27 Novembre
di Luigi Tosti
Il Procuratore della Repubblica dell'Aquila Dott. Alfredo Rossini ha chiesto sei rinvii a giudizio nei confronti del giudice Tosti Luigi per "essersi astenuto da tenere le udienze motivandolo espressamente per la presenza in aula del crocifisso": il GUP del Tribunale dell'Aquila ha fissato l'udienza preliminare per il giorno 30 gennaio 2007. I procedimenti penali sono scaturiti per di più da autodenunce con le quali il dott. Tosti ha segnalato alla Procura della Repubblica le sue astensioni. "Anche in questo caso -commenta l'interessato- si è deliberatamente omesso di considerare, nel capo d'imputazione, che il mio rifiuto è scaturito, in primo luogo, dal divieto opposto dalla Stato italiano di esporre altri simboli religiosi a fianco di quello dei cattolici, cioè da un palese atto di discriminazione religiosa. Anche il 30 gennaio prossimo mi rifiuterò, nella mia qualità di "imputato", di presenziare all'udienza se non verrà ripristinata dal Ministro di Giustizia, cui ho inoltrato apposita istanza il 5 settembre, la neutralità e l'imparzialità dei luoghi deputati alla celebrazione dei processi. In questa occasione, tuttavia, demanderò l'esposizione delle motivazioni del mio rifiuto al mio fantasma: non vorrei, infatti, che si ripetesse quanto già accaduto nel primo processo, quando la stessa identica questione venne elusa dai tre giudici "perché superata dalla mia.... presenza in aula"!" Il dott. Tosti, che è stato sospeso dalle funzioni e dallo stipendio da quasi un anno, dovrà anche comparire, domani 25 novembre, dinanzi al Presidente della Corte di Appello per "ritirare un plico riservato inviatogli da Roma". "Dal momento che la stampa nazionale -informata "in via riservata" dall'On.le Francesco Storace- ha diffuso, sempre "in via riservata", la riservatissima notizia, anticipatagli in via riservata dal Ministro di Giustizia Clemente Mastella, secondo cui "il dott. Tosti, che ricopre incredibilmente la carica di magistrato, subirà un'azione disciplinare ", presumo che il "plico riservato" contenga un'ulteriore incriminazione disciplinare. Avendo già sperimentato le tecniche del mobbing, cioè dello stillicidio persecutorio col quale i Ministri di Giustizia possono tranquillamente dispensare incolpazioni disciplinari a persone invise, approfittando della circostanza che un magistrato può essere incriminato persino per aver legittimamente esercitato diritti di rango costituzionale, presumo che per incolparmi si ricorrerà alla raffinata tecnica della censura delle frasi o parole "sconvenienti". Comunque, non avendo nulla da nascondere, sarà mia cura propalare alla stampa il contenuto della presumibile incolpazione che mi sarà notificata -ovviamente in via strettamente riservata- domani mattina: chissà che questo non offra ulteriore spunto per ulteriore incolpazione per "mancanza di riserbo". Luigi Tosti, Via Bastioni Orientali n. 38, RIMINI. Tel. 0541-789323; cell.: 338-4130312. E-mail.: tosti.luigi@alice.it