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8 Ottobre 2006 21:34

Pensieri

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di Francesco Salistrari

Sono un pezzo di vetro, fragile, nascosto, visibile se non di riflesso, ma la mia dolce rivincita sarà quella ti tagliare le dita di chi proverà a raccogliermi. Sono un pezzo di specchio, in cui è intrappolata la mia vecchia immagine, e la mia dolce rivincita sarà quella di procurare sette anni di sventura a chi oserà specchiarsi in me. Sono il collo di una bottiglia di birra, in cui hanno affondato i propri sogni generazioni di illusi, e la mia dolce rivincita sarà la loro, perché taglierò chiunque mi raccolga con indifferenza. Sono quel pezzo di vetro che vedi tra l?erba, non raccogliermi o vedrai rispecchiato in esso il tuo turpe sorriso. *** Non esiste ricchezza, potere o forza, che possa rivaleggiare con essa. Non esiste bellezza, sublimità o perfezione, che possa eguagliarla. Non esistono sogni, fantasie e racconti, che possano competere con la sua complessità. Non esiste costruzione, ponte o modulo spaziale, che possa anche lontanamente eguagliare la sua ingegneria. Possono esistere solo copie di copie? di copie imperfette della sua rappresentazione, della sua poliedricità, della sua grandezza, del suo immenso valore. E? la bellezza, è l?amore, è tutti i colori del mondo, è tutti i suoi odori, le sue forme, la sua meraviglia. E? la vita. Unico vera ricchezza in un mondo che vediamo distorto. *** Folgori e tuoni dal mio cielo buio, pioggia e grandine cadono dal cuore, fango e ghiaccio sui miei piedi. Sono fradicio di nostalgia ghiacciata, sono il fiocco di neve congelato a terra, ed il calore non mi ridarà vita. Tuoni e fulmini sulla mia testa persa, amore come neve, freddo e candido, amore come ghiaccio, tagliente e indifferente. C?è la tormenta che imperversa e scappo inutilmente da questo freddo, tempo selvaggio di un cuore malato. Sulla mia vita c?è l?inverno rigido, di sale e fango, di neve e freddo, sulla mia vita è caduta la coltre del rimpianto. Nuvole nere addensano il mio futuro contorto e neve sferzante sfregia il mio viso, sono il pupazzo di neve che vedi laggiù. Ho il naso di carota ed il cappello, la sciarpa rossa ed i guanti di lana. Sono io il pupazzo che vedi. Presto arriverà di nuovo il sole, ma io sono un pupazzo di neve e mi scioglierò nella calura che verrà. Di me resteranno solo pochi oggetti ed il ricordo di un freddo terribile. L?inverno è passato e quel pupazzo con lui. *** Odio gli esseri umani per il loro sconfinato egoismo, per la loro assurda capacità di dare importanza agli oggetti da loro stessi creati. Odio la loro superbia, la loro finta intelligenza, la loro protervia, odio con tutto il sangue che ho nelle vene la loro ingordigia e la loro ipocrisia, la loro malizia e meschinità. Odio le loro guerre, i soprusi sui propri simili, il maligno che alberga nei loro cuori quando fanno bottino. Non sopporto la loro poca lungimiranza, il loro essere irrispettosi dell?ambiente, degli animali, odio con tutto il cuore la loro ignoranza, la loro finta saggezza, la loro bontà di convenienza, quella loro innata propensione al meditare fasullo, odio la loro capacità di sintesi di problemi irreali, odio quella capacità assolutamente umana di complicare sempre le cose. Odio il loro dire ?ti amo? solo per fare sesso, odio le loro illusioni e i loro sogni, le loro aspettative e tutti i loro lavori, odio le mansioni e le convenzioni statuite, odio le loro stupide ed ottuse leggi, le loro fragili istituzioni, la loro finta democrazia e i loro sistemi di governo, odio le polizie e gli eserciti di tutto il mondo, odio tutte le armi e la cattiveria che le ha create, odio il fatto che vengano usate contro altri esseri umani, odio la follia di generali e capi di stato, odio le carceri e le torture, odio le sedie elettriche e la giustizia sommaria. Odio l?uomo in quanto tale, perfetta idiozia del creato. Odio tutto questo, ma sono un essere umano anch?io e mi odio con tutto il cuore per essere ciò che sono. Cioè quello stupido essere, unico nel regno animale, portato naturalmente all?autodistruzione dalla propria incapacità di comprendere il vero significato della vita. NB: ho pubblicato questi poveri pensieri solo per condividere con voi un piccolo pezzo della mia sofferenza. Grazie per avermi letto.

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