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18 Dicembre 2012 16:51

Aveva quindici anni Hind Al-Barti

827 visualizzazioni - 0 commenti

di Doriana Goracci


La cronaca internazionale (non bastassero bombe attentati guerre  e droni) riporta anche questo: “Il presidente del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, Jean Zermatten, ha espresso il suo sgomento per l’esecuzione di una ragazza, Hind Al-Barti, che ha avuto luogo a Sana’a, Yemen, il 3 dicembre 2012.”
A me hanno insegnato che tutto il mondo è paese e di non avere paura di non fare silenzio.Yemen blues per un assassinio di stato
Doriana Goracci
video e foto su
http://www.reset-italia.net/2012/12/18/aveva-quindici-anni-hind-al-barti-yemen-blues-per-un-assassinio-di-stato/

YEMEN
COMITATO CRC:«MAI PIU’ ESECUZIONI CAPITALI»
Il presidente del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, Jean Zermatten, ha espresso il suo sgomento per l’esecuzione di una ragazza, Hind Al-Barti, che ha avuto luogo a Sana’a, Yemen, il 3 dicembre 2012.
«Secondo le informazioni che abbiamo ricevuto, Hind Al-Barti aveva circa 15 anni al momento del reato», ha detto il presidente del comitato. «La sua esecuzione è avvenuta in violazione dell’articolo 6 della Convenzione sui diritti del fanciullo che proclama il diritto naturale di ogni bambino alla vita, e dell’articolo 37 (a), che prevede che né la pena capitale né l’imprigionamento a vita senza possibilità di rilascio devono essere decretati per reati commessi da minori».«E’ deplorevole che questa esecuzione abbia avuto luogo nonostante le rassicurazioni che lo Yemen ha dato al Comitato nel giugno 2005, che la pena di morte, la tortura e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti verso persone che hanno commesso reato quando erano minori di 18 anni , fossero stati aboliti dal codice penale,” ha detto il presidente.
Secondo varie fonti, 14 giovani sono stati giustiziati tra il 2006 e il 2010. Il 18 gennaio 2012, un altro giovane che aveva commesso reato è stato condannato a morte. Queste esecuzioni sono anche una grave violazione dell’impegno assunto nel 2009 dal governo dello Yemen, nel quadro della procedura del Consiglio dei diritti umani conosciuta come Universal Periodic Review (UPR), per garantire la conformità agli obblighi dell’articolo 37 (a) della Convenzione sui diritti dell’infanzia. Lo Yemen si era impegnato a non imporre la pena capitale per reati commessi dai minori di 18 anni di età, a garantire che la pena di morte non venisse applicata ai minori, di rivedere la condanna alla pena di morte di minori e di persone disabili mentali e ad adottare misure immediate per rimuovere i detenuti minorenni dal braccio della morte.
“Non siamo solo indignati dal fatto che in Yemen i minori continuano ad essere giustiziati, in flagrante violazione del diritto internazionale, ma siamo anche profondamente preoccupati per l’aumento del numero di sentenze di esecuzioni capitali pronunciate contro i bambini”, ha detto Jean Zermatten.
In totale, 21 imputati minorenni, tutti sotto i 18 anni al momento del reato, sono stati condannati a morte, con l’aggiunta di 186 presunti casi di minorenni ancora a rischio di esecuzione.
“Secondo le informazioni a noi trasmesse, Waleed Hussein Haikal e Mohammad Abduh Qasim al-Taweel ( entrambi di 15 anni, al momento del reato) e Mohammad Taher Samoum a Ibb (13 anni) hanno avuto le loro condanne a morte confermate dalla Corte Suprema. Il verdetto è stato ratificato dal Presidente e questi giovani sarebbero a grande rischio di essere giustiziati.”
“Dobbiamo urgentemente fare un appello al governo dello Yemen per sospendere immediatamente le esecuzioni di minori autori di reati e di adottare misure efficaci per rimuovere i prigionieri minorenni dal braccio della morte.”
Fonte: http://www.crin.org/resources/infoDetail.asp?ID=29991&flag=news

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