161 utenti


Libri.itMIRALA SIRENETTAKINTSUGIDINO PARK vol. 2MARINA
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

11 Ottobre 2010 12:48

La guerra per la democrazia

377 visualizzazioni - 0 commenti

di Tonio Dell'Olio

In principio fu la guerra per sgominare Bin Laden e il fondamentalismo talebano. In punta di diritto internazionale non aveva copertura, iniziava a meno di un mese dalla profonda ferita inferta al cuore degli USA e aveva più il sapore della vendetta che quello della giustizia. Poi si disse che si voleva esportare la democrazia anche da quelle parti, tanto che l'intervento poteva essere inserito nel più ampio movimento di liberazione delle donne. Oggi si dichiara ad alta voce che si tratta di guerra e che – à la guerre comme à la guerre – dobbiamo armarci di più e meglio per "essere più efficienti". Si glissa sui "danni collaterali" che questo comporterebbe e sul coinvolgimento di civili. Ma se non altro si getta la maschera. Purtroppo quell'area non è la sola a soffrire il deficit di democrazia. Se dovessimo decidere di intervenire militarmente in ogni luogo in cui la democrazia è compromessa e la gente soffre persecuzione, oppressione e morte... Oggi lo diciamo con il lutto nel cuore perché ancora una volta la morte è venuta a visitare alcune case del Sud Italia e la sofferenza si trasforma in pianto quando pensiamo che tante giovani vite – da una parte e dall'altra – sono state sacrificate ancora una volta sull'altare di interessi diversi da quelli dichiarati come nobili. Vicinanza sincera e profonda alle famiglie dei militari uccisi, ma condoglianze anche alla democrazia. Quella nostra.

FONTE: http://www.peacelink.it/mosaico/a/32511.html

COMMENTA