale. Nel dirle che non metto in dubbio la sua lealtà e la sua onestà intellettuale, non le nascondo che sono amareggiato nello scoprire come la sua posizione sia quella che poi generalmente viene mantenuta da tutto il ?popolo di sinistra e democratico?. Non le nascondo che sarebbe utile per tutti dirci, almeno per chiarezza, le cose come realmente stanno e chiamarle con il proprio nome in quanto penso che su questi temi si stia giocando il futuro del pianeta. Nel salutarla affettuosamente e calorosamente, voglio ringraziarla già da ora per l?attenzione concessami e augurarle tutto il bene possibile e la migliore fortuna nella vita, sentiti saluti,

COMMENTI

23 Febbraio 2007 15:25

caro amico, trovo pertinenti le tue osservazioni. ma credo che basti molto meno per dimostrare quello a cui vuoi arrivare, sempre che io abbia bene inteso. abbiamo perduto la guerra, abbiamo subito le clausole segrete dell'armistizio dell'8 settembre. che ci hanno regalato una falsa democrazia per tutti questi anni. siamo occupati militarmente da 60 anni. l'appartenenza alla NATO ci è stata imposta. se aggiungi che la strategia americana ,dal punto di vista militare ,è chiarissima e cioè che per loro è molto meglio che i missili nucleari scoppino su territorio europeo e non americano, abbiamo chiuso il cerchio. certo non c'è da stare allegri. saluti .

luca martinelli

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