153 utenti


Libri.itIL CIMITERO DELLE PAROLE DOLCILA SIRENETTAKINTSUGITILÙ BLU NON VUOLE PIÙ IL CIUCCIOBIANCO E NERO
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

4 Marzo 2014 08:55

Addio a Lodi, il maestro disarmato

539 visualizzazioni - 0 commenti

di Tonio Dell'Olio


Tra le riflessioni apparse in memoria di Mario Lodi mi piace riproporre quella apparsa su La Stampa. Ci aiuta a riflettere sulla missione degli educatori.

di Marco Belpoliti in "La Stampa" del 3 marzo 2014



Un profeta disarmato, questo e? stato Mario Lodi, maestro elementare a Vho di Piadena. Come Danilo Dolci a Partinico, don Milani a Barbiana, Franco Basaglia a Trieste, e? stato uno di quegli uomini che hanno dedicato la vita a un'unica missione: fare migliori gli italiani. Piu? maschi che donne, in verita?, con l'eccezione di Maria Montessori, pedagogista come Lodi. Fatta l'Italia, bisognava fare gli italiani, secondo il detto cavouriano, anche se ciascuno di questi educatori aveva un'idea tutta sua della crescita morale e sociale del Paese. Lodi, antifascista, e? stato un militante di base, e dell'adesione al proprio luogo natio ha fatto una forza straordinaria, nella convinzione che, come s'intitola il suo primo libro, C'e? speranza se questo accade a Vho. Da un luogo sconosciuto del Cremonese poteva venire un esempio diretto di scuola elementare, che sperimenta un modo diverso di stare insieme tra maestro e allievi, tra i ragazzi stessi, nella cultura. Un modo per educare, e educarsi, in una forma di «scuola attiva». Nel clima postbellico, nel 1946, ci furono molte iniziative partite dal basso, dalle scuole rurali e dai doposcuola delle periferie, per ripensare il sistema scolastico dopo venti anni di conformismo e autoritarismo. Mentre Lodi assumeva l'incarico di maestro elementare nel suo paese, a Reggio Emilia Loris Malaguzzi, iniziava a rifondare la scuola materna, partendo da una carriola e da un mucchio di mattoni. Provinciali ma con un afflato internazionale, collegati ai movimenti pedagogici che andavano costituendosi alla fine degli anni 40 e l'inizio dei 50. L'educazione, come i diritti dei bambini, sembro? a Lodi uno spazio aperto entro cui sperimentare, fondandosi sull'osservazione e sulla ricerca continua. 92 anni di liberta? mentale e disponibilita? agli altri, parlando, scrivendo, ascoltando, rispondendo a tutti, per lettera o a voce.


http://www.mosaicodipace.it/mosaico/a/39842.html

COMMENTA