26 Giugno
di Laura Tussi
È il momento che il pacifismo sia una forza innovativa in Parlamento. È sempre più necessario muoverci e mobilitarci come popolo pacifista e comunista contro la guerra. In questo momento è necessaria l'unione di queste istituzioni: i partiti comunisti e i movimenti pacifisti.
Ma dove sono i pacifisti? Cosa significa pace?
Le problematiche inerenti la pace.
La prevenzione della violenza contro gli LGBTQ, contro tutti i più fragili della terra. La pace risolverebbe i flussi migratori, le migrazioni forzate. Dal concetto di pace e affermando i contesti della pace si declina un mondo migliore.
La pace non è solo assenza di guerra
Pacifismo come forza politica strutturata e organizzata in Parlamento.
Una forza politica pacifista per avere una speranza di successo elettorale non deve solo lanciare slogan e comparire solo quando scoppia una guerra vera e propria. Ma il popolo pacifista se è capace di mobilitare persone deve trattare di tutti i problemi e di tutte le questioni sociali. Al centro deve essere sempre il significato di pace e la proposta pacifista su tutte le questioni attuali irrisolte.
Evitare le formule pleonastiche.
Ad esempio affermare sempre che noi siamo i pacifisti perché siamo contro la guerra è solo un sillogismo, una formula pleonastica, che non porta a risultati. Vi è la possibilità che il pacifismo diventi una forza politica organizzata per entrare e contare nel parlamento italiano e europeo? Un esperimento politico pacifista se viene proposto nelle politiche del 2023 e se in Italia funziona e riscuote credibilità, sarà possibile ripeterlo con le elezioni politiche del 2024 in Europa.
Il pacifismo può contrastare il capitalismo e il neoliberismo ed è un valore talmente vasto che dovrebbe accomunare tutti i paesi, soprattutto quelli sotto il controllo della Nato.
* saggista e attivista pacifista