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27 Settembre 2006 09:06

Militari morti

942 visualizzazioni - 0 commenti

di COGEMIL (COMITATO GENITORI di MILITARI CADUTI IN TEMPO DI PACE)

Milano, 26 settembre 2006 Non avremmo più voluto esprimere il nostro dolore e la nostra rabbia per delle vite umane di nostri "ragazzi" inviati in cosiddette "missioni di pace" che torneranno in patria ed a casa in una bara dopo essere morti inutilmente e gratuitamente in terre lontane da noi non solo geograficamente, ma soprattutto eticamente e culturalmente. Non solo resta per noi il fortissimo dubbio di quanto sia richiesto e voluto da quelle genti il nostro immane sforzo fisico, economico nonché di vite umane sacrificate. Appena sei giorni or sono, era il 20 sett. u.s. moriva a Kabul il cap. magg. Giuseppe Orlando di anni 28 di Palermo. Il giorno seguente 21 sett. u.s. a Nassiryia muore Massimo Vitaliano di anni 26 di Lecce; la versione, come sempre, ed ormai ci siamo abituati è: incidente stradale, forse correvano troppo. Oggi 26 sett. solo sei giorni dopo, un nuovo caso: un militare italiano l'alpino cap.magg. Giorgio Langella di anni 31 di Cuneo, muore a Kabul, cioè laddove le agenzie governative si sforzano di darci a bere che il terrorismo è sconfitto e la democrazia (grazie alle truppe di occupazione) è stata ripristinata e la fa da padrone. Ma in questa strana democrazia continuano a morire soldati "portatori di pace" ed in particolare soldati italiani. Già la morte dei due soldati morti la settimana scorsa aveva riaperto ferite mai chiuse in noi genitori di militari caduti in tempo di pace, ma non avevamo voluto obiettare nulla con la speranza che fossero gli ultimi di una già lunga serie di caduti e che finalmente le promesse elettorali della sinistra fossero mantenute cioè, che i nostri soldati tornassero a casa, non perché ci siamo addormentati o li abbiamo ignorati, noi non lo faremo mai, così come non lo abbiamo fatto per cinque anni durante la XIV Legislatura del Governo Berlusconi, oggi non risparmieremo nulla nemmeno al Governo Prodi: Protestare per la morte di un nostro figlio al servizio della Patria e tentare di fermare questo "eccidio" è stato e sarà il nostro primo obiettivo. Anche perchè ci era stato promesso il ritiro pressocchè immediato dei nostri soldati dai fronti di guerra. Inoltre cosa dobbiamo ancora aspettarci dal nuovo fronte del Libano? Fermare le guerre e le "stragi di Stato" di cui i Media ed i politici non sprecano mai una stilla d'inchiostro o un alito di fiato, sarà la nostra missione negli anni a venire, fintanto che qualcuno o qualcosa non cambierà il corso funesto e vile di questa strage silenziosa grazie anche al "Segreto di Stato" tanti nostri giovani vengono restituiti alle famiglie chiusi in una bara, familiari i quali resteranno consapevoli che l'opulento Stato italiano, rifiuta di riconoscere la "dignità umana" dei caduti, negando con puerili scuse l'approvazione di una legge che risarcisca almeno questo inutile sacrificio. Eppure l'Associazione Genitori dei Militari ANA-VAFAF e il COGEMIL da anni combattono una battaglia che proprio non vuole interessare i Governi che si alternano sia di destra ed oggi di sinistra, tanto che vorremmo essere tutti extracomunitari per poter suscitare almeno un minimo di attenzione e comprensione. Rifiuto dell'approvazione della legge attribuito dal Pres. Ass. Genitori a causa dello spostamento di una virgola che ne altererebbe lo spirito, ma noi sappiamo bene che questa virgola altri non è che uno streptococco che alberga all'interno dei palazzi del potere (Parlamento e Senato) ed infetta nel cervello tutti coloro che da noi eletti, vi si insediano procurando loro gravi turbe mentali che guarirebbero solo con il classico "calcione nel sedere" se ciò fosse possibile. Referent:Angelo Garro e Anna Cremona - Via Castel Morrone, 5 - 20129 Milano Tel/Fax: 02.7389527 Cell. 338.9351886 E-mail: cogemil.caduti@tiscali.it

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