11 Luglio
Chissà che fine ha fatto il nostro meraviglioso pianista tra le macerie Aeham Ahmad...Tre anni fa, lui palestinese nato nel 1988, viveva nel campo profughi di Mukhayyam al-Yarmouk alla periferia di Damasco, in Siria. "All'inizio dell'assedio volevo rinunciare alla musica, restare neutrale nel conflitto siriano. Vendevo falafel, e tenevo la musica chiusa nel cuore. Ma dopo sei mesi, non riuscivo più a contenerla: era più forte di me. Perciò ho ripreso il mio piano, l'ho fissato sul carretto dello zio ortolano, e ho cominciato a trasportarlo fra i quartieri più deprimenti per ridare speranza" Oggi vive nella cittadina tedesca di Wiesbaden, è un rifugiato politico: "in Germania trova rifugio in un vecchio motel abbandonato, dove c'è un pianoforte. Ricomincia a fare ciò che faceva a Yarmuk, suona e canta per i bambini sballottati dall'esilio. Riprende a suonare, inizia a fare concerti e riceve un premio per il suo impegno a favore dei diritti umani. Realizza anche un disco (che uscirà a breve), incontra Angela Merkel, Martha Argerich, conquista il premio Beethoven. I giornali internazionali fanno a gara per intervistarlo..."
La Rai, con Porta a Porta, ne ha riparlato a giugno scorso. Il "pianista di Yarmouk" è stato anche da noi in Italia, come al teatro Palamostre di Udine, qui l'intervista.
Video straordinari, come la sua giovane vita e storia.Bisogna crederci nel bene della cultura e credere nella forza dell' Umanità.
Doriana Goracci
foto e video imperdibili su http://www.agoravox.it/Siria-Aeham-Ahmad-il-pianista-di.html