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14 Luglio 2016 11:49

MOBILITAZIONE POLITICA DELLE FARC PROVOCA DELIRI ALLA DESTRA OLTRANZISTA COLOMBIANA

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di Associazione nazionale Nuova Colombia

Agli ormai consueti deliri via twitter del narco ex presidente Uribe, si aggiungono sempre più frequenti le farneticazioni del procuratore Ordoñez. Quest'ultimo si è inventato di sana pianta che alcuni fronti tra i quali il 57 delle FARC-EP sarebbero contrari a quanto pattuito a L'Avana. In realtà solo alcuni singoli elementi appartenenti a una differente unità (Fronte I), si erano manifestati in tal senso, situazione che viene gestita internamente dalle FARC. Il Comandante del Fronte 57, Olmedo Ruiz, ha smentito il chiacchiericcio e le false denunce con un video ad hoc. Peraltro i Fronti 57 e 36 operanti nel Blocco Efraín Guzmán delle FARC (nordovest della Colombia) sono impegnati in prima linea in due tra i più significativi progetti pilota avviati nel paese, di comune accordo con il governo. Uno di essi, ricalcando una vecchia proposta del Comandante Marulanda, individua nella sostituzione volontaria e concertata con le comunità contadine delle coltivazioni di foglia di coca con prodotti alimentari, la via maestra per ridurre l'impatto del narcotraffico nella società. Ovviamente nell'ambito di uno sviluppo integrale del territorio che contempli una forte spesa sociale in modo da costituire una alternativa di vita sostenibile per le popolazioni rurali finora escluse.
In questo modo si rende evidente ancora una volta che le FARC non hanno mai avuto nulla a che spartire col narcotraffico, ma hanno solo protetto dal terrorismo di Stato le comunità rurali nel cui grembo si sono formate. Risulta anche chiaro come le FARC abbiano sempre mantenuto la propria vocazione politica di partito, nonostante siano state da sempre costrette alla clandestinità. Ora che sembra si possano aprire, grazie ai dialoghi dell'Avana, quegli spazi democratici a lungo negati dallo Stato oligarchico, le FARC si apprestano a mobilitare tutto il proprio potenziale e le proprie strutture per proseguire la loro lotta sul terreno della politica aperta.
È contro questa prospettiva che chi vive di guerra ed esclusione popolare indirizza i propri attacchi, temendo di perdere privilegi e rendite.
La pace con giustizia sociale andrà costruita dal popolo colombiano combinando mobilitazioni democratiche, lotta di piazza e resistenza antimperialista.

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