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21 Gennaio 2011 21:26

Il carro delle giovani donne

955 visualizzazioni - 0 commenti

di Doriana Goracci

Non  credo che   il sesso  a pagamento si faccia solo in un letto che rimane magari disfatto, ma in ogni caso non mi rallegra l’immagine, mi sembra triste, come ogni affare,  contratto stabilito e sancito con soldi, e la transazione avviene tra un cliente e un corpo: ma questo è un vecchio problema di bisogni, necessità, che trovano sempre ampia soddisfazione e location. Non funziona così nell’amore, e nessuno me lo toglie dalla mente, che non si compra e non si vende niente.

Può essere ugualmente triste perchè finisce tutto, perchè non ci si è capiti, perche si è stanchi e si ritorna alla solitudine, in un letto rifatto o disfatto, sola.

Ma non può essere che la vita giri attorno a questo letto, che ci conforta il sonno, che ci fa sognare, che offre pause e in cui ci si rotola, anche per giocare.

In questi giorni sento parlare di feste, ne sento parlare da tanto, in cui  sono invitate delle giovanissime donne, da uomini cresciuti, per notorietà ed età anagrafica. Alcune famiglie, perchè ancora esistono, seppure disfatte, sono contente per le loro figlie: è un investimento quell’andare  e tornare, con un congruo gettone di presenza, dalla festa. Ho letto che una delle prime, è stata per San Valentino, protettore degli innamorati: di cosa, del sesso e del denaro?

La cronaca riportata dai media, non da oggi, ma da decenni, racconta nei minimi particolari, queste feste, queste lasciate e perse, matrimoni e dolorose separazioni, delle persone veramente importanti e quelle che gli ruotano intorno. Da ragazzina leggevo di nascosto Novella, poi divenne 2000, ma io non ero da un pezzo più “una ragazzina”  ma certe cose non le scordo come mi avevano colpita, le immagini. Gli sguardi tristi di Soraya la principessa triste, una certa signora del delitto Fenaroli, la santa Goretti, la saponificatrice, Cristina Gaioni che sembrava col fazzolettino annodato sotto il mento Brigitte Bardot, le ragazze dei poveri ma belli, quelle che ce l’avevano fatta e avevano sposato l’industriale o il produttore, Abbe Lane col pechinese in braccio al marito, e poi via tutto in un miscuglio di Tina Pica, Ave Ninchi, Valentina Cortese e Lea Massari, Franca Valeri e Silvana Mangano, Anna…poi arrivò Patty Pravo, segnò  uno stop, cantava Ragazzo Triste,  come  me ah ah …avevo 16 anni ed aprì il Piper.

Me lo vietarono e ci andai di nascosto con un’ amica, il giorno dopo andammo a confessarci. Che ridete? Pensate che sia stato facile viaggiare così velocemente ed improvvisarsi mignotte sante, principesse e serve, amanti e studentesse, commesse e professioniste, operaie e donne, madri e mogli, separate e singole…ma di che genere siamo, a chi apparteniamo, in quale epoca trovare conforto nel nostro paese?

Avviene così che nella notte cercando un’ immagine adatta a certe mie sciocche elucubrazioni, mi sono imbattuta in 12 foto inedite di un film Luce per l’anteguerra: era il 19 giugno del 1938 e “Filo ebbe, niente meno, che la visita di un Ministro del Regno, ossia del Ministro dell’Agricoltura e Foreste Edmondo Rossoni“. Mi hanno colpita le immagini e le didascalie: “…Quel giorno, al seguito delle numerose autorità che parteciparono alla grandiosa rassegna del mondo rurale, ci furono molti giornalisti, fotografi e anche cine-operatori, sicché proprio in questa occasione fu girato il filmato Luce che risulta essere,a quanto se ne sa, il più antico riferibile al paese di Filo. Purtroppo l’Istituto Luce catalogò male quei pochi secondi di filmato, una catalogazione che non è mai stata corretta, per cui, chi lo cercasse nel web, nel sito apposito, faticherebbe non poco a trovarlo…” In una delle  foto, con  panoramica di posteriori delle vacche, c’è sullo sfondo la scritta ben chiara :  perchè sia fondo il solco e alto il destino…

Non c’è tempo per ricordare, l’abbiamo dentro il vissuto personale e diverso, stiamo al presente. E’ un appello che faccio alle giovani donne: non diventate tristi guardando certo passato e certo presente, voi siete corpo e mente, voi avete diritto di vivere e non essere sbattute in un letto disfatto, per rifarvi.

Ricordando Anna Magnani e un aneddoto della sua vita e del cane Fidulin, mentre si girava un film,  Vulcano a Vulcano: “…ancora una volta la sua volontà aveva avuto il sopravvento sul resto della compagnia”.

Secondo me ” la donna  e l’uomo sono destinati a diventare uguali e differenti…”, è parte di un’Idiozia conquistata a fatica, recitata e cantata da Giorgio Gaber, un uomo ad esempio. Cercate di volervi bene, perchè il mondo ve ne vuole molto poco, senza pensieri e corpi diversi, non c’è futuro e il monologo lo  faccio mio. Una donna…che guarda le nuvole, in movimento.

Doriana Goracci

FOTO VIDEO E...SU
http://www.reset-italia.net/2011/01/21/il-carro-delle-giovani-donne/

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