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3 Febbraio 2007 20:30

LA GUERRA DEL CALCIO

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di Luigi Boschi

Quella che è stata generata a Catania non è altro che violenza prodotta dentro e fuori dal campo in questi anni di sport e vita. Jean-Paul Sartre: "Il calcio è una metafora della vita". Giusto una settimana fa mi indignavo in un articolo (Tondino Padano) con il nuovo proprietario del Parma calcio la cui ricetta era ?Correre e picchiare, picchiare e correre?. Ero indignato anche per come alcuni giornali l?avessero sostenuta, facendola diventare frase da locandina, esposta in tutta la città, propositiva e necessaria per salvare una stagione calcisticamente per ora disastrosa. Ero indignato solo al fatto che una persona potesse pensare, ancorché prima di dire, a questo come rimedio. Ero indignato per come non vi potessero essere altre parole per motivare giocatori: vocabolario ristretto o ristretta visione della vita e dello sport. Ma questa, si vede, è la cultura della triade: Ghirardi, Medeghini, Guareschi. Sì, certo, non era nelle vostre intenzioni sollecitare la violenza, ma queste leggerezze in chi gestisce responsabilità pubbliche o di ampia ricaduta collettiva, non sono più sopportabili. E al loro fianco erano scesi tutti gli esponenti della cosiddetta crème della città e dello sport. E questo mi fa ancora più indignare. E il Prefetto, il Questore, il Sindaco, il Presidente della Provincia, il Comandante dei Vigili, i Capi della tifoseria, niente, nessuno che abbia detto qualcosa, che sia intervenuto chiedendo rettifiche visto che le smentite non potevano essere date. Di fronte a Catania cosa diranno? Cosa possono dire ora? Ecco perché Ministro Melandri spero che l?eleganza e la determinazione di una donna riescano laddove l?uomo con la sua prepotenza ha fallito. Non solo, ma in tutti questi anni è stato promotore di violenza fuori e dentro il campo, con comportamenti criminali, di slealtà sportiva, di illeciti. Bravo Pancalli: stop ad oltranza per uno sport le cui manifestazioni debbono essere oggetto di scorta di polizia domenicale. Città in stato di assedio! Sì, basta! Questo è il mondo dei miliardi, del giro d?affari, dei bilanci truccati, delle partite e degli arbitri comprati, del circo dello spettacolo, dell?inganno, della prepotenza, della violenza?questa è l?Italia del mondiale!! I più bravi al mondo!! Sono indignato di come, nel nome di quello che viene chiamato sport, calcio, il gioco più bello del mondo, gli affari e il potere abbiano saputo, con la loro quotidiana azione, distruggerne l'anima, la cultura di una società. Vorrei ricordare cosa diceva Pasolini del calcio: "I pomeriggi che ho passato a giocare a pallone sui Prati di Caprara (giocavo anche sei-sette ore di seguito, ininterrottamente: ala destra, allora, e i miei amici, qualche anno dopo, mi avrebbero chiamato lo ?Stukas?: ricordo dolce bieco) sono stati indubbiamente i più belli della mia vita. Mi viene quasi un nodo alla gola, se ci penso. Allora, il Bologna era il Bologna più potente della sua storia: quello di Biavati e Sansone, di Reguzzoni e Andreolo (il re del campo), di Marchesi, di Fedullo e Pagotto. Non ho mai visto niente di più bello degli scambi tra Biavati e Sansone (Reguzzoni è stato un po? ripreso da Pascutti). Che domeniche allo stadio Comunale!». Questo calcio non c'è più! E Catania non è che un esempio di cosa bolle in pentola, del livello di violenza prodotta nei giovani, nelle classi disagiate, nella società. Una società che non si diverte più, ma violenta; una società che non ama, ma stupra; una società che non dialoga, ma ferisce e uccide l?altro. Una società dove la persona ha perso il senso di esistere. E? la società voluta!!... Dall?incoscienza della prepotenza del potere. (Parma, 3/02/2007) www.luigiboschi.it

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