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28 Aprile 2011 09:16

MI DICHIARO PRIGIONIERO POLITICO

510 visualizzazioni - 0 commenti

di Stefano Luzi

 Sono nato in Italia e iscritto all’ufficio anagrafe, ho fatto le scuole dell’obbligo, rispettato la legge e pagato le tasse. A 18 anni mi hanno obbligato a servire la patria, la nazione, il paese, chiamandomi a fare il militare, ho fatto 37 giorni di cella di rigore per aver rifiutato le armi. Mi sono sposato in comune per costituire uno stato di famiglia, ho iscritto le mie figlie all’ufficio anagrafe, frequentano la scuola dell’obbligo, fanno e facciamo tutto quello che lo stato ci impone, dai vaccini alle documentazioni per ogni respiro che facciamo in questo paese. Paese che ha una costituzione che tutti i cittadini rispettano e una legge al quale tutti sono sottoposti. No, non voglio riferirmi a Berlusconi alla sua ghenga o alla casta politica tutta, voglio riferirmi all’atto più criminale che una classe dirigente possa commettere in nome di un popolo che ha una carta con scritto: Art. 11 "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo."  Voi ci state facendo macchiare di un crimine che la storia sputerà in faccia alle nostre future generazioni, voi considerate gli esseri umani come le cartacce che buttate dal finestrino per la pigrizia di fermarvi ad un bidone e per tenere la vostra automobile pulita. Voi non avete nulla di umano, vi nascondete dietro al vostro conto corrente, alla vostra ambizione, al vostro cinismo, al vostro possesso di questo fottuto istante senza sapere che domani voi sarete morti, via auguro di morte naturale, ma molti altri saranno morti grazie alle vostre decisioni. Sicuramente metteranno nella vostra bara, una carta di credito scaduta, le foto alla parata militare, i ricordi delle feste che avete fatto in casa mentre dall’altra parte del mondo a tanti crollava la casa sotto alle bombe, metteranno la fascia da primo ministro, da presidente della repubblica e magari anche una copia della costituzione. Ah, scordavo una cosa, metteranno gli scontrini della ricevitoria dove avete fatto la donazione per Telethon, che bello, avete contribuito a fare un nuovo asilo dopo aver fatto radere al suolo un intera città.

 

Ma io che cazzo c’entro? Visto che privatizzate tutto, privatizzate la guerra, che si sappia che la guerra la vogliono e la fanno le lobby del petrolio, quelle delle armi, quelle finanziarie e della ricostruzione. Io sono un prigioniero politico, non ha valore la mia parola e neanche la carta costituzionale del mio paese. Aziende italiane, ricordatevi anche della confindustria che gioiva degli affari con Gheddafi, hanno stretto rapporti commerciali con un dittatore che teneva in stato di violazione dei diritti umani molti migranti e i suoi stessi cittadini, gli avete fornito 90 milioni di armi (Beretta), gli avete steso i tappeti rossi e oggi bombardate il suo paese, fatto di persone che si fronteggiamo da una parte e dall’altra, con le vostri armi, con le armi israeliane, con le bombe cluster spagnole, con i missili americani e con le armi leggere italiane. Armi che facevano parte degli accordi commerciali. E io devo sentirmi sulla pelle un crimine nei confronti dei miei fratelli. Voglio dichiararmi prigioniero politico. Avete rifiutato di effettuare un cessate il fuoco momentaneo per aprire un “varco” umanitario, avete messo Emergency in condizione di dover andarsene da Misurata, non c’è nessuna iniziativa diplomatica, siamo passati dal “non volervo disturbare” al “è caduta la linea”.  Ci dovrà pur essere un sistema per dichiararsi prigioniero politico o almeno per dissociarsi dalle azioni di criminali.
http://www.facebook.com/notes/stefano-luzi/mi-dichiaro-prigioniero-politico/10150112836374159

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