3 Novembre
di Associazione nazionale Nuova Colombia
Lo scorso 26 ottobre l'avvocato economista Fernando Carrillo è stato eletto dal Senato colombiano per sostituire alla guida della Procura Generale della Repubblica il fascista e opusdeista Alejandro Ordoñez, la cui fraudolenta rielezione era stata annullata -con colpevole ritardo- dal Consiglio di Stato all'inizio di settembre.
Già ministro degli Interni di Santos ed ambasciatore in Spagna, da giovane ministro della Giustizia durante il governo Gaviria, fu accusato di complicità con la fuga di Pablo Escobar dal carcere "La Cattedrale" nel 1992. Alcuni documenti relazionano inoltre Carillo con altri boss del narcotraffico come Pastor Perafán , capo del cartello di Bogotá e del Cauca negli anni '90.
Allontanato dalla politica per un decennio, è stato ripescato da Santos per ricoprire una carica delicata ed importante senza avere la benché minima dignità etica e politica per farlo.
Personaggio tutt'altro che sgradito a Uribe (fra narcos si intendono), rappresenta un riuscito tentativo di ricompattamento delle due componenti dell'oligarchia, a riprova del fatto che i "bisticci" interoligarchici devono ricomporsi per garantire la tutela dei privilegi di classe.
Trattasi altresì dell'ennesima dimostrazione del fatto che la "pace" che l'oligarchia ha in mente per la Colombia è una trappola mortale per smantellare la guerriglia, applicare una leggera cosmesi al marciume istituzionale e consolidare -come la recente riforma tributaria dimostra- una dittatura de facto del capitale finanziario e del latifondismo estrattivista.