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15 Febbraio 2011 18:58

Le donne e il minestrone

1065 visualizzazioni - 2 commenti

di Monica Lanfranco

 Come sostiene la studiosa nordica Drude Dalherup il problema non è tanto che le donne non votino le donne, quanto piuttosto che siano gli uomini che non le votano: buone per fare cornicette in tv o le puttane a palazzo come al parlamento, ma non abbastanza per essere prese sul serio dovunque. Il problema profondo dell'Italia è che non è un paese abbastanza laico e sufficientemente colto ( lo era, ma 25 anni di pervasione catodica lo hanno distrutto) da poter esprimere una democrazia laica e democratica compiuta, altrimenti mai un imprenditore rozzo come Berlusconi avrebbe potuto governare così a lungo e con un consenso così vasto. La manifestazione di ieri, la cui grandezza sta soprattutto nell'aver scardinato la logica partitica - sindacale della chiamata generale in un solo luogo, ma finalmente l'aver messo al lavoro le singole città, piccole e grandi, e le loro comunità di donne protagoniste della mobilitazione, ha comunque scosso le coscienze, in modo inedito e inusuale. Anche se il lavoro da fare è lungo e irto di ostacoli, perchè mai prima d'ora il vero programma politico di cambiamento indicato dai movimenti femministi degli anni ruggenti è stato preso in considerazione, e cioè che il personale è politico, la grande e attiva presenza di giovani e di uomini  ieri  è un prezioso segnale.

Oggi è già quel 'quando' invocato dall'appello: è da subito che bisogna chiedere le dimissioni di un governo indegno, che l'opposizione deve compattarsi per dare spazio alla domanda di cambiamento, senza le solite risse tra partitini e chiesine. Oltre all'economia devastata dalla crisi globale l'Italia ha un serio problema locale: ricostruire il proprio tessuto culturale devastato dal sessismo, dalla misoginia e dall'analfabetismo di ritorno che ha purtroppo alimentato i sogni catodici di almeno una generazione.     
Questa è una delle emergenze che donne e uomini, come femministe e come attivisti della cultura e della informazione ci tocca adesso fronteggiare. 'Che vinca la zucca sulla patata' recava scritto su uno  striscione portato da due ragazze in piazza ieri a Genova. Quello che c'è da fare si potrebbe anche dire, semplicemente, solo così.

COMMENTI

17 Febbraio 2011 20:15

Leggo Molfetta,tra i commenti, città che conosco e amo. E dalla Puglia mi arrivò un messaggio su FB dalle Donne per Taranto, che andavano in piazza il 13 febbraio. Lo copio. Grazie Oltre la lotta contro Berlusconi, esiste anche una lotta di DONNE DA TARANTO questo è uno dei loro... messaggi,che ho ricevuto, ORA X DOMANI, ESISTONO ANCHE QUESTI MOTIVI, IN ITAGLIA, PER SCENDERE IN PIAZZA. Ti aspettiamo domani in Piazza della Vittoria 9,30 - 13 17 - 21 per la raccolta firme delle MAPPE EPIDEMIOLOGICHE E' un passo decisivo e importante per la nostra città: la nostra SALUTE e quella dei nostri bambini NON e' IN VENDITA VOGLIAMO LA VERITA'!!! S.O.S. necessitiamo ancora di 1 o 2 tavolini e di un megafono.... se qualcuno può ci AIUTI **** ti ricordiamo che domani ci sarà la possibiità di acquistare il dvd FUMO MORTALE il cui ricavato sarà interamente devoluto al FONDO ANTIDIOSSINA TARANTO! *** TI ASPETTIAMO NON MANCARE!! *dal gruppo Donne per Taranto gruppo su FB http://www.facebook.com/?sk=messages&tid=1708677391107#!/group.php?gid=126677314038120 AGGIUNGO PER CHI NON SAPESSE E/O NON SI SA PERCHE' QUESTE COSE O NON SI LEGGONO O SI VOLTA LO SGUARDO Dossier PeaceLink 2007 Nuovo record: a Taranto il 90,3% della diossina nazionale Il dato è stimato rispetto alle emissioni complessive stimate per la grande industria. All'Ilva il primato nazionale per PCDD (policlorodibenzo-p-diossine) e PCDF (policlorodibenzo-pfurani). Recentemente l'Espresso ha fatto scoppiare il “caso Taranto” a livello nazionale segnalando che a Taranto si concentrerebbe il 30% della diossina italiana. Tale notizia si basava sui dati europei del 2002 del Registro Eper (European Pollutant Emission Register). Si allega il Dossier integrale in formato PDF con la storia di una mamma il cui bambino è nato con una malformazione. La diossina, anche in dosi infinitesimali, provoca malformazioni. 3 maggio 2007 - Alessandro Marescotti http://www.tarantosociale.org/tarantosociale/a/21516.html

Doriana Goracci

16 Febbraio 2011 12:52

Ho partecipato a Molfetta (BA) all'iniziativa di domenica scorsa e con grande soddisfazione (ed in realtà anche con una certa meraviglia vista la presenza massiva del PD nell'organizzazione e nei partecipanti) ho ottenuto molto facilmente che allo slogan "dimissioni subito" fosse sostituito un "basta con la pornocrazia". Ciò che vorrei infatti che si valorizzasse della manifestazione di domenica non è la richiesta delle donne di mandare a casa Berlusconi ma il Berlusconismo, e la cosa peggiore sarebbe che invece ci fossero delle "dimissioni" (o comunque una uscita di scena conseguente ad esempio ad una condanna per direttissima sul caso Ruby) che ci liberi SOLO di Berlusconi. Cosa potrebbe fare la POLITICA PULITA per dare un segnale in tal senso? Ad esempio tutti i deputati PD potrebbero sottoscrivere immediatamente contratti regolari per i loro portaborse invece che pagarli in nero (consapevoli che in questo modo una parte del compenso andrebbe via in tasse e dovendo quindi anche rischiare che qualche portaborse gli chieda l'aumento o addirittura rinunci all'incarico!). Si tratta solo di un esempio di vera moralizzazione (questa si, non quella di un Berluconi che la smetta di pagare le sue compagne di letto) che consentirebbe alle donne italiane (ed agli uomini come me che le hanno affiancate domenica) di tornare a votare (quando lo si farà) senza il voltastomaco. Grazie per l'attenzione, Nello De Padova

Nello De Padova

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