381 utenti


Libri.itIL CIMITERO DELLE PAROLE DOLCILINETTE – COMPAGNO DI GIARDINOTUTTI UGUALI IN FAMIGLIA!IL CAVALIER IDEALEDINO PARK vol. 2
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

9 Gennaio 2007 13:03

lettera aperta a Ministro della Giustizia

2862 visualizzazioni - 8 commenti

di Giovanna Maggiani Chelli

Illustrissimo Signor Ministro della Giustizia, ritenendo che un fatto di strage come quello del 27 Maggio 1993 sia una questione che possa e debba interessare tutti i cittadini, pubblicamente ci rivolgiamo a Lei, in relazione al caso Cosimo Lo Nigro. Noi avremmo dovuto essere informati della revoca del regime carcerario di 41 bis a Cosimo Lo Nigro, uno degli esecutori materiali della strage di Firenze. Noi pensiamo che ne avessimo il diritto. La Legge non prevede questo diritto d?informazione, ma è l?Etica ad imporlo, in nome e per conto del prezzo pagato dai nostri cari. Cosimo Lo Nigro all?1,04 del 27 Maggio 1993, a Firenze ? scientemente, premeditatamente, ignominiosamente ? ha acceso un sigaro usandolo per dare fuoco ad una miccia lunga 30 metri, facendo così detonare 250 chili di tritolo. Il mafioso ? uomo appartenente all?organizzazione criminale ?cosa nostra?, come è emerso dagli atti processuali ? aveva infatti conoscenze sugli esplosivi perché praticava la pesca di frodo. Queste nozioni, affatto dozzinali, hanno provocato 5 morti e 48 feriti. Non analizziamo in questo contesto i danni al patrimonio artistico che hanno sconvolto il mondo intero: noi il prezzo lo abbiamo pagato anzitutto in vite umane spezzate o distrutte da terribili malattie insorte a causa della strage. Il Tribunale di Sorveglianza di Torino, prima di revocare il 41 bis a Cosimo Lo Nigro, avrebbe potuto almeno attendere gli esiti del processo per la cause civili da noi intraprese: non si è avuta neppure questa sensibilità, tanta era l?ansia di fare regali alla mafia, la quale ? è noto ? all?occorrenza uccide, come noi sappiamo bene. Cosimo Lo Nigro ha sulla coscienza e sulla fedina penale la morte di due bambine ? una appena battezzata, l?altra di soli otto anni ? e dei loro genitori, la cui unica colpa era quella di abitare per il loro lavoro nella Torre de? Pulci. Cosimo Lo Nigro, oltre a sterminare una intera famiglia, ha ucciso uno studente di architettura di soli 22 anni. È stata una morte atroce e sconvolgente quella di Dario Capolicchio; la sua agonia è riportata negli atti del processo di Firenze: il ragazzo è morto per lenta consumazione, non c?era sufficiente monossido di carbonio nei polmoni per farlo asfissiare e consentirgli così di soffrire meno. Dario è stato ucciso da un incendio sviluppatosi durante la strage: un incendio provocato, con ogni probabilità, da una lattina di liquido infiammabile. Questa lattina fu ritrovata in via dei Georgofili la notte della strage, secondo quanto rivela un?autorevole testimonianza raccolta nel processo. Come molte volte ha avuto modo di spiegare nelle aule di giustizia il collaboratore Giovanni Brusca, un contenitore di liquido infiammabile e un incendio sono messaggi di grande intimidazione. Alla morte di Dario ha assistito una ragazza giovane quanto lui. Quella donna, oggi, è il simbolo di quanti erano presenti, quella notte, in via dei Georgofili e quotidianamente, adesso, cercano di tenere insieme i pezzi delle proprie esistenze frantumate. Signor Ministro ci dica perché è potuto accadere tutto ciò. Ci illumini sul perché Cosimo Lo Nigro non sta più a ?41 bis?, il regime di carcere a lui consono per quanto gli resta da vivere della sua sciagurata vita, così come è consono a tutti gli appartenenti ad organizzazioni criminali, che hanno provocato morte e distruzione nel nostro Paese, ancora oggi così carente di democrazia, vista la mancata verità completa sulle stragi avvenute. Siamo tutti, per ora simbolicamente, sotto la torre de?Pulci a Firenze ad aspettare, nel più breve tempo possibile, la Sua pubblica risposta: aspetteremo quel tanto che basta perché Lei ci comunichi che Cosimo Lo Nigro è rientrato a regime di ?41 bis? e ci rassicuri che mai più avverrà uno scandalo simile. I nostri migliori saluti e Auguri di Buon Anno, Giovanna Maggiani Chelli Portavoce Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili

COMMENTI

26 Gennaio 2007 21:28

Nel leggere questa lettera, atroce nei contenuti e drammatica, perchè vi si rievoca la strage mafiosa di via dei Gorgofili a Firenze,del 1993,alfa ed omega delle stragi che videro prima coinvolti il giudice Falcone e poi Borsellino nello stragismo mafioso di quegli anni. Ebbene questa lettera mi da un senso di rabbia per l'incompletezza della giustizia per lo scandaloso premio dato dai giudici ad un esecutore materiale della strage di Firenze che uccise un'intera famiglia e provocò la morte di un giovane. Ma è ancora possibile avere soggezione di questa organizzazione malavitosa - criminale ch'è "cosa nostra"?Dò la mia piena solidarietà ai familiari delle vittime della strage perchè Cosimo Lo Nigro abbia il trattamento che si merita, il 41 bis, riservato agli assassini mafiosi. Non è accettabile che un ministro di un governo di centro sinistra possa indulgere così tanto verso chi si è macchiato di orrendi crimini. Si ristabilisca la giustizia!

Lorenzo

14 Gennaio 2007 21:32

Giovanna porgo tutta la mia solidarietà a Lei ed ai Familiari che rappresenta, e spero di poter partecipare ad una manifestazione di protesta insieme a Voi.

Coletti Gianmario

12 Gennaio 2007 11:08

Sferzante, opportuno, commovente quell'appello all'Etica laddove leggi e giustizia tacciono. Se può avere un senso, mi unisco all'appello ed offro tutta la mia solidarietà. Un saluto denso di affetto partecipante Valerio Meledandri

Valerio

12 Gennaio 2007 09:10

Questa notizia, giusto a ruota della pietra tombale apposta dalla cassazione (il minuscolo non è un refuso!) su Ustica, la dice lunga sulla nostra giustizia (minuscolo) e sulla nostra classe politica (come sopra) in generale. I nostri signori politici di centro_sinistra (??) si riuniscono nelle regge borboniche per caso o per precisa discendenza ideologica? Un altro giorno di rabbia e tristezza.

Formichina anarchista

11 Gennaio 2007 23:02

La mafia vive grazie all''ipocrisia di quei politici che, come diceva Gaber, hanno la faccia da mafiosi e allo stesso tempo combattono la mafia. Giovanna ha tutta la mia solidarietà. Facciamo sentire i nostri "no" alla mafia. Solo cosi' credo che possiamo abbattere il muro di silenzio che la tiene viva e vegeta e pronta a colpire di nuovo.

Matteo Casali

11 Gennaio 2007 18:12

purtroppo all' On. Mastella, per errore diventato Ministro della Giustizia, non intressa molto di quanto non porta acqua al suo mulino elettorale.

FRANCO BORGHI

11 Gennaio 2007 16:40

Carissimi, purtroppo ancora una volta i regimi si somigliano!. E' vergognoso accettare supinamente che a violenza si aggiunga violenza. I fatti di Firenze come quelli di genova come quelli di Bologna come quelli di Ustica come quelli di Milano ecc.ecc.ecc. sono troppo uguali per non essere ricordati con profondo distacco e disprezzo verso coloro(istituzioni comprese) che nascondono con complicità diretta o indiretta le responsabilità personali. Al Ministro Mastella va solo ricordato che siamo tutti stanchi dei soprusi e che se si rilegge la storia anche recente, gli "INTOCCABILI" sono stati battuti e vinti....per cortesia non ricicliamoli.Lo stato diventi capace di dare Giustizia vera inequivocabile a chi come VVoi e tanti altri la reclamaqno a viva voce e dopo aver pagato un prezzo esagerato.Smettiamola tutti c on l'ipocrisia , i delinquernti corrotti e mafiosi sono fra di noi e nelle fila di chi ci governa (vedi inchieste recenti)gli assassini devono marcire in carcere senza neppure poter sperare nella loro redenzione.....loro non cambiano e se tentano di cambiare è lo Stato che glielo impedisce.Connivenza è il verbo più usato nelle stanze del potere. Noi insistiamo nel rivendicare il diritto sacrosanto di conoscere la verità.Con affetto e comprensione fraterna

fernando

11 Gennaio 2007 15:00

Giovanna, lei e tutte le persone che lei rappresenta, per quanto possa essere significativa ed utile, da parte mia e delle persone a me vicini, avete la piena ed incondizionata approvazione per quanto ha scritto al Ministro della Giustizia. Attendiamo tutti una risposta. Paolo Pipeschi

Paolo Pipeschi

COMMENTA