11 Luglio
di Associazione nazionale Nuova Colombia
In un'intervista rilasciata al quotidiano "El Tiempo", e pubblicata il 3 luglio scorso, Bernie Aronson, inviato speciale degli Stati Uniti al Tavolo dei Dialoghi dell'Avana, ha dichiarato di essere "convinto che la guerra sia conclusa, e che quanto accordato sia irreversibile".
Aronson conferma il consenso statunitense rispetto agli accordi siglati, nonché la volontà di escludere le FARC dalla lista delle organizzazioni terroriste.
In merito alla possibilità per le FARC di ottenere seggi al Congresso colombiano in automatico, Aronson chiarisce che l'organizzazione rivoluzionaria aveva già rappresentanti alla Camera e senatori eletti fra le fila dell'Unión Patriótica, con seggi perduti dopo il loro assassinio, e che riconsegnarli equivarrebbe ad una forma di risarcimento.
Infine, alla domanda se Simón Trinidad (guerrigliero ingiustamente recluso nelle carceri USA) possa essere liberato come richiesto dalle FARC, l'ex Sottosegretario di Stato statunitense risponde che non esiste alcuna discussione in merito a questa liberazione. Affermazione, quest'ultima, piuttosto poco credibile, a differenza delle altre, giacché per l'insorgenza Simón fa parte della propria Delegazione di Pace, e il suo rilascio sembra una conditio sine qua non per il raggiungimento dell'accordo definitivo; esattamente come avvenuto per la sua illecita incarcerazione, la liberazione di Simón Trinidad passa per una scelta dettata da volontà politica, e non per in iter di semplici steccati giudiziari.
Nonostante le belle parole di Aronson, nel complesso, va ribadito che per gli USA l'obiettivo primario resta quello di smobilitare il movimento guerrigliero colombiano, al fine di consentire alle multinazionali a stelle e strisce di depredare il territorio e le risorse del paese andino-amazzonico senza intralcio. Alla volontà di pace dell'imperialismo, per antonomasia, non è lecito credere.