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5 Marzo 2013 21:50

WANGARI MAATHAI vola un Colibrì non solo l? 8 marzo

563 visualizzazioni - 0 commenti

di Doriana Goracci

Mi è arrivato un invito, lo condivido, anche perchè possa essere conosciuta da più persone una donna splendida:  WANGARI MAATHAI. Wangari Maathai è stata la prima donna africana a vincere il Premio Nobel per la Pace.  Era nata a Ihithe il 1º aprile del 1940 ed è morta a Nairobi il 25 settembre 2011: la donna che sussurrava ai potenti…”Molte persone ritengono Maathai una ambientalista, una donna che piantava alberi. In realtà, il suo attivismo ambientalista era parte di un approccio olistico per dare potere alle donne, sostenendo la democrazia e proteggendo la terra. Era la principale ambientalista e difensore dei diritti delle donne in Kenya. Affermava che le donne hanno una connessione unica con l’ambiente e che le violazioni dei diritti umani delle donne accentuano il degrado ambientale.In tutta l’Africa, come in molta parte del mondo, le donne sono responsabili della coltura dei campi, decidendo cosa piantare, coltivando i raccolti e raccogliendo il cibo. Sono le prime ad accorgersi dei danni ambientali che deteriorano la produzione agricola. Se il pozzo si prosciuga, le donne sono le più interessate a cercare nuove fonti di acqua e sono loro che devono camminare più lontano per raccoglierla. Come madri, le donne sono le prime a sapere quando il cibo con cui nutrono i loro figli è inquinato da sostanze inquinanti o impurità, perché lo vedono nelle lacrime dei loro figli e lo sentono nelle grida dei loro bambini.Per questo Maathai ha fondato il Green Belt Movement. Durante l’Earth Day 1977, ha lanciato da sola una campagna per rimboschire il Kenya. Sperava così di bloccare l’erosione del suolo e di fornire una fonte di legname per le case e di legna per cucinare. Ha distribuito pianticelle alle donne rurali e ha ideato un sistema di incentivi per ogni pianta che sopravviveva. Ha incoraggiato i contadini, di cui il 70% donne, a piantate delle green belts (cinture verdi) di protezione per bloccare l’erosione del suolo, fornire ombra, ed essere una fonte di legname e combustibile. Il Green Belt Movement ha piantato più di 30 milioni di alberi in Africa, aiutando 900 mila donne. È si è poi esteso in tutto il mondo, dall’Africa, agli Stati Uniti, ad Haiti e oltre. Era un concetto semplice ed ebbe un successo enorme…”
Grazie per chi inoltra e diffonde il suo impegno, che non morirà mai. Vola colibrì…farò il meglio che posso!

Doriana Goracci

VIDEO E FOTO SU 
http://www.reset-italia.net/2013/03/05/wangari-maathai-8-marzo/#.UTZC8hlJdFQ

L’associazione A Sud in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne e con il sostegno della Commissione delle Elette del Comune di Roma presenta:
PREMIO DONNE, PACE E AMBIENTE
WANGARI MAATHAI
“La pace nel mondo dipende dalla difesa dell’ambiente”
W. Maathai
2° edizione 6 MARZO 2013 h. 18.00 c/o CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE Sala Tosi Via della Lungara n° 19 ROMA
5 attiviste italiane riceveranno i premi ACQUA, FUOCO, TERRA, ARIA E ANIMALI
Verrà consegnato inoltre il PREMIO SPECIALE “Contro ogni violenza sulle donne”
PREMIO DONNE, PACE E AMBIENTE
L’associazione A Sud, in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne e con il sostegno della Commissione delle Elette del Comune di Roma, promuove quest’anno la seconda edizione del PREMIO DONNE, PACE E AMBIENTE WANGARI MAATHAI. Durante l’iniziativa che si terrà il prossimo 6 marzo, presso la sede della Casa Internazionale delle Donne a Roma, Monica Cirinnà – Presidente della Commissione delle Elette – consegnerà un riconoscimento per il loro impegno civile e politico a cinque attiviste italiane che lottano per la difesa dei diritti dei cittadini, dei territori e degli animali. Sarà inoltre consegnato in questa occasione il Premio Speciale “Contro ogni violenza sulle donne”. Nel contesto attuale risulta sempre più urgente incrociare i temi della pace e della solidarietà con quelli dei diritti di genere e ambientali. Parlare di ambiente e di impatti di disastri ambientali oggi vuol dire parlare di donne, le prime vittime dei conflitti ambientali ma anche sempre più spesso le prime leader di proteste in difesa dei territori e dei diritti. Ci sono donne che possono essere considerate eroine al pari dei grandi eroi del passato. Una di esse, a cui è dedicato il premio, è senz’altro Wangari Muta Maathai, prima donna africana a ricevere il Nobel per la Pace nel 2004, che dichiarò al momento della premiazione : «Non ci può essere pace senza sviluppo sostenibile e non ci può essere sviluppo senza uno sfruttamento sostenibile dell’ambiente. La protezione dell’ecosistema deve essere considerata un mezzo per garantire la pace, in Paesi dove la scarsità delle risorse genera inevitabilmente instabilità politiche e sociali». Wangari Maathai, deceduta il 25 settembre 2011 a Nairobi, Kenya, ha lottato per più di 30 anni in difesa dell’ambiente e dei diritti delle donne ed ha contribuito in maniera significativa alla democratizzazione della sua nazione.A ridosso della celebrazione dell’8 marzo, il premio ha l’obiettivo di testimoniare e dare un riconoscimento istituzionale alle donne italiane impegnate nelle battaglie in difesa della pace, dei diritti di genere e dell’ambiente.
Info e contatti:
www.asud.net
+39 345 1017232
giuliadakli@asud.net
Wangari Muta Maathai (Ihithe, 1º aprile 1940 – Nairobi, 25 settembre 2011) è stata un’ambientalista, attivista politica e biologa keniota.Nel 2004 è diventata la prima donna africana ad aver ricevuto il Premio Nobel per la Pace per «il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace». È stata membro del parlamento keniota e Assistente Ministro per l’Ambiente e le Risorse Naturali nel governo del presidente Mwai Kibaki, fra il gennaio 2003 e il novembre 2005. Appartiene all’etnia kikuyu.Fu la prima donna centrafricana a laurearsi, nel 1966 in biologia, presso l’Università di Pittsburgh, dove aveva potuto recarsi grazie al programma “Ponte aereo Kennedy” (che forniva una borsa di studio ai migliori studenti africani) e dove lavorò dallo stesso 1966 presso la facoltà di Biologia, dipartimento di zoologia.
Nel 1976 si iscrisse nel Consiglio nazionale delle donne del Kenya, assumendone la presidenza nel 1981, che mantenne fino al 1987, anno in cui abbandonò l’associazione.
Attivista e fondatrice del Green Belt Movement, intraprese negli anni novanta una forte campagna di sensibilizzazione verso i problemi della natura e del disboscamento in particolare. Green Belt Movement, fondato nel 1977, nacque come organizzazione non governativa: per suo tramite sono state piantate oltre 40 milioni di alberi in Kenya per combattere l’erosione.
Nel 2004 ha affermato che, a suo parere, l’HIV è un virus creato in laboratorio “per sterminare i neri” Il 10 febbraio 2006 ha partecipato alla Cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006, portando per la prima volta nella storia la bandiera olimpica insieme ad altre sette celebri donne. Ha anche partecipato al congresso internazionale Foederatio Pueri Cantores come rappresentante del Kenya.Malata di tumore da lungo tempo, è scomparsa nel settembre 2011 all’età di 71 anni.

 

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