242 utenti


Libri.itBELLA BAMBINA DAI CAPELLI TURCHINIEDMONDO E LA SUA CUCCIACOSÌ È LA MORTE?CIOPILOPI MARZO 2024 – SULLA MORTE E SULLA VITAPOLLICINO
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

11 Aprile 2011 02:57

In Itaglia Vogliamo una vita normale come i giovani in Europa

1141 visualizzazioni - 0 commenti

di Doriana Goracci

Ho l’impressione, dopo aver visto e letto del 9 aprile 2011 che ci siamo già scordati del 22 dicembre isolati i violenti ai palazzi e di quella gioventù “precaria” che scese in piazza in Italia nel finire del 2010, detta anche ItaGlia, perchè i tagli li sanno fare, Ministre e Ministri e loro Corti, per non parlare dei Media a caccia di Eventi sensazionalisti come il 14 dicembre ma in archivio si trova anche altro a quella data come riporta Medialab. Io ne scrissi parecchio, pur non stando in piazza, riportavo foto e cronache, compresa una Risposta a Saviano da uno di 26 anni il 14 dicembre a Roma e poi :”… ci sarebbe solo da ridere, di fronte alle misure terroristiche previste per la calata degli assassini e con famiglie di stampo sessantotteschio. La Giornata era iniziata da certe parti che sono sempre del torto, con un daje regà…che a Roma significa…coraggio ragazzi! Sembra che sia finita, con un “valuterò” di nonno Napolitano agli studenti, che mi auguro non pronunci uno dei suoi innumerevoli e malauguranti Mai più:  trascuro le Millederoghe…” Era circolato da giorni e giorni un Video appello “Il nostro tempo è adesso”.

Ho letto sul 9 aprile Rassegna.it a firma Maurizio Minnucci, un resoconto …” Una festa: l’hanno voluto dire così che sono stanchi di non avere più diritti. Si balla e si canta sotto il sole, alla manifestazione dei precari il 9 aprile a Roma. Sfilano in tanti, sono migliaia (ma non chiedete cifre agli organizzatori, “contateci voi”, rispondono). È la generazione senza futuro che ha raccolto l’appello lanciato su internet appena un mese fa dal comitato “la vita non aspetta | il nostro tempo è adesso”. Uno sfogo contro i tagli alla cultura e alla ricerca, contro i salari bassi e il precariato in ogni forma. “Vogliamo una vita normale, come i giovani in Europa”, urla uno di loro al megafono.Scuola, Alitalia, Rai, vincitori di concorso pubblico mai assunti, giornalisti, ricercatori, studenti. L’elenco non finisce mai. Ma le storie sì, nel senso che sono tristemente uguali. Ragazzi e ragazze, ma anche molte persone più in là con gli anni, si lamentano tutti della stessa cosa: avere studiato non conta niente, la “meritocrazia” è solo una bella parola. C’è Diana, per esempio: 40 anni, in tasca una laurea e un dottorato in Francia: “È assurdo che si arrivi a questo grado di preparazione senza avere un lavoro a tempo indeterminato. Sono una mamma in eterna incertezza. Perché da noi non fanno come in Francia? Mi pagavano di più lì come semplice borsista che qui con l’assegno di ricerca”.La vera novità è la ‘Street Parade’. Chi ha partecipato a manifestazioni del genere sa di cosa si tratta: un camioncino guida il gruppone a ritmo di musica; subito dietro, balli e canti. Sarà rimasto deluso chi si aspettava il branco pronto a spaccare i bancomat o a imbrattare le vetrine di tutti i McDonalds. Nulla di tutto ciò. Neppure le bandiere di partito si sono viste, messe al bando dagli organizzatori (anche se non sono mancati fischi al governo e al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi). E quando tra i giovani arrivano Susanna Camusso, segretaria della Cgil, e Rosy Bindi, presidente del Pd, raccolgono strette di mano e si mettono a cantare pure loro tra le magliette gialle preparate per la giornata. Insomma, clima caldo, sì, ma solo per merito del sole. La creatività esplode nei flash mob organizzati lungo il corteo e dedicati ai temi più sentiti: casa, reddito, welfare. La prima “azione” (come la chiamano loro) in piazza dell’Esquilino, dov’è allestita una piccola tendopoli con tanto di calzini appesi per protestare contro l’assenza di politiche per la casa; un’altra davanti all’assessorato alle Politiche sociali: uno finto sportello welfare di carta e soldi stampati al pc per simboleggiare quelli veri che non ci sono; un altro ancora di fronte al Colosseo: qui, contro la classe politica bollata come ‘vecchia’, entrano in scena due trampolieri travestiti da anziani.Il popolo viola porta un bandierone tricolore di una sessatina di metri. Tra i cartelli, “Per meno di 50 euro non lavoro”, “Tagli alla scuola, una truffa per tutti”, “Diritti, welfare universale, reddito, maternità e pensioni”, “Giornalista a cottimo”, “Non sparate alla ricerca”. E ancora, “Non fateci ridiventare cervelli in fuga”. C’è anche una mamma scesa in piazza perché suo figlio, fisico laureato con 110 lode, se n’è dovuto andare a Londra per avere uno stipendio dignitoso. Precari pure i fotoreporter delle agenzie di stampa: ”Oggi lavoro e manifesto”, scherza Marco, uno di loro.Si arriva sotto l’Arco di Costantino, due passi dal Colosseo. Sul palchetto, ribattezzato “Largo ai giovani”, in tanti raccontano le loro esperienze, anche gli attori di Boris, la fiction cult ora diventata un film, salutano il pubblico. “Abbiamo organizzato tutto in un mese, è stata una grande fatica ma ne è valsa la pena”, spiega Francesco Vitucci, dell’associazione dottorandi, uno dei 14 promotori dell’appello iniziale. “La soddisfazione è tanta, tutti hanno fatto la propria parte facendo un passo indietro per la causa comune”. Di sicuro non si fermeranno qui. Prossima tappa, lo sciopero generale del 6 maggio. Intanto la festa continua con il dj-set.”

Ci sono le foto dell’amico Domenico Ciardulli , in una sequenza visibile e coinvolgente come le parole di Federico Caffè,  all’inizio del suo post: “Nessun male sociale può superare la frustrazione e la disgregazione che la disoccupazione arreca  alle collettività umane” e i video che ho recuperato in rete e che allego alla fine. Ho pensato intensamente a tutte e tutti i giovani quelli che conosco e amo e non sono vicini, sono fuori dall’Italia in Europa e anche più lontano. Certo, partono e  arrivano anche da noi…Movimenti tellurici, anche in Sardegna come racconta Mariella Murgia.

Ieri 9 aprile su Facebook, mi è anche arrivato un invito da una certa precaria,perchè tale è rimasta,Barbara Evola ,che tenne una lezione il 3 ottobre del 2009, a Roma.

L’Invito è a una Tavola Rotonda “Come riconquistare la scuola pubblica statale” che si terrà a Palermo il 12 aprile prossimo nel Salone Valdese dello Spezio 43, dietro il Teatro Politeama. E siccome io non scordo, rammento a tutt*, l’ Entrata e Uscita di Scuola con Resistenza e Amore.

Siamo realisti, vogliamo l’impossibile!? Il punto esclamativo ce l’ho aggiunto io. Le due foto sono vecchie del prima Natale, e sono di mio figlio Federico Maiorani, a disposizione come tutto. Come quando era inverno anche adesso che è una primavera estiva: Cara Pasqua, regalami un futuro.E questo per raccontare a modo mio che si rEsiste nelle isole, Sardegna e Sicilia come racconta Nicola Angrisano da Lampedusa, e in Italia ma non ce le fanno vedere sui Media le Azioni che quotidianamente nessuno ci comanda di fare e che faremo.Fatevene una ragione, non abbiamo pace.

Il 12 e 13 giugno andiamo al mare ai monti e A VOTARE SI. ATTIVI E NON RADIOATTIVI.  Grazie.

Doriana Goracci

VIDEO FOTO E ALTRO...SU
http://www.reset-italia.net/2011/04/10/in-itaglia-vogliamo-una-vita-normale-come-i-giovani-in-europa/


COMMENTA