7 Agosto
FUSIONE TELEKOM-TIM ( Truffa?) Tanto per non perderci in inutili giri di parole, fatemi subito dire che, l'intera operazione, prima ancora di rispondere a necessità di strategia industriale (integrazione fisso-mobile), risponde a ben più banali necessità finanziarie dell'azionista di controllo (la GPI di Marco Tronchetti Provera), che sta cercando di rimediare ad un clamoroso errore: l'acquisizione, tramite Olimpia, del gruppo Telecom, a prezzi da bidone (per l'acquirente). Quest'errore è stato fatto pagare, nella precedente fusione Olivetti-Telecom, ai piccoli azionisti di Telecom; e, adesso, in quest'altra fusione "formato pacco", ai piccoli azionisti di Tim. Andiamo per ordine: allineati e coperti e, vediamo (per cominciare) la struttura del "gruppo di comando". Gpi (di Marco Tronchetti Provera) controlla il 57.6% di Camfin, la quale controlla il 26.9% di Pirelli, che controlla il 50.4% di Olimpia, la quale controlla il 17.0% di Telecom che, a sua volta, controlla il 56.1% di Tim. Con quanti denari, la Gpi (di Marco Tronchetti Provera) controlla la Telecom? La capitalizzazione di Telecom Italia, venerdì scorso, era di 30.6 miliardi di euro e, dunque, Olimpia ne possedeva 5.2 (il 17% di 30.6), Pirelli 2.62 (il 50.4% di 5.2), Camfin 0.70 (il 26.9% di 2.62) e, finalmente, Gpi 0.40 (il 57.6% di 0.70). In pratica: con 0.40 miliardi di euro, pari all'1.33% (0.40 / 30.6) del capitale ordinario di Telecom Italia, la Gpi del dott. Marco Tronchetti Provera, controlla uno dei colossi telefonici del pianeta terra. Ma che cazzo di borsa è quella che consente di controllare le aziende quotate, con solo l'1.33% del capitale? Questi erano i privilegi accordati ai nobili aristocratici prima della rivoluzione francese. Perché hanno assunto quel debito gigantesco? continua su: http://www.codiceaperto.org/forum/viewtopic.php?t=16783