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18 Maggio 2006 15:44

Metadone e Manganello

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di Francesco Salistrari

Città italiane, città delle apparenze, città del sommerso e di degrado celato. Dai luccicanti riflessi di metallizzate lamiere di Mercedes e Porsche, ci arrivano le istantanee di un benessere irreale, fittizio, anzi parziale. Sotto questo mondo da vetrina, esistono altre città, sommerse, nascoste, insospettate, alienate e disperate e tra quartieri in apparenza tranquilli e "normali", giorno dopo giorno, ininterrottamente si consuma e vive un'altra città, un'altra vita, diversa, irrazionale, ma non per questo irreale. Attraverso gestualità e codici sedimentati, esclusivi, criptici, ogni giorno si muovono e interagiscono le forze latenti di un'altra economia, un'economia parallela, completamente sommersa ma con fatturati da capogiro. Tra sguardi rassegnati e imposizioni, tra rischi ineliminabili e vigliaccherie di ogni genere, ogni giorno si instaura il balletto nascosto di un mercato atipico e spietato, in cui domanda e offerta trovano il loro equilibrio solo sulle "regole tacite" imposte da "venditori" onnipotenti che giocano sull'esile volontà di consumatori costretti a cedere alla stretta necessità. E così, sotto il velo di una normalità solo apparente, un intero popolo di fantasmi, muove qualcosa come 2 miliardi di euro all'anno. Un popolo di giovani disperati e vulnerabili che si muovono con la determinazione e la rassegnazione dei condannati a morte, in cerca della propria indispensabile dose giornaliera. Il mondo dell'eroina, mondo negato ed emarginato dalla "società dabbene", non è diverso dagli altri mondi dell'emarginazione, anzi ne fa parte, ne è humus continuo. Un mondo cioè dove alla disperazione e al degrado, si aggiungono i rischi e i pericoli legati al consumo da eroina (overdose, dosi tagliate con veleno, malattie infettivem disagio sociale, furti, scippi, rapine) e questo perchè il popolo degli zombie dagli occhi infossati è piegato alla bieca volontà ed alla fame rapace di denaro degli spacciatori, gli unici e soli che decidono ed impongono le regole di un mercato tutto loro, esclusivo e appoggiato da connivenze importanti. A farla da padrone nel mondo dell'eroina è il denaro da una parte che arma dei peggiori propositi venditori e consumatori, e l'ignoranza e l'indifferenza del resto della società dall'altra, che abbandona forse anche per paura questi individui al proprio macabro destino e lasciando prosperare un giro di denaro incommensurabile (ma che forse fa comodo un po' a tutti). Ma intanto, i morti da overdose e da dosi tagliate male aumentano ogni anno, aumentano le malattie come epatite e Tbc, aumenta la sieropositività, aumentano i furti e i taccheggi, gli scippi e le rapine e naturalmente gli arresti (che vanno ad aggravare una già disperata e superaffollata situazione carceraria). Ma a nessuno importa realmente, perchè si tratta in fondo solo di numeri e sono proprio di quei numeri da statistica da spendersi nelle campagne elettorali o nel momento del varo di leggi repressive che servono solo ad eludere il problema e non a risolverlo. Si, perchè la repressione (di spaccio e consumo di droga) se non ancora non si fosse capito, non serve in nessun modo a sradicare la mala pianta e questo per una semplice quanto forse inconfessabile ragione: l'eroina (come la cocaina) sono moltiplicatori di denaro per eccellenza ed il "meccanismo dei passaggi di mano" fino al consumatore finale è capace di generare un giro d'affari impressionante e inarrestabile. Inarrestabile perchè sono troppi gli interessi e le connivenze in gioco per essere bloccato dalle sole forze dell'ordine. Dovrebbe invece essere chiaro è che, quando si parla di droga (eroina e cocaina), esiste un unico modo per fermare un mercato così grande e distruttivo: l'unico sistema al mondo per mandare in frantumi un mercato (e nel lungo periodo disincentivarne l'esistenza stessa), questo non è rappresentato dal controllo e dalla repressione dei suoi attori economici (spacciatori e consumatori nel nostro caso), ma la creazione di un monopolio statale capace di stabilire il più basso prezzo possibile in maniera tale da sbaragliare qualsiasi concorrenza, che da parte sua non sarebbe più incentivata alla vendita, per i troppi rischi connessi alla stessa. Le strutture (i Ser.T.) esisterebbero già e già adesso distribuiscono DROGA DI STATO (il Metadone) ai giovani tossicodipendenti. Perchè non distribuire direttamente eroina così da toglierla completamente alle mani della criminalità?Perchè non togliere dalle grinfie della perdizione e del degrado questi giovani che, una volta liberati dalla schiavitù del denaro/dose, sarebbero anche meglio disponibili ad ascoltare gli assistenti socio-sanitari per abbandonare completamente l'uso della sostanza? Inoltre (e non è assolutamente da meno!!) eliminando completamente dalla strada l'eroina e i suoi simili, si eviterebbe che a cadere nelle sue maglie infernali siano altri giovani (o perlomeno l'incidenza sarebbe esponenzialmente minore), si riuscirebbero a diminuire o a cancellare completamente i rischi legati al consumo per gli assuntori grazie al controllo della "qualità" della sostanza distribuita dalle strutture sanitarie, e infine si diminuirebbe per i tossicodipendenti la necessità di procacciarsi denaro per l'acquisto della sostanza così da evitare tutte le pratiche criminali in uso (rapine, scippi ecc.). E' infatti il problema del denaro, della mancanza del denaro, ciò che rende il tossicodipendente un deviato, un pericolo, un selvaggio da strada, un rischio sociale. Trovato il denaro, il tossicodipendente, si trasforma in un semplice malato, il più delle volte solo di nostalgia per quello che avrebbe potuto essere altrimenti la sua vita. E la nostalgia non si cura con metadone e manganello, ma con il dialogo e la disponibilità ad ascoltare e a comprendere. Con il coraggio di affrontare i criminali dello spaccio e batterli sul loro stesso terreno, quello del denaro. A farlo non dovrebbero essere solo i cittadinim che sarebbero sconfitti in partenza. A farlo sarebbe lo Stato e tutto il suo apparato.

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