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25 Novembre 2014 10:47

La violenza sulle donne non è cieca

463 visualizzazioni - 1 commento

di Tonio Dell'Olio


Sono tendenzialmente poco incline a credere allo "scatto d'ira", al "colpo di testa", alla "violenza cieca" quando le cronache raccontano di donne rimaste vittime dei loro uomini. Credo piuttosto che si tratti dell'ultimo atto di un esercizio quotidiano che arriva da molto lontano. Perché è un addestramento che si è nutrito per anni e anni di stereotipi, di luoghi comuni e di immagini che hanno forgiato a violenza la coscienza degli uomini e a sottomissione, giustificazione, tolleranza quelle delle donne. Microdosi di pubblicità malata propinata regolarmente nel corso di una sola giornata, modelli che ancora alimentano la fantasia dell'uomo cacciatore che cerca la donna-preda, il corpo femminile associato a prodotti di consumo, l'immaginario della donna come proprietà... Fino a quando non riusciremo a scrollarci di dosso tutto questo, continueremo a piangere sulla cronaca feriale che ci sbatte in faccia volti tumefatti e funerali di paese tra facce esterrefatte. Insomma il veleno della violenza si consuma in un attimo o nel percorso di un calvario ma si forma nelle vene del corpo degli uomini nel corso del tempo. Di una vita. Troppo spesso a prezzo di una vita. Se una giornata contro la violenza serve, è perché tutti assumano l'impegno e la responsabilità di fare qualcosa, di cambiare, di dare vita non a iniziative ma a un'altra quotidianità.




http://www.mosaicodipace.it/mosaico/a/41005.html

COMMENTI

25 Novembre 2014 23:43

Stamattina 25 novembre Giornata internazionale contro la violenza alle donne, leggo dalla cronaca locale del viterbese, dove risiedo,  e sono fatti  non solo cifre:
"Si celebra oggi, 25 novembre, la Giornata Internazionale sull'eliminazione della violenza contro le donne. Un tema quanto mai attuale specie nella Tuscia dopo l'ultimo femminicidio che si è consumato appena quindici giorni fa a Sutri. Il terzo nel giro di tredici mesi. Un dato allarmante che pone la Tuscia sopra la media nazionale per questo tipo di delitti ormai quasi all'ordine del giorno in Italia. E non è un'iperbole, dal momento che nel 2013 salgono a 179 le donne uccise in Italia, praticamente una vittima ogni due giorni. Rispetto alle 157 del 2012, le donne ammazzate sono aumentate del 14%. A rilevarlo è l'Eures nel secondo rapporto sul femminicidio in Italia, che elenca le statistiche degli omicidi volontari in cui le vittime sono donne. Con questi numeri, il 2013 ha la più elevata percentuale di donne tra le vittime di omicidio mai registrata in Italia.Per 10 anni quasi la metà dei femminicidi è avvenuto al Nord, dal 2013 c'è invece stata un'inversione di tendenza sotto il profilo territoriale, divenendo il Sud l'area a più alto rischio. Dal rapporto Eures risulta anche un raddoppio delle vittime al Centro Italia, dalle 22 nel 2012 a 44. Il Lazio, infatti, insieme alla Campania, con 20 donne uccise presenta nel 2013 il più alto numero di femminicidi tra le regioni italiane, seguite da Lombardia (19) e Puglia (15). Il 66,4% delle vittime dei femminicidi in ambito familiare, hanno trovato la morte per mano del coniuge, del partner o dell'ex partner; la maggior parte per mano del marito o convivente (55, pari al 45,1%). Nella Tuscia i tre femminicidi sono avvenuti proprio per mano dei conviventi e tutti, subito dopo aver ucciso le loro compagne hanno confessato alle forze dell'ordine. La notte del 12 ottobre 2013 a Barbarano Romano Antonio Matuozzo, 66 anni, napoletano, ex parrucchiere, pensionato, assassinò la compagna Anna Maria Cultrera, 61enne mentre dormiva con un coltello; il 23 settembre scorso è stata la volta di Elena Spingu, 40 anni, romena, residente a Canino. Ancora una volta a uccidere fu il compagno, Gheorghe Sofian Dimitri, 40 anni, anch'egli romeno; ancora una volta con un coltello da cucina; infine, l'11 novembre scorso la morte di Brunilda Hoxa, 31enne residente a Sutri. Uccisa brutalmente dal compagno, Agaj Asilan, 53 anni, con diversi fendenti. E anche in questo caso l'assassino ha raccontato tutto agli inquirenti."
Non è una Giornata ma lotta di donne e uomini, 365 giorni su 365, insieme.
http://www.reset-italia.net/2014/11/25/25-novembre-violentate-ammazzate

Doriana Goracci

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