362 utenti


Libri.itPOLLICINOLINETTE – COMPAGNO DI GIARDINON. 224 CHRISTIAN KEREZ (2015-2024) MONOGRAFIALA SIRENETTAICOSACHI E CAPPUCCETTO GIALLO CON LE STRISCE CATARIFRANGENTI
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

26 Dicembre 2006 22:40

25 dicembre festa dell'Anticristo

850 visualizzazioni - 0 commenti

di paolo

Io non sono quello che in Italia chiamano un "credente"; non mi > identifico, cioè, con quell'antica e affascinante organizzazione > multinazionale che ha sede in piazza del Vaticano a Roma. > > > > Però questo fatto non mi impedisce di provare un senso di curiosità per > quell'antico gioco che consiste nell'identificare l'Anticristo. > > > > L'Anticristo, ricordiamo, non è affatto il diavolo, ma qualcosa che > imita il Cristo, facendone una parodia. > > > > Il segno dell'Anticristo non è la cattiveria, ma la falsificazione. > L'Anticristo, come dicono alcuni, è cristomimetico. > > > > L'Anticristo sarà sempre il più difficile dei nemici da combattere, > perché non ha il viso feroce dell'Altro, ma è dentro di noi: si pone > sempre come il simulacro dell'estrema, indiscutibile bontà. > > > > A smascherarlo non può mai essere il fanatismo, perché più si è > fanatici, più si finisce per lasciarsi irretire dall'aspetto mimetico. > > > > A togliere il velo all'Anticristo servono l'ironia che sa cogliere il > grottesco, l'intelligenza che sa cogliere la menzogna e il rifiuto > viscerale, istintivo del falso. In questo senso, lo spirito autentico > coincide con l'essere coscienti. > > > > Il capitalismo assoluto non è altro che la falsificazione totale, > l'infantilizzazione estrema, la sistematica distruzione di ogni valore > umano, la generazione di uno stato ipnotico collettivo di falso > benessere. In cui l'oppio dei consumi sostituisce la religione, > diventando esso stesso religione. > > > > L'esempio supremo, e anche il caso più antico, di falsificazione è > certamente la Coca-Cola. Opera alchemica di un fondamentalista > evangelico, che volle creare l'ennesimo falso rimedio alla malattia > dilagante dell'allora nascente Impero, ciò che oggi chiamiamo lo > "stress". Un rimedio, all'inizio, a base di quel noto stupefacente che è > la coca e di noci di cola. Un rimedio poi puritanizzato in semplice > acqua zuccherata e colorata, che non contiene nemmeno coca o cola. > > > > Questo evanescente e frizzante nulla non serve per dissetare. E' in > realtà semplicemente il riflesso della propria pubblicità; un nulla che > però è fantasia di finta giovinezza, di allegria, di infanzia > trasformata in prodotto, di socialità solitaria. > > > > Nel 1971, mentre i piloti bevitori di Coca-Cola annientavano i villaggi > vietnamiti con il napalm, la Coca-Cola raccolse duecento giovani sulla > sommità di una collina toscana, a cantare il nuovo inno cosmico del > prodotto: > > > > I'd like to buy the world a home and furnish it with love > > Grow apple trees and honey bees > > And snow white turtle doves > > I'd like to teach the world to sing in perfect harmony > > I'd like to buy the world a Coke > > And keep it company > > That's the real thing > > What the world wants today is Coca-Cola > > Is the real thing [1] > > > > Ma il nulla si trasformò in divinità nel 1931, quando un grafico > pubblicitario della Coca-Cola ebbe la brillante idea di unire due cose: > la faccia di Lou Patience, un commesso viaggiatore suo amico, e la > storia popolare di Santa Claus, un confuso miscuglio tra alcune usanze > della cultura popolare olandese e San Nicola detto di Bari (ma i baresi > in realtà si erano limitati a piratarne la salma da Mira nell'Asia > Minore), passato a New York, dove fu trasformato all'inizio > dell'Ottocento in un diffuso e ottimistico personaggio della subcultura > commerciale statunitense. > > > > Ma quello che conta è che fu la Coca-Cola a trasformare radicalmente > Santa Claus, Babbo Natale, nel dio del commercio dei nostri tempi, > dotandolo di un volto e di un accattivante abito rosso. > > > > Nel dopoguerra, accompagnato dalle armi dell'Impero, Babbo Natale ha > invaso l'Europa e poi il resto del mondo, polverizzando ogni ciclo > festivo locale e annientando ogni tradizione con una determinazione che > l'ateismo di stato sovietico avrebbe solo potuto invidiare. > > > > Ci sono persone che lanciano sguaiati guaiti al pensiero delle "nostre > radici" minacciate da un gruppo di operai musulmani che pregano > privatamente in uno scantinato; ma questi stessi difensori della civiltà > non hanno alzato un dito per la fine della Befana, di Santa Lucia e > dello stesso San Nicola (per non parlare di Gesù Cristo), lo svuotamento > dei luoghi di festa e la trasformazione dei centri commerciali in luoghi > di culto perfettamente intercambiabili da Frosinone a Shanghai. > > > > A quei laicisti che invece si rallegrano di una simile devastazione, > sfugge il fatto che Babbo Natale, o se preferiamo la faccia del commesso > viaggiatore Lou Patience, è diventato l'unico essere sovrannaturale > universalmente riconosciuto; ed è curioso come abbia rubato persino la > data tradizionale di nascita a Gesù Cristo. > > > > Anzi, attorno al suo giorno di festa, si è ristrutturato l'intero > calendario mondiale: dai bambini schiavi che producono per la Benetton > nel Terzo Mondo, ai mentitori di professione che creano l'immagine della > Benetton a Milano o a New York, tutti guardano al 25 dicembre come > scadenza veramente cristomimetica. > > > > Proprio perché la vendita è sempre una forma di seduzione, Babbo Natale > non poteva che assumere la forma della bontà assoluta apparente. > > > > Proprio qui sta la sua forza invincibile: immagine eternamente > sorridente della divinizzazione del flusso delle merci, essere privo di > ogni ragione o teologia, rimozione di ogni dolore, volgarità assoluta e > vantata, menzogna dichiarata ma riprodotta in nome dell'innocenza dei > bambini, logo di tutti i prodotti del pianeta e nel contempo > inseparabile dall'impero che lo ha generato... > > > > Alcune frange evangeliche molto minoritarie condannano Babbo Natale in > quanto presunto "dio pagano": anche se gli autori di simili scritti non > brillano per capacità raziocinante e quindi non si spiegheranno mai con > chiarezza, sembra che credano davvero alla realtà sovrannaturale > precristiana di Babbo Natale. Cosa che li rende decisamente ridicoli > agli occhi dei bravi laicisti, che finiscono paradossalmente per > trasformarsi in difensori del nuovo dio del denaro. > > > > Nella loro ricerca di precedenti pagani, i critici evangelici sembrano > perfettamente incapaci di cogliere la vera natura di Babbo Natale. > Magari fosse un dio pagano... > > > > Il male è il flusso corrosivo del capitale, del puro numero astratto, > che annienta il mondo e chi vi abita. Babbo Natale, vuoto simulacro di > plastica ghignante, è in sé nulla. > > > > Proprio per questo, Babbo Natale è il dio dei nostri tempi. > > > > P.S. Per scrivere questo post, ho attinto senza riserve da uno splendido > libro di Nicola Lagioia, Babbo Natale. Dove si racconta come la > Coca-Cola ha plasmato il nostro immaginario (Fazi Editore, 2005). Un > piccolo tesoro, non solo di dati, ma di riflessioni sul senso dei nostri > tempi. > > > > > > [1] "Vorrei comprare una casa per il mondo e arredarla con amore / > Coltivare alberi da mele e api da miele e tortore bianche come la neve / > Mi piacerebbe insegnare al mondo a cantare in perfetta armonia / Mi > piacerebbe comprare una Coke al mondo e tenergli compagnia / Ecco la > cosa vera / Quello che il mondo vuole oggi è Coca-Cola / E' la cosa vera".

COMMENTA