4 Marzo
di Associazione nazionale Nuova Colombia
Il 29 febbraio scorso agenti della Procura Generale hanno arrestato a Medellín Santiago Uribe, fratello dell'ex presidente Álvaro Uribe Vélez e indagato per appartenenza al gruppo paramilitare dei "Dodici Apostoli", attivo principalmente a Yarumal, nel dipartimento di Antioquia.
Le accuse contestate sono di concorso a delinquere aggravato e omicidio aggravato, e sono corroborate da testimonianze di ex poliziotti che lo individuano come uno dei leader della suddetta banda paramilitare, dedita alla "pulizia sociale" e finanziata da latifondisti e commercianti.
Sembra che il castello di impunità che ha salvato finora il narco ex presidente Uribe, rappresentante della parte dell'oligarchia più ostile ai Dialoghi di pace dell'Avana, stia crollando pezzo dopo pezzo; sono innumerevoli le indagini e denunce su di lui ed i suoi sodali.
E mentre Santiago assaggia la permanenza dietro le sbarre, Uribe teme per il suo immediato futuro, considerando che l'accordo sulla Giurisdizione di Pace prevede esplicitamente la possibilità di indagare su crimini di lesa umanità commessi da chiunque, soggetti statali e non, armati e non, compresi ex presidenti.