25 Ottobre
di Associazione nazionale Nuova Colombia
La Corte Suprema di Giustizia colombiana ha rinviato a giudizio Santiago Uribe, fratello del narco ex presidente Álvaro Uribe Vélez, con l'accusa di concorso a delinquere aggravato e omicidio aggravato, nell'ambito dell'inchiesta relativa al gruppo paramilitare dei "Dodici Apostoli" e dell'omicidio di Camilo Barrientos Durán.
A metà degli anni '90 Santiago Uribe aveva fondato e diretto il gruppo paramilitare antioqueño, con l'intento di "eliminare" presunti collaboratori della guerriglia (leggasi oppositori politici e difensori dei diritti umani) nella regione, di lì a breve governata dal fratello (già sindaco di Medellín).
L'omicidio di Camilo Barrientos fu organizzato nel 1994 dai paramilitari di Uribe con la complicità di ufficiali e agenti di polizia, nell'ambito della strategia della cosiddetta "pulizia sociale", vale a dire il sistematico sterminio -in ambito principalmente urbano- di soggetti sociali marginalizzati ed in chiave controinsorgente.
Anche se i crimini del clan Uribe vengono finalmente perseguiti, il terrorismo di Stato in Colombia non si arresta; e le pratiche di omicidi selettivi continuano imperterrite in tutto il paese, nonostante le liturgie di pace del governo Santos.