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1 Gennaio 2013 21:54

GRAZIE UMANO PRESIDENTE

1124 visualizzazioni - 3 commenti

di Doriana Goracci

Non è il mio presidente, Josè Mujica, ma  dell’Uruguay. Facciamo che lo sia, il nostro presidente, per quel “miglior discorso del mondo”  che fece a giugno del 2012.  Merita ascoltarlo, con attenzione.

“José Alberto “Pepe” Mujica Cordano (Montevideo, 20 maggio 1935) è un politico uruguaiano, conosciuto pubblicamente come Pepe Mujica, Senatore della Repubblica e Presidente.Il suo mandato è iniziato il 1º marzo 2010.Con un passato da guerrigliero ai tempi della dittatura, è stato eletto come deputato, senatore ed infine tra il 2005 ed il 2008 ha ricoperto la carica di ministro “de Ganadería, Agricultura y Pesca”. È stato il leader della corrente del Movimento di Partecipazione Popolare, settore maggioritario del Frente Amplio fino alle sue dimissioni avvenute il 24 maggio 2009. Il 30 novembre 2009 ha vinto le elezioni presidenziali, battendo al ballottaggio Luis Alberto Lacalle. Dal 2005 è sposato con la senatrice leader storico del MPP Lucia Topolansky a seguito di una lunga convivenza. Mujica riceve,dallo stato Uruguaiano,un salario di circa 12.500$ dollari al mese per il suo lavoro alla guida del paese,ma dona circa il 90% del suo stipendio per le ONG (Organizzazioni non governamentali senza fini lucrativi) e persone bisognose. La sua automobile è un “Maggiolino” degli anni 70.Vive in una piccola fattoria nella periferia di Montevideo.Il resto del suo stipendio è circa di 2.500$ dollari,in una intervista il presidente “Pepe”, nome con il quale è conosciuto popolarmente, ha detto:”Questi soldi mi devono bastare perché ci sono molti Uruguaiani che vivono con molto meno!”
E’ stato detto di lui: “Non possiede un conto in banca, né tantomeno ha una carta di credito nel suo portafoglio. Vive con poco più che 20mila pesos al mese (800 euro) e non ha bisogno di una scorta, benché José Alberto “Pepe” MujicaCordano, classe 1934, ricopra da due anni l’alta carica di presidente della Repubblica dell’Uruguay. Non è un alieno o un ricco ed eccentrico miliardario prestato alla politica. E non è nemmeno un esibizionista, Mujica, che poco reclamizza la sua austera condotta. È soltanto un esempio di buona politica che viene dal Sudamerica. Ogni mese dei 250mila pesos (circa 10 mila euro) del suo stipendio da Capo di Stato, Mujica trattiene per sé soltanto quegli 800 euro che in Uruguay equivalgono allo stipendio di un impiegato bancario. Il resto, il 90% dei suoi emolumenti, è devoluto al Fondo Raúl Sendic, un’istituzione che aiuta lo sviluppo delle zone più povere dell’Uruguay attraverso la costruzione di abitazioni con acqua e luce. Anche per questo e non solo per i suoi trascorsi, Pepe, come ama farsi chiamare dai premier stranieri in visita fino al fattorino, è amato e rispettato tanto quanto il nostro ex presidente Sandro Pertini con cui condivide il fatto di essere stato arrestato e imprigionato.” 
Mujica è stato in carcere per circa 15 anni,  di cui 13 nel penitenziario di Punta Carretas.
Nel mentre apprendiamo dall’ Ansa, ben altre notizie di marchio italiano dall’ Uruguay: E’ di ”venticinquemila euro e 17 gioielli”, per un valore stimato in 3,5 milioni di euro, il bottino di un furto messo a segno in una villa in Uruguay dove si trovavano a cena nove persone, tra le quali – precisa la stampa locale – Lapo Elkann e una donna kazaka di 32 anni.Il furto – affermano i media, che citano la polizia – e’ avvenuto ”nella notte tra sabato e domenica” in una localita’ vicino Punta del Este, tra i luoghi di villeggiatura piu’ esclusivi del Sudamerica, ed e’ stato poi denunciato. ”Oltre ai 25 mila euro, sono stati portati via orologi, braccialetti e anelli, valutati in circa 3,5 milioni di euro”, aggiunge la stampa. I ladri – viene precisato – sono entrati nella villa mentre era in corso una cena alla quale erano tra gli altri presenti ”l’imprenditore italiano e una donna 32/enne del Kazakistan, la quale al suo arrivo aveva collocato dei gioielli in un cofano incastrato nel muro di una delle stanze”. La stessa donna ”ha poi dichiarato di aver notato che personale di servizio della villa l’aveva visto” mentre collocava i gioielli in cassaforte, aggiunge la stampa, precisando che a coordinare l’indagine e’ il capo della polizia di Maldonado, Juan Balbis.
Buone giornate con chi, malgrado tutto, resta umano.
Doriana Goracci
 
Mi faccio questa domanda: che cosa succederebbe al pianeta se gli indú in proporzione avessero la stessa quantità di auto per famiglia che hanno i tedeschi? Quanto ossigeno resterebbe per poter respirare? Piú chiaramente: possiede il Mondo oggi gli elementi materiali per rendere possibile che 7 o 8 miliardi di persone possano sostenere lo stesso grado di consumo e sperpero che hanno le piú opulente societá occidentali? Sará possibile tutto ció?
O dovremmo sostenere un giorno, un altro tipo di discussione? Perché abbiamo creato questa civilizzazione nella quale stiamo: figlia del mercato, figlia della competizione e che ha portato un progresso materiale portentoso ed esplosivo. Ma l’economia di mercato ha creato societá di mercato. E ci ha rifilato questa globalizzazione, che significa guardare in tutto il pianeta.
Stiamo governando la globalizzazione o la globalizzazione ci governa? É possibile parlare di solidarietá e dello stare tutti insieme in una economía basata sulla competizione spietata? Fino a dove arriva la nostra fraternità?
Non dico queste cose per negare l’importanza di quest’evento. Ma al contrario: la sfida che abbiamo davanti é di una magnitudine di carattere colossale e la grande crisi non é ecológica, é politica!
L’uomo non governa oggi le forze che ha sprigionato, ma queste forze governano l’uomo … e la vita!
Perché non veniamo alla luce per svilupparci solamente, cosí, in generale.
Veniamo alla luce per essere felici. Perché la vita é corta e se ne va via rapidamente. E nessun bene vale come la vita, questo é elementare. Ma se la vita mi scappa via, lavorando e lavorando per consumare un plus e la societá di consumo é il motore, perché, in definitiva, se si paralizza il consumo, si ferma l’economia, e se si ferma l’economia, appare il fantasma del ristagno per ognuno di noi. Ma questo iper consumo é lo stesso che sta aggredendo il pianeta.
Peró loro devono generare questo iper consumo, producono le cose che durano poco, perché devono vendere tanto. Una lampadina elettrica, quindi, non puó durare piú di 1000 ore accesa. Peró esistono lampadine che possono durare 100mila ore accese!
Ma questo non si puó fare perché il problema é il mercato, perché dobbiamo lavorare e dobbiamo sostenere una civilizzazione dell’usa e getta, e cosí rimaniamo in un circolo vizioso.
Questi sono problemi di carattere político che ci stanno indicando che é ora di cominciare a lottare per un’altra cultura.
Non si tratta di immaginarci il ritorno all’epoca dell’uomo delle caverne, né di avere un monumento all’arretratezza. Peró non possiamo continuare, indefinitamente, governati dal mercato, dobbiamo cominciare a governare il mercato.
Per questo dico, nella mia umile maniera di pensare, che il problema che abbiamo davanti é di carattere político. I vecchi pensatori – Epicuro, Seneca o finanche gli Aymara – dicevano: “Povero non é colui che tiene poco, ma colui che necessita tanto e desidera ancora di piú e piú”.
Questa é una chiave di carattere culturale.
Quindi, saluteró volentieri lo sforzo e gli accordi che si fanno. E li sosterró, come governante.
So che alcune cose che sto dicendo, stridono. Ma dobbiamo capire che la crisi dell’acqua e dell’aggressione al medio ambiente non é la causa.
La causa é il modello di civilizzazione che abbiamo montato.
E quello che dobbiamo cambiare é la nostra forma di vivere!
Appartengo a un piccolo paese molto dotato di risorse naturali per vivere. Nel mio paese ci sono poco piú di 3 milioni di abitanti. Ma ci sono anche 13 milioni di vacche, delle migliori al mondo. E circa 8 o 10 milioni di meravigliose pecore. Il mio paese é un esportatore di cibo, di latticini, di carne. É una semipianura e quasi il 90% del suo territorio é sfruttabile.
I miei compagni lavoratori, lottarono tanto per le 8 ore di lavoro. E ora stanno ottenendo le 6 ore. Ma quello che lavora 6 ore, poi si cerca due lavori; pertanto, lavora piú di prima. Perché? Perché deve pagare una quantitá di rate: la moto, l’auto, e paga una quota e un’altra e un’altra e quando si vuole ricordare … é un vecchio reumatico – come me – al quale giá gli passó la vita davanti!
E allora uno si fa questa domanda: questo é il destino della vita umana?
Queste cose che dico sono molto elementari: lo sviluppo non puó essere contrario alla felicitá. Deve essere a favore della felicitá umana; dell’amore sulla Terra, delle relazioni umane, dell’attenzione ai figli, dell’avere amici, dell’avere il giusto, l’elementare.
Precisamente. Perché é questo il tesoro piú importante che abbiamo: la felicitá!
Quando lottiamo per il medio ambiente, dobbiamo ricordare che il primo elemento del medio ambiente si chiama felicitá umana!”

Josè Mujica

FOTO E VIDEO SU

http://www.reset-italia.net/2013/01/01/presidente-jose-mujica/#.UONIIrZJdFQ

COMMENTI

4 Gennaio 2013 12:55

caro amico Antonio... leggerò quello che mi consigli ma adesso sono su un progetto umanitario in favore di ki ha fame, e per davvero, in un povero paese africano ...

non sono gli uomini che possono cambiare il mondo (purtroppo è così) me le politiche rigorose, etiche e inflessibili basate sull'etica, egualitarismo e i diritti umani ... anche il miglior gatto... se gli dai l'opportunità di mangiarsi la tua carne per il pranzo, se ti volti te le ruba ... se lo scacci avrai pranzo assicurato ...

imporre la giustizia sociale ... il cancro se non lo puoi curare lo estirpi ...!

ciao

sauro dino

3 Gennaio 2013 21:45

Caro Dino ho letto il discorso del presidente e lo trovo incredibilmente bello con quella passione di uomo onesto che da speranza anche a chi l'ha persa e non per colpa del capitalismo, ma proprio per colpa di quel "comunismo" al quale tu ti appelli per salvare l'umanità e noi stessi.

Non vorrei dar consigli, ma uno me lo posso permettere: leggi "memorie di un rivoluzionario" di Victor Serge(ediz.integrale del testo originale a cura di Roberto Massari che è anche editore) e capirai cosa voglio dire.

antonio

antonio

3 Gennaio 2013 12:39

esatto!  merita leggere questo discorso e subito dopo dovremmo concretizzarlo ...quello che più conta per un essere umano nella sua breve vita é la FELICITA', ma sappiamo bene che è assolutamente DISONESTO essere felici quando si sa che 35.000 esseri umani ogni giorno muoino di fame (mentre altri uomini gettano caviale e carni prelibate ai loro cagnolini da compagnia), ci sono 75 milioni di bambini di strada nel mondo, 25 milioni di rifugiati lontani de casa... etc. etc. 

La soluzione? una sola, drastica e inflessibile: il COMUNISMO anche se imposto, senza se e senza ma ...il resto è solo cazzeggio da salotto ... nulla più.

"Il solo rigore che tollero è il rigore necessario affinché ogni rigore cessi di esistere ..." (Pablo Neruda)

sauro dino

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