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4 Giugno 2012 15:20

Rivolte sconosciute, ricordando Emily Davison, Huang Qi e il Ragazzo di Tiananmen

909 visualizzazioni - 0 commenti

di Doriana Goracci

Ricordando a chi non può saperne niente, per vari motivi, la ferocia della repressione  ovunque nel mondo , e in particolare oggi, 4 giugno, in cui ricorre la protesta di piazza Tienanmen con scia di proteste e arresti, faccio presente che un signore a me sconosciuto venne arrestato in Cina nel 2009. Gli diedero  tre  anni di reclusione per aver cercato la verità sulla morte di migliaia di bambini, uccisi dal crollo degli edifici scolastici nel terribile terremoto del maggio 2008 nella provincia cinese del Sichuan:  Huang Qi, noto dissidente e attivista per i diritti umani, condannato da Corte del popolo del distretto di Wuhou a Chengdu con l’accusa di «possesso illegale di segreti di stato»…

Wikipedia non ha aggiornato il suo profilo:Huang Qi (cinese: 黃琦; …) è un webmaster e attivista nella difesa dei diritti civili cinese e per questo imprigionato dal giugno 2000 al giugno 2005. Huang è un diplomato in elettronica della Università di Sichuan, pioniere di internet in Cina oltre che proprietario e webmaster di un sito internet che raccoglieva notizie sulle persone scomparse in Cina.Huang insieme alla moglie Zeng Li originaria di Chengdu nello Sichuan, misero su e registrarono il loro sito web, www.64tianwang.com, nel giugno 1998. I numeri 6-4 nel nome sono un chiaro riferimento al 4 giugno (1989), giorno della sanguinosa repressione della Protesta di piazza Tiananmen. A pagamento i suoi utenti potevano inserirvi informazioni su amici e familiari scomparsi. Molte erano le ragazze rapite per essere vendute a scopo di matrimonio.Huang gestiva il sito, aiutava a decidere il contenuto ed investigava direttamente sui casi. In questo modo riuscì a liberare diverse ragazze. Il sito ottenne elogi da molti organi di informazioni cinesi – China Youth Daily lo definì uno degli eventi internet più significativi del 1999 – mentre i giornalisti si incontravano con Huang per imparare come “raccontare le sofferenze del popolo”.Huang fu arrestato il 3 giugno 2000 (non a caso il giorno prima dell’11º anniversario della repressione dei fatti di piazza Tiananmen), accusato di inserire sul suo sito web articoli sulle proteste scritte da dissidenti residenti all’estero: sul sito web pubblicavano movimenti indipendentistici nella regione autonoma dello Xinjiang Uighur e Falun Gong.Fu imprigionato nel luglio del 2000 al centro di detenzione n. 1 a Chengdu. Compagni di cella hanno raccontato che era picchiato sistematicamente e gli venivano negate le cure mediche di cui aveva bisogno. Alla fine Huang fu giudicato per “sovversione” nell’agosto 2001 e per gli articoli 103, 105, 55 and 56 del codice penale processato a porte chiuse a Chengdu nell’agosto 2001. Fu quindi detenuto in attesa di condanna fino al 9 maggio 2003, quando fu condannato a cinque anni di prigione. Nel 2004 Reporters Without Borders gli assegnò il suo Cyber-Freedom Prize .Scontata la pena, il 4 giugno 2005 Huang Qi fu rilasciato. In una intervista a Radio Free Asia ha raccontato di voler far rinascere il suo vecchio sito web in memoria della cruenta repressione di Piazza Tiananmen:« Farò del mio meglio per far rivivere il sito web Tianwang. Quando fu creato era rivolto a poche persone, ma ora capisco che ci sono molti che la pensano così. »
Andiamo avanti…
Il 4 giugno del 1913, Emily Davison, una suffragetta, si pose davanti al cavallo del Re, Anmer, durante il Derby di Epsom.Fu calpestata e morì pochi giorni dopo, senza aver mai ripreso conoscenza.Emily Wilding Davison (Londra, 11 ottobre 1872 – 8 giugno 1913) è stata una attivista inglese. Impegnata nella lotta per la conquista del diritto di voto per le donne, durante una manifestazione di protesta venne colpita dal cavallo di re Giorgio V al Derby di Epsom il 4 giugno 1913, e morì quattro giorni dopo.La protesta di piazza Tienanmen, invece (nota in Cina come incidente di piazza Tienanmen, in lingua cinese: 天安门事故, pinyin: Tiānānmén shìgù) fu una serie di dimostrazioni guidate da studenti, intellettuali ed operai nella Repubblica Popolare Cinese tra il 15 aprile ed il 4 giugno 1989. Simbolo della rivolta è considerato il Rivoltoso Sconosciuto, uno studente che, da solo e completamente disarmato, si parò davanti ad una colonna di carri armati per fermarli: le fotografie che lo ritraggono sono popolari nel mondo intero e sono per molti un simbolo di lotta contro la tirannia.

Mi torna alla mente Turi…e leggo “Decine di attivisti e dissidenti cinesi sono stati messi agli arresti domiciliari, o costretti a lasciare Pechino per il 23esimo del massacro di piazza Tiananmen, dove il 4 giugno del 1989 centinaia di studenti e cittadini furono uccisi dall’esercito intervenuto per stroncare il movimento pro-democrazia. Le stesse autorita’ locali hanno definito le misure ”da tempo di guerra”. Tra le persone fermate Ding Zilin, fondatrice del gruppo delle Madri di Tiananmen…” Si, Atti non Parole, ma non fatevi ammazzare. Non meritano  la vostra vita.

Doriana Goracci
VIDEO E FOTO SU http://www.reset-italia.net/2012/06/04/morti-piazza-rivolte-emily-davison-tiananmen-huangqi/

Emily Davison nacque a Blackheath, Londra, in una famiglia abbastanza numerosa. Ebbe due sorelle, un fratello e molti fratellastri, nati dal primo matrimonio del padre. A scuola, dove dimostrò anche doti di attrice, si dedicò con passione agli studi, arrivando sino alla formazione universitaria, presso il Royal Holloway College di Londra. Venne tuttavia costretta ad abbandonare il college perché la madre, che era rimasta vedova, non poteva più pagare le spese necessarie. Divenne quindi una insegnante di scuola, a Edgbastone a Worthing. La somma che riuscì a risparmiare col suo lavoro le permise di iscriversi al St Hugh’s College di Oxford per studiare Lingua e Letteratura Inglese, ottenendo i risultati migliori all’esame finale del suo corso, anche se alle donne, in quel momento, non era ancora consentito di conseguire la laurea in quella università. In seguito, nel 1906, ottenne l’incarico da istitutrice presso una famiglia nel Berkshire.Emily, sempre nell’anno 1906, si iscrisse all’Unione Sociale e Politica delle Donne (Women’s Social and Political Union – WSPU), di Emmeline Pankhurst. Venne arrestata e incarcerata per vari reati, tra i quali un violento attacco contro un uomo che scambiò per il Cancelliere dello Scacchiere, David Lloyd George. Nel carcere di Strangeways iniziò lo sciopero della fame e fu sottoposta ad alimentazione forzata.La notte del 2 aprile 1911, in occasione del censimento, la Davison si nascose in un armadio del Palazzo di Westminster in modo da poter legittimamente indicare sul modulo che la sua residenza, quella notte, era stata la Camera dei Comuni. Recentemente è stata collocata una targa per commemorare questo episodio. La targa riporta questa scritta. Questo è il modesto tributo ad una grande donna che si è dedicata ad una grande causa, che non ha vissuto abbastanza per vederla realizzata, ma che ha avuto un ruolo importante nel renderla possibile”. Nel 1913 sistemò una bomba nella casa di recente costruzione di Lloyd George, nel Surrey, creando grossi danni.Non è mai stato chiarito il motivo che spinse la Davison ad essere presente al Derby del 4 giugno 1913, ad Epsom. Si è parlato molto del fatto che avesse acquistato un biglietto ferroviario di ritorno e anche un biglietto per un ballo delle suffragette più tardi, quel giorno. Questo fa supporre che non avesse intenzione di cercare il martirio. Le varie ipotesi che oggi si hanno in merito alla vicenda non trovano tuttavia fonti pienamente sicure. Il fatto storicamente certo è che venne travolta dal cavallo del re, Anmer, e che con sé portava la bandiera della WSPU, ma i testimoni oculari sono stati discordi circa la ricostruzione delle sue intenzioni. Morì quattro giorni dopo l’incidente all’ospedale di Epsom, a causa di una frattura del cranio e delle lesioni interne causate dall’incidente. Herbert Jones, il fantino che cavalcava il cavallo, subì solo un lieve trauma cranico nell’incidente, ma rimase a lungo sconvolto per l’episodio, continuando a lungo a rivedere il volto della donna. Nel 1928, al funerale di Emmeline Pankhurst, Jones depose una corona “in memoria della signora Pankhurst e di Miss Emily Davison”. Nel 1951, Jones venne trovato morto dal figlio. Si era suicidato in una cucina, col gas. Il cavallo Anmer, in seguito, ritornò alle corse.La cerimonia funebre, che attirò moltissime persone, ebbe luogo a Londra, il 14 giugno 1913, e in seguito la sua bara fu portata in treno fino a Morpeth, per la sepoltura, che avvenne il 15 giugno. Emily Davison venne sepolta nel cortile della locale chiesa di Santa Maria Vergine, in una tomba di famiglia. Suo padre era morto nel 1893. Il cimitero si trova vicino a Longhorsley, dove aveva vissuto con la madre. La lapide, posta sulla sua tomba, reca lo slogan WSPU, “Atti, non parole”.
Il Rivoltoso Sconosciuto, o Tank Man, è un ragazzo cinese divenuto famoso in quanto durante la protesta di piazza Tienanmen si parò davanti a dei carri armati per fermarli.È il soprannome di un ragazzo anonimo che divenne famoso in tutto il mondo quando fu filmato e fotografato durante la protesta di piazza Tienanmen il 5 giugno 1989. Sono state scattate diverse fotografie del ragazzo, in piedi di fronte ai carri armati Tipo 59 del governo cinese, sbarrandogli il passo. La versione più diffusa della famosa immagine è quella scattata dal fotografo Jeff Widener (Associated Press) dal sesto piano dell’hotel di Pechino, lontano all’incirca 1 km, con una lente da 400 mm.Un’altra versione è quella del fotografo Stuart Franklin della Magnum Photos. La sua fotografia è più vasta rispetto a quella di Widener, e mostra più carri armati di fronte al ragazzo. Nel 2003 è stata inserita nella rubrica “Le 100 foto che hanno cambiato il mondo” della rivista Life. Varie versioni dell’immagine sono state trasmesse dalla CNN e la BBC, attraverso dei filmati, in tutto il mondo. Nel 1989 il fotografo Charlie Cole, Newsweek, vinse il premio World Press Photo con lo scatto che è diventato il simbolo della rivolta contro il governo cinese.
Questa fotografia raggiunse tutto il mondo in brevissimo tempo. Divenne il titolo di testa di tutti i giornali e delle maggiori riviste, divenendo il personaggio principale di innumerevoli articoli in tutto il mondo; nell’aprile del 1998, la rivista Time ha incluso “Il Rivoltoso Sconosciuto” nella sua lista de “Le persone che più hanno influenzato il XX secolo”. Ma come la stessa rivista scrive, citando uno dei leader del movimento pro-democratico cinese, “gli eroi nella fotografia del carro armato sono due: il personaggio sconosciuto che rischiò la sua vita piazzandosi davanti al bestione cingolato e il pilota che si elevò alla opposizione morale rifiutandosi di falciare il suo compatriota”.La protesta si è verificata proprio nell’anno in cui si sono rovesciati i regimi comunisti in Europa, avvenimento conosciuto anche come Autunno delle Nazioni.Ancora oggi le stime dei morti variano. Il governo cinese parlò inizialmente di 200 civili e 100 soldati morti, ma poi abbassò il numero di militari uccisi ad “alcune dozzine”. La CIA stimò invece 400–800 vittime. La Croce Rossa riferì 2600 morti e 30.000 feriti. Le testimonianze di stranieri affermarono invece che 3000 persone vennero uccise. La stessa cifra fu data da un sito inglese di Pechino.
Le stime più alte parlarono di 7.000 – 12.000 morti. Organizzazioni non governative come Amnesty International hanno denunciato che, ai morti per l’intervento, vanno aggiunti i giustiziati per “ribellione”, “incendio di veicoli militari”, ferimento o uccisione di soldati e reati simili. Amnesty International ha stimato che il loro numero è superiore a 1000. Nei giorni seguenti si mise in atto una feroce caccia ai restanti contestatori, che furono imprigionati o esiliati. Il governo, inoltre, limitò l’accesso da parte dei media internazionali, dando la possibilità di coprire l’evento alla sola stampa cinese.Il 9 giugno Deng si assunse la responsabilità dell’intervento e condannò il movimento studentesco come un tentativo controrivoluzionario di rovesciare la Repubblica popolare cinese. Per legittimare la repressione, la propaganda ufficiale sostenne che i manifestanti avevano attaccato l’esercito, il quale, a costo di pesanti sacrifici, era comunque riuscito a “salvare il socialismo”.A livello internazionale, la repressione di piazza Tienanmen provocò la ferma condanna da parte di numerosi Paesi occidentali, che portò anche all’imposizione di un embargo sulla vendita di armi alla Cina. Oggi il clima si è rappacificato e la Cina è stata riaccolta dagli altri paesi nella politica globale, ma gli eventi di piazza Tienanmen sono ancora un argomento sensibile per il governo comunista cinese, che non fornisce versioni ufficiali dell’accaduto ed esercita forme di censura riguardo agli avvenimenti in questione.Numerose canzoni sono ispirate a questi fatti, tra cui Uno come noi dei Nomadi, Davide e Golia del Gen Rosso, dedicate in particolare allo studente che fermò un’intera colonna di carri armati, Il vento dei Litfiba tratta dall’album Pirata del 1989, Città proibita dei Pooh, dall’album Uomini soli del 1990 e Tiananmen dei Kalashnikov.Si dice anche che Blood Red degli Slayer (dal disco Seasons in the Abyss del 1990) racconti le vicende di questa tragedia. Tieniamente di Claudio Baglioni è una canzone che fa parte dell’album Oltre del 1990. Il testo è unicamente composto dalle parole Tienanmen e Tieni a mente.Roger Waters (ex leader dei Pink Floyd) nel brano Watching tv incluso nell’album Amused to Death del 1992 racconta la storia di una studentessa uccisa nella strage di piazza Tienanmen. Il video del pezzo, inoltre, mostra le immagini reali della protesta e della repressione.Nell’album The Politics of Ecstasy, il secondo disco della band di Seattle Nevermore, è presente una canzone intitolata The Tiananmen Man. Nell’ultimo album dei System of a Down (Hypnotize) nella canzone Hypnotize c’è un chiaro riferimento ai giovani protestanti. Altra canzone basata su quest’avvenimento è, appunto, Tien an men dei CCCP Fedeli alla linea, contenuta nell’album Live in Punkow.Un riferimento a questi fatti c’è anche nella prima versione della canzone Il vento dei Litfiba contenuta nell’album Pirata proprio del 1989. Nel video della canzone Chaos AD dei brasiliani Sepultura sono visibili alcune scene della protesta.Infine un riferimento agli eventi di piazza Tienanmen è presente nella brano “Democracy” di Leonard Cohen, dall’album “The Future”. L’episodio del ragazzo davanti ai carrarmati appare anche nel cartone I Griffin, nel quale il ragazzo è con Peter Griffin.In una puntata dei Simpsons in cui Homer e famiglia vanno in Cina, passano in piazza Tienanmen dove c’è un monumento con una targa con su scritto: “in questa piazza nel 1989 non accadde nulla”. È un chiaro riferimento ironico al massacro e alla massiccia censura esercitata dal governo cinese per impedire la sua promulgazione dai media internazionali.


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