3 Novembre
"Sono molto rattristato da quanto ascolto e vedo dalle notizie di attualità. Adesso è subentrato il conflitto tra Israele e Hamas che ha oscurato quello tra Russia e Ucraina, mentre del Sudan è da tempo che non se ne parla, ma sono ormai 6 mesi che questo conflitto sta andando avanti e poi... non posso non ricordare la situazione nel Sahel in cui sono stato come missionario per 11 anni e 2 anni come ostaggio". A parlare così è Pier Luigi Maccalli, missionario della Società delle Missioni Africane che fu liberato nell'ottobre di 3 anni fa. Poi prosegue la litania delle guerre con quanto accade tra Armenia e Azerbaijan nella regione del Karabakh "Sono davvero tante le immagini e le notizie di guerre e di violenze che ascolto e che mi addolorano profondamente. Io prendo posizione per tutte le vittime di tanta insensata disumanità. Mi amareggia anche tanta 'vetrina' offerta nei media alle parole armate dei diretti interessati. Fin tanto che non si disarmano le parole è impensabile disarmare le mani che sono pronte solo a sparare e sganciare bombe." Da tempo p. Maccalli percorre in lungo e largo la penisola raccontando la sua sofferta condizione di vita precaria da prigioniero e aggiungendo sempre: "Oggi testimonio che la pace passa dalla porta stretta del perdono. Ho perdonato e sono in pace." (cfr. Agenzia Fides)